GLI EX LSU ATA DELLE SCUOLE CONTO IL GOVERNO

Nazionale -

Stanno portando la loro rabbia a Palazzo Chigi, nonostante il divieto della polizia che ha tentato di fermarli senza riuscirci, gli ex LSU che da anni svolgono i servizi di pulizia nelle scuole, dipendenti dei Consorzi aggiudicatari del servizio.


La decisione del Governo e del Ministero per l’Istruzione di affidare l’appalto tramite gara CONSIP con ribassi fino al 70% nell’immediato ha provocato l’invio di 22.000 lettere di licenziamento da parte dei vecchi aggiudicatari, ma soprattutto non garantisce né la riassunzione di tutti i lavoratori né le condizioni, già gravose, di lavoro e di salario, con un taglio netto di circa il 50%, che a fronte di stipendi non superiori ai 900/1.000 euro, significano la miseria più nera..

L’Unione Sindacale di Base ha da tempo dimostrato a tutti i Governi che dal 2011 ad oggi si sono succeduti che l’assunzione diretta di questi 22.000 lavoratori avrebbe consentito un risparmio non inferiore ai 60 milioni annui di euro – dichiara Paolo Sabatini dell’Esecutivo Nazionale USB – che in tempi di spending review non sono proprio da buttar via, a meno che ideologicamente si preferisca far pagare solo a lavoratori incolpevoli il peso di scelte passate sbagliate  e la necessità di stare dietro ai diktat della BCE e dell’Unione Europea.