LA RISPOSTA ALLE OFFESE DI BRUNETTA NON PUÒ LIMITARSI ALL'INDIGNAZIONE! 21 e 22 TUTTI IN PIAZZA MONTECITORIO PER FAR RIPARTIRE UN NUOVO MOVIMENTO CONTRO LA PRECARIETÀ SENZA SE E SENZA MA!
Gli insulti di Brunetta hanno avuto il merito di riportare all’attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego, una realtà mai sopita nei posti di lavoro, ma che ha faticato negli ultimi due o tre anni, dopo il processo di stabilizzazione iniziato nel 2006, a trovare uno spazio adeguato nell’agenda politica.
Il presidio che parte oggi ed entrerà nel vivo domani è molto importante proprio in questo senso perché i precari hanno deciso di entrare prepotentemente sulla scena politica che conta, senza essere invitati né dal Governo, che ha pensato di averli liquidati con il blocco della stabilizzazione e qualche battuta del Ministro della Funzione Pubblica, né dall’opposizione che scopre i precari solo all’abbisogna. La coincidenza della verifica di Governo credo che mandi un messaggio molto chiaro, da oggi in poi i precari non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D’ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete ad un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi.
Il punto all’ordine del giorno è proprio il tipo di risposte che la politica è disposta a dare. In questi giorni tra coloro che si sono affannati a dare la propria solidarietà ai precari ci sono anche quelle forze politiche e sindacali che la precarietà hanno contribuito ad introdurla e ad alimentarla e che non hanno mai nascosto di essere favorevoli alla”flessibilità buona”. Oggi possiamo dire con ragionevole certezza che la flessibilità è sinonimo di precarietà e che l’unica strada percorribile è quella della cancellazione del pacchetto Treu e della legge 30 e di un nuovo processo di stabilizzazione. Altre vie sono esclusivamente un modo come un altro per prendere in giro i lavoratori precari.
Saremo in piazza oggi e domani con i precari e gli strutturati perché la precarietà nel pubblico impiego va combattuta in quanto tale e perché estremamente correlata con il progetto di smantellamento della Pubblica Amministrazione, e con la certezza che siamo solo all’inizio di una nuova stagione di lotta contro la precarietà che molto probabilmente vedrà un nuovo appuntamento con uno sciopero precario che proclameremo per i primi giorni di luglio.