LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI GRECI È ANCHE IL NOSTRO SCIOPERO

Il 6 e 7 maggio il sindacalismo di classe greco scende di nuovo in piazza per il 48° sciopero generale nell’arco di 5 anni, contro le politiche di austerità imposte dall’UE e applicate dall’attuale governo Syriza Anel.
Lo sciopero fino a qualche giorno fa era previsto per il 10 maggio, ma il governo Tsipras è capitolato sotto le pressioni dell’eurogruppo e ha anticipato la votazione del nuovo disegno di legge che peggiora notevolmente le pensioni e aumenta le tasse.
Il movimento operaio greco con il PAME ha chiamato 3 giornate di mobilitazione: venerdì 6 e sabato 7 scioperi in tutto il paese con manifestazioni ad Atene, prevedendo per lunedì un’altra giornata di mobilitazione internazionale sempre nella capitale ellenica.
L’USB denuncia la politica di strangolamento del popolo e dei lavoratori greci che stanno resistendo in maniera esemplare alle ricette della Troika. Intorno alle lotte contro le politiche che hanno devastato e tolto la sovranità politica della Grecia, si è stretta la cortina di silenzio e di complicità dei Governi Europei.
Una complicità che cerca di impedire la solidarietà tra i lavoratori dei diversi paesi, e che si appoggia al ruolo di smobilitazione assunto dai sindacati della CES e dai partiti della pseudo sinistra che al contrario continuano a sostenere il progetto reazionario dell’UE.
Le giornate di sciopero generale in Grecia sono il portato di un lavoro sindacale e politico che oggi consente ai lavoratori greci di resistere. Diverse sono le condizioni nel resto dell’UE, ma le lotte in Francia contro la legge sul lavoro, le mobilitazioni in Spagna, Portogallo e la combattività espressa in alcune significative lotte anche in Italia sono un segnale che la disponibilità lottare c’è nonostante il ricatto occupazionale, la frammentazione e la precarietà che dividono i lavoratori. Un segnale da non sottovalutare soprattutto di fronte alle difficoltà che attraversa la nuova leadership europea.
La crisi economica, infatti, sta evidenziando alcune crepe del nascente polo Europeo, sono le difficoltà che oggi si riverberano all’interno della leadership UE, che continua a dividersi sulle politiche monetarie, sugli assetti istituzionali futuri e sulle politiche di repressione dell’emergenza umanitaria rappresentata dalle migliaia di esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Senza retorica lo Sciopero Generale dei lavoratori greci è anche il nostro sciopero, rivendica il diritto alla pensione, che proprio in queste ore anche in Italia subisce l’ennesimo attacco. Siamo dalla stessa da parte nella lotta in difesa dei servizi pubblici frutto del lavoro di milioni di lavoratori oggi messi in discussione dalle politiche su cui si fonda l’UE.
C’è poi un’annotazione di carattere generale se si prende in considerazione che la borghesia europea sta portando il continente e le aree confinanti verso una crisi economica e politica i cui sviluppi reazionari, xenofobi e militari non fanno presagire niente di buono, allora c’è una ragione in più per riconoscerci e nel sostenere le lotte dei lavoratori in Grecia e nel resto del continente.