IL 30 SETTEMBRE TUTTI A ROMA SENZA SE E SENZA MA

Roma -

"Contro la guerra senza se e senza ma".
Questo slogan portò nelle piazze di tutta Europa milioni di persone.
Oggi che la guerra infinita di Bush macina nuove tappe e miete sempre più vittime, questo slogan sembra dimenticato proprio da chi ne aveva fatto una bandiera, spesso anche contro le legittime e sacrosante resistenze armate.
Era inevitabile che ciò avvenisse: i nodi, prima o poi, vengono sempre al pettine. E in Italia, il pacifismo di maniera è arrivato al capolinea con il governo Prodi.
L’atteggiamento sulla spedizione militare in Libano è la vera cartina di tornasole. La santificazione dell’Onu, i patetici tentativi di dimostrare una inesistente svolta nella politica internazionale, la persistente negazione del ruolo della Resistenza libanese guidata da Hezbollah, non sono altro che il povero armamentario di chi, povero di argomenti, vuol tenersi ben stretto il posto o il posticino guadagnato all’ombra di Prodi.
I fatti ci dicono però che questo "pacifismo" filo-governativo è in difficoltà: lo è sull’Afghanistan dove alla sceneggiata sulla "missione di pace" sembrano ormai credere soltanto i dirigenti della presunta "sinistra alternativa" di governo, Prc in testa; lo è sul Libano, visto che l’annunciata sfilata da Perugia ad Assisi pare sia rinviata a tempi migliori.
La manifestazione del 30 settembre sarà una prima occasione per rilanciare un nuovo movimento contro la guerra.
Intanto, ieri, a Beirut mezzo milione di persone sono scese in piazza con Hezbollah, dimostrando qualora ce ne fosse stato bisogno il radicamento popolare della resistenza.
Tocca ora a noi, in Europa, riaprire seriamente un fronte di conflittualità con le politiche di guerra che i governi del vecchio continente hanno messo al servizio del progetto americano di dominio imperialista dell’intero Medio Oriente.
Il 30 settembre sarà anche una prima tappa di un lavoro, certo non breve, per ricostruire una sintonia tra il movimento contro la guerra e quel 50% degli italiani che si oppone alle spedizioni militari con o senza Onu.
Intanto cerchiamo di cominciare bene: IL 30 SETTEMBRE TUTTI A ROMA (senza se e senza ma).

LA PIATTAFORMA DELLA MANIFESTAZIONE
Il Forum Sociale Europeo di Atene ha indicato come principale obiettivo di mobilitazione europea la lotta contro la guerra globale e permanente scatenata dagli USA e dai loro alleati, stabilendo una settimana di iniziative in tutta Europa dal 23 al 30 settembre.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
SABATO 30 SETTEMBRE ore 15 (P.della Repubblica)

· Per il ritiro delle truppe da tutti i fronti di guerra
· No alla missione militare ONU in Libano
· Fine dell’occupazione della Palestina, rientro di tutti i profughi
· Chiusura di tutte le basi militari NATO ed USA
· Disarmo nucleare, a partire dai paesi che hanno già le atomiche
· Basta con le minacce ai paesi non sottomessi agli USA
· Con la resistenza dei popoli libanese, palestinese, iracheno e afgano
· No alla campagna anti-islamica
· Contro il taglio della spesa sociale e il finanziamento di missioni militari e armamenti

promuovono:
Confederazione COBAS, RdB-CUB, Forum Palestina, Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Comunisti, Unione Democratica Arabo-Palestinese, Comitato per il ritiro dei militari italiani, Campo Antimperialista, Comitati Iraq Libero, Red Link, Utopia Rossa

PER ADERIRE: romanowar30settembre@libero.it