La sentenza di Taranto punisce la protervia e l’arroganza di ArcelorMittal

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Riccardo Cristello, licenziato per aver condiviso un post che già girava su molte chat, che non riportava giudizi di alcun genere su niente e in cui si invitava semplicemente alla visione della fiction Svegliati Amore Mio, incentrata sulla lotta contro l’inquinamento ambientale causato da una fabbrica, strutturalmente individuabile nell’ex Ilva, è stato reintegrato dal Giudice del lavoro del Tribunale di Taranto.

Fin da subito era apparsa chiara a tutti la finalità intimidatoria contenuta nel gravissimo provvedimento, che oltretutto ledeva un principio costituzionale alla base di ogni relazione civile e sociale: la libertà di espressione.

Per ArcelorMittal nessuno può, neppure lontanamente, mettere in discussione ciò che avviene in quella fabbrica, da tempo oggetto di indagini della magistratura in relazione ai disastri accumulati nel corso di decenni in cui la salute dei cittadini e dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente non sono stati mai tenuti in alcun conto, in nome del dio profitto.

La fiction è tra l’altro ambientata in tempi in cui ArcelorMittal non aveva nulla a che fare con l’Ilva, ma tant’è: che a nessuno venisse in mente di paragonare i disastri provocati dai fumi e dalle polveri emanate dalle sue ciminiere e dai campi minerari o con la mancanza di manutenzione, o con la presenza di amianto o con le morti bianche – come, con un pudore degno di miglior causa, i padroni chiamano quelli che per noi sono veri e propri omicidi sul lavoro - o con gli incidenti, più o meno gravi, che ancora oggi si verificano nello stabilimento.

Il licenziamento di Riccardo doveva essere un monito per tutti: davanti al padrone si perdono tutti i diritti, anche quelli ancora rimasti ai normali cittadini italiani. Al lavoro, zitti e buoni.

Ma ancora una volta ArcelorMittal ha dovuto fare i conti con la capacità del nostro sindacato di difendere Riccardo con un’ampia campagna di mobilitazione e di solidarietà che ha portato la sua vicenda nei palazzi del potere e nelle piazze, raccogliendo la solidarietà di migliaia di lavoratori, di sindacalisti onesti, di delegati RSU, di gente della cultura e dello spettacolo, in prima fila gli ideatori e i protagonisti della stessa fiction, a cui va il nostro caloroso ringraziamento.

Alla nostra Federazione di Taranto, ai tanti lavoratori che in ArcelorMittal – ora Acciaierie d’Italia – continuano a lottare contro l’arroganza delle multinazionali, tutto il nostro sostegno, pratico e solidale.

 

USB Confederazione Nazionale

Roma, 26 luglio 2021