L'AMIANTO ENTRA NELLA FINANZIARIA?
Presidio davanti al Senato nelle giornate del 16 e 17 ottobre e incontro con i capigruppo del Senato.
In allegato il comunicato impaginato
L’amianto è stato vietato in Italia dalla Legge 257 del ’92; con essa, tra l’altro, veniva stabilito che i lavoratori esposti a tale sostanza per oltre 10 anni hanno diritto a una rivalutazione dei contributi previdenziali secondo un coefficiente 1,5 (6 mesi in più ogni anno di esposizione).
Con il passare degli anni, da un lato si è posto un termine (15.6.05) alla presentazione di domande di riconoscimento dell’esposizione secondo quella Legge; dall’altra si sono potuti verificare i limiti della 257 in ordine a: bonifica delle aree contaminate, difesa della salute dei lavoratori esposti e risarcimento dei lavoratori vittime dell’amianto.
Per superare questi limiti, nella passata legislatura fu presentato in Senato un Disegno di Legge da parte di Pizzinato, Malabarba e altri. Non se ne fece nulla, per cui lo stesso testo fu ripresentato in questa legislatura da Casson, Malabarba ed altri.
Il testo di legge prevede alcuni punti di immediato beneficio: la costituzione di un fondo per le vittime; la riapertura dei termini per presentare la richiesta di riconoscimento; la sua estensione ai pensionati ante 1992 e a settori di lavoro oggi esclusi; l’estensione dei benefici anche ai lavoratori esposti per meno di 10 anni, in proporzione agli anni di esposizione.
L’anno 2006 (e relativa Finanziaria) passò invano. In questi giorni è ripresa la fibrillazione per la nuova Finanziaria, e di conseguenza una delle Associazioni di esposti all’amianto, l’AIEA, ha chiamato alla mobilitazione cittadini, lavoratori e sindacati, con un presidio davanti al Senato nelle giornate del 16 e 17 ottobre.
Hanno risposto alla sollecitazione diverse realtà locali di Associazioni, sindacati di base, si sono infilati anche i sindacati confederali. La “piattaforma” di conseguenza è stata ridimensionata e ricondotta al tentativo di inserire nella Finanziaria per il 2008 solo un Fondo di 50 milioni di € per risarcire le vittime dell’amianto.
Quanto agli altri problemi: le bonifiche ambientali e sorveglianza sanitaria si possono affrontare per via “amministrativa”, vale a dire con disposizioni impartite dai Ministeri della salute e dell’Ambiente; per i benefici previdenziali, al massimo si può cercare di risolvere il contenzioso ancora aperto solo per quei lavoratori che hanno già presentato domanda di riconoscimento.
L’incontro con i capigruppo al Senato del 16 ottobre è stato caratterizzato da questa impostazione. Il presidente della Commissione lavoro (Tiziano Treu) ha dimostrato interesse su questa proposta, già concretizzata in un emendamento (art. 33 bis) che prevede di stanziare 50 milioni di € per costituire un Fondo a favore di tutti i soggetti che hanno contratto malattie correlate all’amianto.
(Nota pittoresca. Per non far saltare l’equilibrio di bilancio, questi 50 milioni sono tolti da uno stanziamento di 150 milioni per le celebrazioni dell’unità d’Italia).
Ora bisognerà vedere se l’emendamento verrà accolto; soprattutto, se qualche senatore riproporrà il Disegno di Legge che aveva ben altra consistenza.
Milano,19.10.2007