Grecia. I sindacalisti del PAME occupano il Ministero delle Finanze. Domani nuovo sciopero generale
Trecento manifestanti del Fronte di lotta sindacale (Pame) hanno occupato oggi il ministero delle Finanze di Atene per protestare contro le misure di austerità annunciate ieri dal governo per fronteggiare la grave crisi che ha colpito il Paese. Lo ha riferito la polizia greca.
I sindacalisti sono riusciti a entrare nel ministero alle prime ore della mattina, e sono poi saliti su un terrazzo dove hanno srotolato uno striscione con la scritta «Sollevatevi perchè le misure non siano applicate».
Intanto il Partito comunista greco (Kke) e il suo sindacato Pame hanno annunciato una mobilitazione in tutto il Paese e convocato uno sciopero nazionale per domani contro il nuovo pacchetto di austerità per 4,8 miliardi di euro deciso ieri dal governo di Giorgio Papandreou.
Uno sciopero nazionale è stato indetto per il 16 marzo già dalla confederazione dei dipendenti pubblici Adedy, mentre si sta mobilitando anche il sindacato del settore privato Gsee.
Riferendo della convocazione del Pame per domani, e delle numerose concentrazioni organizzate già oggi in molte città, il quotidiano comunista Rizospastis annuncia «Guerra alla guerra», in riferimento alla frase di Papandreou secondo cui «il Paese è in guerra» contro la crisi e la speculazione.
Il quotidiano comunista risponde che la «guerra è quella sferrata dal governo del Pasok contro il popolo in nome della borghesia».
Alle concentrazioni odierne partecipano, sia ad Atene che a Salonicco e in altre città, diverse organizzazioni di categoria, studenti e professori che saranno anche allo sciopero nazionale del 16 marzo indetto dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy.
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