Genova per noi
E’ proprio il caso di dire che tutti i nodi vengono al pettine.
Dopo aver per anni abusato di una presunta acquiescenza dei lavoratori dei trasporti alle misure di austerità imposte con l’alibi del debito pubblico da tagliare e dai diktat dell’Unione Europea, oggi tutti fanno finta di meravigliarsi di fronte alle dure e giustissime proteste dei lavoratori dell’AMT di Genova tentando di criminalizzarle.
Ma quali altri strumenti hanno in mano i lavoratori per denunciare ed opporsi a scelte scellerate che vanno a colpire unicamente i loro livelli occupazionali, i loro salari ma anche la qualità e la quantità dei servizi pubblici?
Da sei anni i contratti del Trasporto Pubblico Locale sono bloccati, e non si tratta certo di salari da nababbi!
I fautori delle privatizzazioni obiettano che la gestione pubblica, con la pesante intromissione della politica che le ha trasformate in gestioni clientelari e criminali (basta pensare al caso dei biglietti falsi stampati all’ATAC di Roma che sono costati all’azienda un danno pari a 70 milioni l’anno) è fallita, ma altrettanto si può dire delle privatizzazioni attuate, dall’Alitalia, alla Telecom, all’ILVA, solo per citare qualche esempio.
Oggi tutto il settore dei trasporti è sotto il mirino della Spending Review.
Cottarelli, il super commissario paracadutato dal Fondo Monetario Internazionale, ha indicato la 'cura': dismissioni, affidamenti ai privati, riduzioni del numero di aziende, diminuzione delle risorse economiche da parte dello Stato.
Ma già molte regioni stanno preparando le gare per la privatizzazione mentre questa è già una realtà in molte aziende dove BUS Italia, azienda a capitale misto Ferrovie dello Stato e privati, si propone come un nuovo monopolio tanto da aver già annunciato ai lavoratori e alle organizzazioni datoriali la sua intenzione di imporre un nuovo contratto modello Marchionne, infischiandosene del contratto nazionale del TPL.
Il trasporto aereo dal canto suo non gode migliore salute, una pesante disarticolazione sta colpendo il settore con una crisi pesantissima che colpisce Alitalia, Meridiana. Le gestioni aeroportuali, da SEA ad ALA ad ATA, con la previsione di decine di migliaia di esuberi, conseguenza delle solite scelte: privatizzazioni e tagli là dove sarebbe necessario un serio piano d’intervento pubblico che rilanci il settore.
E allora la lotta dell’AMT di Genova parla a tutti noi, ci racconta di un altro modo di affrontare queste situazioni: basta piegare la testa, pensando che tutto sia ormai definito e non resta che piangere.
La vera solidarietà sta nel rafforzare la loro determinazione mobilitandoci tutti in ogni città ed in ogni azienda contro i piani di distruzione del trasporto pubblico locale: prepariamo in ogni città ed in ogni azienda iniziative di lotta a partire dal rifiuto di prestare lo straordinario volontario a copertura della mancanza di personale per arrivare ad uno sciopero generale nazionale contro ogni ipotesi di privatizzazione, di dismissioni, di licenziamenti e mobilità, da attuare al più presto.
USB Trasporti