Lavoratori Fiat in sciopero il 23 a Roma per la manifestazione nazionale

Riportiamo il comunicato

Pomigliano d'Arco -

FIAT ALFA ROMEO POMIGLIANO

L’AZIENDA AVVIA LE PROCEDURE PER UN ANNO DI “CASSA” STAORDINARIA (DAL 16 NOVEMBRE 2009 AL 14 NOVEMBRE 2010) PER I 5.128 ADDETTI TRA OPERAI, IMPIEGATI E QUADRI DELLO STABIIMENTO DI POMIGLIANO D’ARCO

FIOM-FIM-UILM CHE HANNO CONSENTITO E PLAUDITO IL PIANO MARCHIONNE DOVREBBERO CHIEDERE SCUSA A TUTTI I LAVORATORI PER AVERLI CONDOTTI NEL BARATRO INVECE DI CONSENTIRE ALLA FIAT I REPARTI-CONFINO COME QUELLI DI NOLA E SEQUESTRARE DA BEN 4 MESI IL VOTO PER LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DI FABBRICA PER EVITARE DI ESSERE SCONFITTI DALLE URNE

INTANTO SI PREPARA LO SCIOPERO GENERALE DI VENERDI 23 OTTOBRE CON MANIFESTAZIONE A ROMA DEI SINDACATI DI BASE




Con una lettere a inviata stamane alle organizzazione organizzazioni sindacali ed alla Giunta regionale della Campania la Fiat ha comunicato l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria interessante i 5.128 addetti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco per “un periodo di 12 mesi decorrente dal 16 novembre 2009 e con termine il 14 novembre 2010”. “si precisa”, dichiara inoltre la Fiat… “che la ‘cassa’ potrà nei corso dei 12 mesi, subire modificazioni correlate alle richieste di mercato, con la possibilità di periodi di attività produttiva giornaliera e/o settimanale che prevedono, nel caso, il richiamo al lavoro degli addetti o parte di essi”.

“Il sequestro del voto RSU da parte di FIOM-FIM-UILM alla Fiat di Pomigliano (il mandato del parlamentino sindacale è decaduto lo scorso giugno e ancora oggi la ‘triplice’, che detiene la maggioranza in commissione elettorale, non intende stabilire la data del voto) è dato dalla evidente preoccupazione dei sindacati confederali di confrontarsi col giudizio dei lavoratori sul loro operato”, denuncia lo Slai Cobas: “non gli sono bastati  reparti-confino come quello di Nola nel tentativo di ‘regnare’ indisturbati dai lavoratori ed al servizio dei piani di ridimensionamento occupazionale e produttivo concertati con Marchionne.

No, questi sindacati, compresa la Fiom del segretario nazionale ‘no global’ Rinaldini (che tanto sbandiera una ‘democrazia parolaia e di bandiera’) come nelle migliori dittature rifuggono dal voto nonostante hanno già un appannaggio contrattuale del 33% dei seggi indipendentemente dalle scelte dei lavoratori ed in Fiat un altro 100% dei seggi spettanti alle organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti-bidone.

La sospensione della democrazia furtivamente attuata da FIOM-FIM-UILM a Pomigliano anticipa la svolta autoritaria in atto delle relazioni sindacali sia nel settore privato che in quello pubblico ed è funzionale al tentativo di scaricare i costi della crisi sui lavoratori, sui precari, sui disoccupati, sugli immigrati e sui ceti popolari.

In questo senso la questione ‘sindacale’ diviene oggi una vera e propria ‘emergenza democratica con forte valenza politica’ necessaria a ridare efficacia e forza alle lotte dei lavoratori ed a quelle sociali. In questo senso va, tra l’altro, la partecipazione dei lavoratori Fiat e dell’indotto allo sciopero ed alla manifestazione a Roma di venerdì prossimo.


Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate