Fermiamo il fascismo aziendale

Nazionale -

L’assassinio di Adil e i fatti che l’hanno preceduto nelle ultime settimane, con il ripetuto ricorso delle aziende all’uso di mazzieri per colpire i lavoratori in sciopero, ci raccontano di una grave escalation che il fronte padronale sta imprimendo all’attacco contro i diritti e le lotte nel settore della logistica.

Questa situazione si produce proprio alla vigilia dello sblocco dei licenziamenti che inevitabilmente porterà ad un peggioramento della situazione, con migliaia di persone che perderanno il lavoro e la tendenza all’abbassamento di salari e diritti che ne trarrà nuovo alimento. Un contesto nel quale la conflittualità sui posti di lavoro, non solo nel settore della logistica, è destinata ad aumentare.

L’Unione Sindacale di Base, che sabato 19 giugno ha tenuto un’Assemblea nazionale del settore operaio, ritiene che l’atteggiamento violento e criminale che il fronte padronale sta assumendo contro i lavoratori possa produrre un’ulteriore spinta verso la riduzione degli spazi di agibilità sindacale e di libertà di espressione democratica. L’aria che si respira in molti posti di lavoro già da tempo è diventata irrespirabile, con il ricorso frequente al licenziamento punitivo e discriminatorio per impedire non solo le lotte ma anche il libero dissenso dei lavoratori e delle lavoratrici.

È urgente pertanto costruire una risposta quanto più ampia e diffusa possibile a questo clima pesante che si vuole imporre a tutto il Paese, contrastando con una risposta di massa e unitaria queste forme di autentico fascismo aziendale.

L’USB si rivolge pertanto a tutto il variegato mondo del sindacalismo di base, indipendente e conflittuale, per costruire nel più breve tempo possibile un incontro comune finalizzato a realizzare azioni di lotta generale per combattere e respingere questa offensiva reazionaria.

Unione Sindacale di Base

21-6-21