Ministero Difesa. Il lupo e l'agnello: la Cgil chiede l'esclusione di RdB dal tavolo di contrattazione... e poi fa la vittima

Nazionale -

Singolare, anche se ormai non ci meraviglia più niente, l'atteggiamento della Cgil Fp che al Ministero della Difesa chiede l'esclusione dai tavoli di chi non ha firmato il Memorandum (che non c'azzecca niente con la rappresentatività, ma tutto è utile per escludere RdB); questo accade il 3 ottobre us con lettera ufficiale della responsabile Cgil Fp Difesa Noemi Manca.


Venuti a conoscenza del fatto, il Coord.RdB Difesa produce un comunicato con cui denuncia l'atteggiamento censorio della Cgil. La Cgil Fp non gradisce le critiche e, a firma del segretario Alfredo Garzi, ci manda una lettera in cui, guardandosi bene da affrontare il nocciolo della questione del tentativo di estromissione di RdB dai tavoli, si lascia andare a considerazioni in merito al tono, all'arroganza, alla maleducazione e, ribadito più volte, alla violenza del nostro comunicato.


Al Garzi abbiamo risposto nel modo più pacato possibile, nella speranza che, senza alzare polveroni sul metodo, la Cgil facesse una riflessione sul merito della vera questione: la rappresentanza sindacale e il tentativo di mantenere una egemonia che va perdendo giorno dopo giorno a causa delle scelte di cogestione con la controparte.


Ci eravamo illusi! L’episodio e la lettera di Garzi sono stati usati strumentalmente e distorcendo anche i fatti per attaccare la RdB Pubblico Impiego illudendosi di riconquistare quel consenso (alle prossime elezioni RSU) che inesorabilmente stanno perdendo.


Riportiamo di seguito, per correttezza di informazione gli antefatti e il carteggio completo invitando i lavoratori a dare una serena valutazione anche in occasione delle prossime RSU, sostenendo le liste RdB Pubblico Impiego.

 

 

 

 





Roma 03 ottobre 2007

Al Ministero Difesa - Gabinetto del Ministro - ROMA

Questa organizzazione sindacale chiede a codesto Gabinetto in merito al “Memorandum d’intesa sulle riorganizzazioni del Ministero della Difesa e sulle soluzioni delle vertenze in atto” concordato e sottoscritto in data 3 luglio 2007, quali organizzazioni sindacali allo stato attuale hanno sottoscritto e/o condiviso il memorandum e quindi partecipano alle trattative sindacali.

Ringraziando
Distinti saluti.
Fp Cgil Difesa - Noemi Manca





Roma 22 ottobre 2007
La censura come strumento di propaganda elettorale per i "democratici" della CGIL

Siamo venuti a conoscenza di una lettera inviata al Gabinetto del Ministro e firmata per la FP CGIL Difesa dalla coordinatrice Noemi Manca, in cui si chiede quali sono le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto e condiviso il “Memorandum d’intesa sulle riorganizzazioni del Ministero” del 3 luglio 2007, al fine di stabilire quali sono, ad avviso della sig.ra Manca, le organizzazioni che “quindi” partecipano alla trattativa. La lettera fa chiaramente intendere che per la CGIL coloro che non hanno sottoscritto tale documento, non hanno titolo alla contrattazione in merito alle riorganizzazioni del Ministero e dell’Area Industriale.
Considerato che la sig.ra Manca dovrebbe essere a conoscenza che la RdB P.I è l’unica organizzazione che non ha siglato il “memorandum”, la sua lettera è chiaramente da intendersi come l’ennesimo tentativo di escludere questa organizzazione sindacale dal tavolo di trattativa.
Del resto già a fine luglio, attraverso una partecipata mobilitazione, abbiamo dovuto stoppare tali tentativi e riaffermare il nostro diritto a partecipare alla contrattazione, “chiarendo” che questo non può certo derivare dalla sottoscrizione o meno di un’intesa, ma come i dirigenti della CGIL dovrebbero sapere, dalla maggiore rappresentatività ottenuta grazie al consenso dei lavoratori. Sarebbe veramente paradossale, oltre che estremamente antidemocratico, vincolare i soggetti sindacali titolari della contrattazione, alla preventiva sottoscrizione di accordi con l’Amministrazione, si determinerebbe la presenza ai tavoli soltanto delle organizzazioni sindacali di comodo, cosa patrimonio dei paesi governati da regimi dittatoriali.
Forse la finalità della CGIL è quella di escludere ed emarginare la RdB dallo scenario sindacale, per il vero non proprio esaltante, del Ministero? Forse a lor signori/e da fastidio l’unica voce fuori dal coro, la nostra coerenza e tenacia contro gli attuali progetti di ristrutturazione dell’Area Industriale (trasformazione in EPE ecc.), che solo grazie alle iniziative di lotta e alla presenza di questa organizzazione ai vari incontri sono stati messi in discussione ed evidenziati nella loro reale sostanza?
Forse la CGIL, in questo momento, si sente a tal punto Governo che, dopo aver promosso il Memorandum sul Pubblico impiego (dal quale è scaturito lo scandaloso contratto del Comparto Ministeri), tagliato le prestazioni pensionistiche (con l’ennesimo accordo sulla pelle dei lavoratori, legittimato da una consultazione farsa), sponsorizzato il trasferimento del TFR ai fondi pensione (quali sono gli interessi che ci sono dietro?), ora vuole anche “reprimere” il dissenso e “regolamentare” a suo piacere la rappresentatività?
Cogliamo l’occasione per ribadire che questa organizzazione non sottoscriverà mai accordi capestro in cui si fa riferimento al memorandum sul Pubblico Impiego, ulteriore strumento per smantellare la Pubblica Amministrazione, ne intese che prevedono processi di riorganizzazione lesivi degli interessi dei lavoratori e che tendono ad una privatizzazione selvaggia, di quello che resta, dell’Area Industriale della Difesa.
Riteniamo inoltre, che la richiesta della FP CGIL Difesa, offenda anche quei militanti della stessa, che ancora impersonano valori e tensioni ideali forti, nonostante la deriva presa dalla loro organizzazione.
A questa ennesima provocazione, alla sig.ra Noemi Manca o chi per essa e a quanti la pensano come lei, per il momento, e forti della nostra infinita pazienza, rispondiamo con un abusato, ironico, sonoro, quanto mai sentito e sempre efficace VAFFANCULO!

per il Coordinamento Nazionale RdB-P.I. Difesa - Alessandro Rizzetti




Roma 30 Ottobre 2007

Alla Federazione Nazionale RdB Pubblico Impiego - Dr. Giuliano Greggi

Caro Giuliano
non è l’enorme differenza di sensibilità, coerenze, identità culturali, storia e tradizione fra le organizzazioni che rappresentiamo a essere l’argomento di questa nota che ti indirizzo.
Le differenze esistono e vanno riconosciute, sono un fatto naturale, così come è normale, per ciascuno, riconoscersi in una precisa idea del sindacato, del suo ruolo, del suo valore di rappresentanza generale, della dignità del suo agire.
Tutto ciò è già evidente a centinaia di migliaia di lavoratori che sanno quante e quali sono le differenze che si sostanziano fra l’organizzazione che rappresento e l’RdB Pubblico Impiego; è sulla base di tali differenze che scelgono da che parte stare.
Ciò che non potrà mai essere considerato normale e naturale è che dalla mancata accettazione di queste profonde differenze scaturisca un’insostenibile convinzione non solo di essere dalla parte della ragione (non ovviamente intesa come capacità intellettiva), ma che sia possibile giustificare arroganza, maleducazione e violenza verbale, in nome di un assolutismo che, personalmente, giudico pericoloso.
Mi riferisco alla lettera apparsa sul sito dell’RdB Pubblico Impiego – Difesa “la censura come strumento di propaganda elettorale…..”
Rifiuto l’idea di confrontarmi con te sul merito della nota firmata da Alessandro Pizzetti, non perché non mi appassionerebbe un articolato dibattito sui temi della Difesa e dei comportamenti “coerenti” che il composito mondo sindacale “autonomo” ha offerto nel tempo in quel Ministero, ma semplicemente perché giudico l’attacco alla coordinatrice nazionale Fp Cgil Difesa, Dr.ssa Noemi Manca, totalmente inaccettabile per i modi e la violenza usata.
Non sto qui a rammentarti come sono sempre molto deboli i confini che separano le varie forme con le quali si sostanzia la violenza e come, per la delicata attività di rappresentanza che esercitiamo e per il senso di responsabilità che, almeno noi, avvertiamo fortemente, tali comportamenti debbano essere attentamente valutati.
Voglio semplicemente evidenziarti come non può essere più possibile sedere allo stesso tavolo di confronto in assenza di un chiaro, evidente ed inequivoco atto di scuse nei confronti della coordinatrice nazionale Fp Cgil Difesa.
Ti apparrà chiaro come l’impossibilità che ti ho appena dichiarato non riguardi solo il Ministero della Difesa, ma l’intero Comparto.

Il Segretario Nazionale Fp Cgil - Alfredo Garzi





Roma 30 ottobre 2007

Alla Federazione FP CGIL - Dr. Alfredo Garzi

Caro Alfredo
le considerazioni che esprimi nella tua comunicazione aprono tutta una serie di profonde riflessioni sui rapporti, sui comportamenti e sulla dialettica tra organizzazioni sindacali che hanno l’ambizione di rappresentare gli interessi generali dei lavoratori.
Il riconoscimento delle differenze, che tu citi in premessa, ritengo siano un arricchimento del dibattito e della ricerca di soluzioni sempre più avanzate ai problemi che la classe lavoratrice, oggi sottoposta a pesanti attacchi, si trova ad affrontare.
Ritengo che l’esclusione dal confronto di organizzazioni, ancorché rappresentative, coerenti con le proprie posizioni solo per il fatto di non aver firmato questo o quell’accordo, questo o quel protocollo, significhi uno svilimento del ruolo che dovremmo avere come sindacati oltre che la rinuncia all’arricchimento del dibattito.
Le differenze che ci separano originano anche una serie di riflessioni e considerazioni che devono essere accettate come diversi punti di vista e interpretati come dialettica sindacale, senza scomodare categorie che, per quanto ci riguarda, non ci appartengono.
L’asprezza del confronto è data dalla passione, dalla trasparenza e dalla franchezza che ci contraddistinguono che hanno a che vedere con le idee e le scelte politiche che le organizzazioni fanno e non con le persone che queste scelte esprimono.
Quindi non è la dr.ssa Manca che veniva attaccata in quel comunicato ma la scelta operata dalla tua organizzazione di insinuare il dubbio della legittimità dell’esclusione della RdB dai negoziati al ministero della Difesa.
Chiarito che non c’è stato alcuna intenzione di attaccare personalmente la Dr.ssa Manca, non ho alcun problema a porgere le scuse mie personali e dell’organizzazione tutta nel caso in cui la dottoressa non riesca a capire il contesto in cui va inquadrato l’incidente.
Voglio sottolineare come da parte tua sia stato usato per ben tre volte il termine violenza per accostarlo all’uso di un termine, volgare quanto vuoi, entrato nel corrente linguaggio politico per “merito” di un noto comico trombato.
Questi accostamenti, oltre che impropri, sono pericolosi se utilizzati nel clima di incertezza politica che ci accompagna da ormai vent’anni e che tende a restringere spazi democratici e prefigurare involuzioni autoritarie per nulla auspicabili per i soggetti che noi rappresentiamo.
Per quel che concerne la possibilità che tu paventi di non poter sedere allo stesso tavolo di confronto sia al ministero della Difesa che per l’intero comparto, ritengo che una tale scelta, oltre a non essere compresa da chi rappresentiamo, non renda merito alla tradizione democratica che il movimento dei lavoratori ha espresso e a cui la Cgil si ispira.


p.la Direzione Nazionale - Giuliano Greggi