Le Province al collasso

Caserta -

Dopo la sonora bocciatura del disegno di riforma costituzionale e la valanga dei No espressi con il voto referendario del 4 dicembre scorso, non è più procrastinabile un intervento che rimuova il quadro di incertezza legislativa e costituzionale nel quale la legge Delrio ha confinato le Province italiane.
Dalla perdita delle funzioni alla drastica riduzione dei servizi, passando per i prelievi forzosi imposti al bilanci delle province con la legge n. 190 del 2014, gli effetti di tali riforme e disposizioni sono stati disastrosi ed il fallimento annunciato.
Accade così che anche la Provincia di Caserta dichiari default.
A pagare per le gravi inadempienze, il taglio dei diritti e dei servizi sono i cittadini, gli studenti e i lavoratori dipendenti dell’Ente, rimasti da aprile senza stipendio.
L’USB EE. LL. - Federazione Regionale Campania, nei giorni scorsi, li ha incontrati, manifestando totale solidarietà e dichiarando la disponibilità e l’impegno dell’organizzazione a costruire da subito un percorso di mobilitazione e di lotta.


Intanto, dai dipendenti dell’Ente Provincia di Terra di Lavoro riceviamo e volentieri pubblichiamo.
    


Enti Locali. Cronache di un disastro annunciato –
il caso Provincia di Caserta.


Alcuni giorni fa, presso gli uffici della Provincia di Caserta si è tenuta una riunione tra alcuni dipendenti dell’Ente ed una rappresentanza dell’USB (Unione Sindacale di Base), provinciale e regionale. L’impulso a questo incontro è stato dato dal forte disagio che i dipendenti della Provincia di Caserta stanno subendo in virtù degli effetti della legge n. 56/2014 (c.d. legge Del Rio), spacciata come una riforma necessaria al “riordino” delle Province e per risolvere tutti i problemi del Paese. Invece, a parte il raffazzonato dettato normativo, indice di scarsa competenza e conoscenza della macchina amministrativa locale, lo Stato, per rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla Comunità Europea, nel triennio 2015/2017, ha imposto il prelievo coatto delle entrate di competenza provinciale. Questo prelievo, calcolato sugli alquanto discutibili indici predisposti dal SOSE, comporta la drastica riduzione delle risorse finanziarie disponibili, necessarie per l’espletamento delle proprie funzioni previste per legge.  

Ciò, insieme ai gravosi tagli previsti dalla “spending review”, ha comportato gravissime ripercussioni sulla gestione e sulla manutenzione delle strade e delle scuole superiori esistenti su tutto il territorio provinciale.

La Provincia di Caserta, in questo scenario così tragico, non è stata in grado di approvare i bilanci di esercizio 2015 e 2016. E solo grazie al bilancio triennale 2014/2016 sono state assolte le proprie competenze, senza tuttavia avere la possibilità di prevedere ulteriori investimenti.

Con l’avvio dell’esercizio 2017, solo grazie alla caparbietà del Presidente facente funzioni, coadiuvato da alcuni Consiglieri provinciali e con il supporto tecnico del dirigente del Settore Economico Finanziario, in virtù di un artificio tecnico è stato possibile assicurare la sopravvivenza dell’Ente per il primo trimestre 2017. Il tutto nella speranza che il Governo, più volte sollecitato, mantenesse le promesse fatte emanando i decreti correttivi che tenessero conto del grave dissesto della Provincia di Caserta e di tutte le altre Province che, a breve, si troveranno nella medesima condizione.

Ebbene, la montagna ha partorito il topolino. Il Governo Gentiloni con il decreto 50/2017, non destina praticamente nulla alle Province, se non qualche spicciolo: 110Ml € per le funzioni fondamentali e 100Ml € per la viabilità, da dividerle tra le 107 Province d’Italia. In media appena 930.000 € per la manutenzione di 1500 Km di strade di competenza ed appena poco più di 1 Ml di € per l’adeguamento normativo dei 96 plessi scolastici di competenza.  Confermando in toto i prelievi forzosi previsti (che per la Provincia di Caserta ammontano a circa 48 Ml € annui!).

Persino la Corte dei Conti, con un documento trasmesso alla Commissione Parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, ha espresso PARERE NEGATIVO sui tagli e sui prelievi forzosi disposti dal Governo, dichiarandoli “MANIFESTAMENTE IRRAGIONEVOLI”

Assordante è stato e continua ad esserlo il silenzio dei rappresentanti del territorio di Terra di Lavoro che, per logiche personali e di partito, sia alla Regione che in Parlamento, non hanno alzato la voce e lottato per rivendicare l’attenzione ed il rispetto che questa terra merita!

Il risultato? LA PROVINCIA DI CASERTA STA MORENDO!!!!!

I servizi di manutenzione delle strade e delle scuole di competenza della Provincia non possono essere assicurati, con tutti i rischi connessi per la sicurezza e l’incolumità della popolazione e degli studenti di questa terra già oltremodo martoriata.
L’Amministrazione Provinciale non ha le risorse per garantire il rispetto delle norme igienico/sanitarie sui luoghi di lavoro, non avendo potuto affidare il servizio di pulizia degli uffici e dei servizi igienici. I lavoratori della Provincia di Caserta stanno continuando a svolgere il proprio lavoro in uffici e locali insalubri, privi dei requisiti minimi richiesti dalla normativa igienico/sanitaria. L’ASL di Caserta, sebbene già da tempo a conoscenza del grave problema, non ha ancora preso provvedimenti.
I dipendenti della Provincia di Caserta da aprile 2017 sono senza stipendio e senza nessuna prospettiva a breve termine.

I dipendenti della Provincia di Caserta