EX Lsu ATA - 22 giugno sciopero nazionale e PRESIDI DAVANTI ALLE SCUOLE SEDI DEGLI ESAMI

In allegato ilvolantino da distribuire ai Presìdi

Nazionale -

Il 22 giugno scioperano e protestano i lavoratori ex-lsu impegnati come dipendenti di ditte appaltatrici del servizio di pulizia nelle scuole e come co.co.co. nelle segreterie. Il governo non ha ancora stanziato le risorse necessarie per continuare il servizio nelle scuole per il 2010 e ha previsto lo stanziamento delle risorse con una decurtazione del 30% che peserà gravemente sul futuro di questi lavoratori in termini di tagli di posti di lavoro e riduzione dei già miseri salari da part-time.



“Un taglio che si aggiunge a quelli già operati nei servizi ausiliari nelle scuole di tutte italia con conseguenze pesanti per la qualità del servizio e sui livelli occupazionali”, dichiara Emidia Papi dell’esecutivo nazionale della USB Lavoro privato, “Sono quasi 15.000 i lavoratori ex-lsu che da anni subiscono sulla loro pelle la scelta scellerata di affidare in appalto i servizi di pulizia nelle scuole e stipulare contratti co.co.co. nelle segreterie. Prima lavoratori a nero dello stato, poi lavoratori part-time e precari usati - con l’avvallo compiacente di cgil,cisl e uil - per dare appalti “protetti” milionari e oggi in una situazione di continuo rischio licenziamento e di crescente sfruttamento e umiliazione.”

 Conclude Papi: “Siamo alla fine di un altro anno scolastico e il Ministero della Pubblica Istruzione, le imprese appaltatrici e il Governo continuano a sfruttare gli ex-lsu ata senza dare nessuna certezza sul futuro. Mancati pagamenti degli stipendi, mancato stanziamento ancora ad oggi delle risorse per il 2010, un taglio del 30% dei fondi ( da 370 milioni di euro a 260) per i servizi, contratti precari, continuo rischio di licenziamento e riduzione drastica dei salari: ecco il risultato della privatizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole! Contro questo protesteranno i Lavoratori ex-lsu nella prima giornata degli esami di maturità con presidi davanti alle scuole sedi degli esami nelle principali città del Lazio, Sardegna, Puglia, Calabria e davanti alla direzione scolastica regionale in Campania, e chiedere lo stanziamento delle risorse adeguate a salvaguardare qualità del lavoro e del servizio, garantire i livelli occupazionali e razionalizzare le risorse con il prepensionamento e la reinternalizzazione del servizio, tagliando solo lo spreco degli utili delle aziende appaltatrici.”