La Digos, convoca i delegati RdB del Comune di Comacchio che si battono contro la mala gestione della pubblica amministrazione
La Federazione Regionale RdB/CUB Emilia Romagna esprime solidarietà ai delegati e agli iscritti della RdB del Comune di Comacchio condividendone la battaglia per la trasparenza e l’efficienza dell’amministrazione pubblica che da lungo tempo stanno portando avanti.
Una struttura quella di RdB di Comacchio fatta di delegati e delegate che impegnano il loro tempo a salvaguardia dei diritti dei lavoratori, della loro dignità di dipendenti pubblici e a difesa della gestione pubblica dei servizi comunali e che per questo spesso sono osteggiati dalle controparti istituzionali e dai sindacati concertativi.
L’arroganza di chi si oppone al lavoro sindacale dei delegati RdB, non ci ha mai preoccupato né intimidito e soprattutto non ha mai scalfito il consenso che gli stessi hanno tra i lavoratori del comune.
Ora però si è superato il limite della decenza.
A fronte di una denuncia di diffamazione a mezzo stampa fatta da una dirigente del comune per un volantino di cui rivendichiamo i contenuti, nel quale si denunciavano episodi di malaffare già ampiamente conosciuti dall’opinione pubblica e la cattiva gestione dei dirigenti preposti al funzionamento di importanti settori dell’amministrazione, è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Bologna un procedimento penale.
Se è grave che una questione di carattere sindacale venga spostata sul piano giudiziario, diventa di estremo allarme il fatto che sia stata coinvolta la polizia politica per indagare ed interrogare tutti gli eletti RSU della RdB
Questo è un ulteriore segnale della deriva autoritaria della vita democratica e civile nel nostro paese a cui stanno portando i provvedimenti governativi come ad esempio il divieto di sciopero e di manifestazione.
Il fatto poi che nel caso di Comacchio vi sia la copertura e in qualche caso la compiacenza politica di una giunta di centro sinistra e in particolare di un assessore del PRC, ci dice quanto la politica istituzionale di tale fatta, sia ormai irrimediabilmente lontana dagli interessi dei lavoratori ed irresponsabilmente favorisca il restringimento dei diritti democratici.
Chiediamo il ritiro di ogni provvedimento nei confronti dei lavoratori ed auspichiamo un ritorno ad un uso corretto ed eticamente responsabile della cosa pubblica.