HANNO ATTACCATO LA CASA E L'UNIVERSITA' DELLE MADRES DE PLAZA DE MAYO

Facciamo sentire la nostra solidarietà con una email a: madres@madres.org

Nazionale -

Dopo appena otto giorno dalle minacce di morte a Hebe de Bonafini e a sua figlia Alejandra, degli sconosciuti sono entrati all'alba di domenica 11 maggio e hanno distrutto vari uffici e stanze della Casa de las Madres e dell'Università Popolare delle Madres de Plaza de Mayo. Questi selvaggi hanno portato distruzione, hanno buttato all'aria gli uffici dell'Università, della Casa de las Madres, l'ufficio di Hebe de Bonafini e gli uffici amministrativi, ma non hanno portato via niente. La modalità con cui è stata eseguita l'azione devastante dimostra che si è trattato di un innegabile atto di intimidazione e minaccia contro le Madres de Plaza de Mayo.

Alcune ore dopo il fatto, Hebe de Bonafini ha espresso la sua lettura politica del deprecabile episodio, dicendo:

"Credo che sia molto chiaro. A mia figlia hanno detto: stiamo tornando e liquideremo te e tua madre. E questo è quanto sta succedendo perchè sono entrati nella Casa de las Madres, negli uffici della Stampa e nell'Università. Hanno rotto tutto, hanno aperto cassetti, hanno violato le serrature, rotto porte, hanno messo sottosopra tutto e non hanno portato via niente. Solo pochi soldi che avevo in ufficio, una borsetta dove ho il fazzoletto che indosso i giovedì in Piazza, un libretto con degli indirizzi, pochi, ma niente di più. Inoltre, dall'ufficio amministrativo non hanno prelevato gli assegni pronti per pagare i dipendenti della Radio e li hanno lasciati buttati a terra. Sono attivi. Io dico che ci offrono tutto quanto, ci offrono sicurezza, ci offrono custodia, ma il miglior modo per tutelarci è che i ministri, i sottosegretari, la polizia, indaghino e scoprano chi sono quelli che sono stati capaci di far questo, altrimenti non serve" ha concluso Hebe.



La Federazione delle Rappresentanze Sindacali di Base esprime tutta la sua solidarietà alle Madri di Plaza de Mayo per il vile attacco subito contro le sue sedi.

Ormai tutto il mondo, anche chi in passato ha coperto o non ha voluto vedere gli orrori che la dittatura fascista ha compiuto in Argentina, ha potuto rendersi conto dei gravissimi delitti perpetrati contro chiunque fosse ritenuto oppositore della Giunta militare, delitti che non esitiamo a definire contro l'umanità.


Il vostro coraggio, la vostra determinazione nella lotta per individuare e colpire gli autori di tanti crimini atroci è stata d'esempio per tutte le donne, per tutti i lavoratori e i sinceri antifascisti di tutti i paesi.



Oggi che anche in Italia si avvertono rigurgiti reazionari e xenofobi mentre le ragioni delle classi subalterne sembrano buttate nella pattumiera della storia, non possiamo che esprimervi tutto il nostro sostegno e il nostro impegno a che mai più nessun paese e nessun popolo debba conoscere il giogo feroce delle dittature fasciste.