Gli utili sindacati e le gentili concessioni di Sua Maestà Draghi
Siamo alle solite. Draghi convoca, per parlare di pensioni e di fisco, gli utili sindacati Cgil, Cisl, Uil pensando così di aver esaurito il calvario del confronto con tutte le parti sociali, gli racconta che ora non ci sono soldi per le pensioni e quelli se ne vanno tutti contenti perché il sovrano gli ha assicurato che se ne parlerà a marzo del prossimo anno.
Gli utili sindacati hanno così esaurito il loro compito, essere sempre e comunque tonitruanti nella forma e proni e acquiescenti nella sostanza. Avevano sollevato il sopracciglio alla notizia dell’introduzione di quota 102 annunciando finanche la possibilità, tutta da verificare, di giungere a una qualche forma di sciopero, e l’hanno subito abbassato quando lo zar Draghi gli ha detto che, nonostante la pioggia di miliardi proveniente dal PNRR, per le pensioni e per i pensionati soldi non ce ne sono.
È ormai chiara a tutti, tranne a chi a turno governa il Paese, l’abissale distanza che separa gli utili sindacati dai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori. È ormai chiaro a tutti i governanti che gli utili sindacati vanno vezzeggiati e corteggiati, magari facendo cadere qualche briciola dal tavolo per la loro sopravvivenza, perché gli assicurano una vita quieta e senza scossoni e soprattutto di potersi portare avanti con il lavoro di progressivo smantellamento del sistema previdenziale dando in cambio la gestione dei fondi pensione, che vorrebbero diventassero il futuro pensionistico delle nuove generazioni.
Anche se la stampa mainstream finge di non accorgersi che la rappresentanza dei lavoratori da tempo non è più nelle mani degli utili sindacati, che non contrastano in nulla gli operati economici e sociali dei vari governi, ci sono invece sindacati utili che non hanno nessuna complicità con i progetti eurogovernativi di Draghi oggi, di Monti, Fornero, Amato e Dini ieri.
Lo sciopero dell’11 ottobre, promosso da tutto il sindacalismo di base e di classe su una piattaforma concreta e di rilancio su tutti i temi caldi per la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, dalle pensioni al reddito, ai salari, ai contratti, ai licenziamenti, all’occupazione e alla precarietà ha visto una grande e convinta partecipazione sia allo sciopero che alle moltissime manifestazioni.
Il 4 dicembre si replicherà in tutta Italia, con manifestazioni che ci auguriamo larghe e condivise, il nostro forte e determinato NO A DRAGHI, alle sue politiche, alla rinnovata austerity per i ceti popolari massacrati dal carovita ma anche con un sonoro e definitivo NO agli utili sindacati Cgil, Cisl Uil.
Unione Sindacale di Base