MIGRANTI, LA LOTTA PAGA! Rinnovo dei permessi umanitari senza residenza.

La lotta dei rifugiati ottiene un primo risultato: dalla protesta in piazza il 18 e 19 ottobre a Roma, oggi è possibile rinnovare i permessi umanitari senza il certificato di residenza

Nazionale -

“La possibilità di rinnovare i permessi di soggiorno umanitari senza per forza ricorrere al certificato di residenza è un risultato positivo per gli oltre 20 mila persone rimaste per strada o costrette a riappropriarsi di spazi dove dormire dopo la chiusura dell’esperienza negativa del Piano Emergenza Nord Africa. Questo risultato è frutto delle mobilitazioni del 18 e 19 ottobre scorso che hanno visto in piazza a Roma richiedenti asilo, rifugiati, migranti, lavoratori, pensionati, studenti e senza casa” si legge in una nota comune del Movimento Migranti e Rifugiati e l’USB.

 

       La richiesta poi accettata della possibilità di rinnovare i permessi di soggiorno umanitari senza il certificato di residenza è stata avanzata dal Movimento Migranti e Rifugiati e l’USB nel corso dell’incontro al Ministero dell’Interno il 25 ottobre scorso al quale hanno partecipato il Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, il Prefetto Angela PRIA e il Direttore Centrale delle Politiche dell'Immigrazione e dell'Asilo, il Prefetto Angelo MALANDRINO.                                                                                                                                                            

 

“La nostra lotta per una vera tutela dei richiedenti asilo e contro la gabbia chiamata Regolamento Dublino e l’ipocrisia dell’Unione Europea continuerà con la prima Carovana Bruxelles 2014 che sarà presentata in tutti i paesi dell’UE il prossimo 18 dicembre 2013. Quindi una mobilitazione che sarà lanciata anche in Italia con iniziative di mobilitazione”

 

Il percorso della Carovana per il diritto di asilo/No Dublino e per la libertà di movimento è stato deciso nel corso dell’incontro internazionale del 16 novembre scorso che si è svolto a Roma con delegazioni provenienti dal Belgio, dalla Germania, la Francia ed altri paesi impegnati come l’Olanda.