La CGIL è cambiata, si continua in USB!

Con orgoglio ho preso la tessera della FLAI-CGIL nel 1996 e da allora ho avuto l'onore di rivestire incarichi nella Categoria  e nella Confederazione. Pensare un giorno di lasciare la CGIL, nemmeno tanto tempo fa, era un idea per me inimmaginabile.  
L'avevo  sempre considerata il baluardo della democrazia e dei diritti di questo nostro paese. Un sindacato che traeva la propria forza dalla dialettica interna e sapeva essere autonomo perfino dal Partito Comunista Italiano come quando l'Urss invase l'Ungheria nel 1956 e l'allora CGIL di Giuseppe di Vittorio ebbe il coraggio di dire No!


Quando all'inizio degli anni 2000 il governo presieduto da Berlusconi tentò di abrogare l'art. 18 ho provato l'emozione e la vicinanza dell'intera organizzazione. In quei anni io stesso Rappresentante Sindacale Aziendale avevo subito un licenziamento illegittimo e nei giorni della reintegra ottenuta con il supporto dalla struttura legale del sindacato, parallelamente la CGIL da sola convocava la grande manifestazione del 23 marzo 2002 al Circo Massimo.


  In quella fase di resistenza contro l'attacco ai diritti immaginavamo fosse susseguita un’altra fase di riconquiste.  Purtroppo così non è stato. Durante il secondo governo Prodi anziché l'abrogazione della legge 30 abbiamo accolto festosamente il protocollo per il welfare che tra l'altro in agricoltura ha determinato ad esempio che per i lavoratori agricoli nei casi di accertate calamità naturale li venivano confermate le giornate contributive e la rispettiva indennità di disoccupazione dell'anno precedente, da quel momento la conferma delle giornate dell' anno anteriore è condizionata all'esistenza di una polizza assicurativa da parte delle aziende agricole, anche se non è da parte delle aziende, obbligatoria la stipulazione...!


Sono inoltre stati esclusi dalla possibilità della conferma delle giornate i lavoratori delle aziende agricole dove si realizza confezionamento e trasformazione, e sono esclusi i lavoratori agricoli in somministrazione di mano d'opera, non ostante le normative in vigore, la somministrazione di mano d'opera la consentono!


Nessuna attività efficace di contrasto è stata attuata da parte della CGIL né per avversare la Riforma Fornero né la modifica dell'articolo 18 durante il governo Monti. Nessuna attività efficace di contrasto è stata nemmeno attuata per avversare il Jobs Act nell'attuale governo Renzi. La proposta della "carta dei diritti" diventa a questo punto un mero sotterfugio, soprattutto se non si raggiungerà il quorum, si cercherà di salvare l'immagine senza salvare i lavoratori.  


L'attuale subordinazione della CGIL (e degli altri sindacati autoreferenziali) al Partito Democratico, e l'accondiscendenza coi padroni,  sta snaturando il sindacato e avvilendo i lavoratori sempre meno rappresentati ed ascoltati.


Anche per queste ragioni nel Congresso del 2010 abbiamo aderito al secondo documento nel tentativo di agire per il bene del sindacato e nell'interesse dei lavoratori. Sapevamo che saremmo stati sconfitti numericamente ma credevamo nei benefici della coniugazione delle idee. Siamo stati da allora sempre più emarginati.  


Lo spacco tra la dirigenza ed i lavoratori e la perdita di iscritti nel nostro comparto, ampiamente sottolineata personalmente fino all'ultimo giorno dal ruolo di RSA  nei vari livelli degli organismi dirigenti sia di Categoria che Confederali, senza il minor segno di interessamento da essi,  non fa altro che certificare il distacco dell'organizzazione verso le istanze dei lavoratori e la scelta definitiva dell'autoreferenzialità.  


A questo punto e con profondo rammarico riteniamo che questa CGIL non sia più riformabile dall'interno e che le istanze in favore degli interessi dei lavoratori siano attualmente meglio rappresentate dallo spazio in espansione del sindacalismo autonomo e/o di base.

 
Scegliamo conseguentemente  di aderire all'Unione Sindacale di Base,  un organizzazione in forte crescita non servile ai poteri forti, alla politica e ai padroni, orientata esclusivamente alle tutele collettive ed individuali dei lavoratori.


Da oggi contribuiremo nell'USB con il nostro granello di sabbia unitamente alle decine di lavoratrici e lavoratori  del nostro territorio provenienti dalla CGIL e dagli altri sindacati autoreferenziali che negli stessi giorni compiono la stessa nostra scelta e della quale non siamo né i primi né saremmo gli ultimi, molte/i altre/i arriveranno ancora da ogni luogo di lavoro e da tutto il paese per continuare a lottare per un Italia migliore da consegnare alle prossime generazioni.    


Viva i lavoratori!   


Mario Occhinero(*)  


 «Il nostro impegno deve essere quello di una democratizzazione dei poteri popolari e di tutte le organizzazioni democratiche e proletarie per evitare la burocratizzazione e i distacchi così profondi tra i dirigenti e la base». Giuseppe Di Vittorio  

        
 (*)Mario Occhinero  


Iscritto alla Flai - Cgil dal 1996  
RSA Flai-Cgil dal 1998    
Già membro degli organismi direttivi:   
Direttivo Flai-Cgil Territoriale Sibari-Pollino-Tirreno
Direttivo Alpa-Cgil Territoriale Sibari-Pollino-Tirreno
Direttivo Nidil-Cgil Territoriali di Sibari-Pollino-Tirreno
Direttivo Confederale CGIL Territoriale Sibari-Pollino-Tirreno
Direttivo Flai-Cgil Regionale Calabria
Segreteria Flai-Cgil Territoriale Sibari-Pollino-Tirreno