Emendamenti alla Finanziaria
La RdB-Pubblico Impiego ha predisposto, nell’ambito delle iniziative di lotta che sta mettendo in campo per contrastare i contenuti del disegno di legge per la Finanziaria 2007, una serie di emendamenti che saranno presentati in aula da parlamentari della maggioranza. Tra questi, alcuni di fondamentale importanza anche per il Parastato, affrontano problemi legati alla contrattazione integrativa, ai lavoratori precari ed ai passaggi di qualifica.
Riportiamo il testo degli emendamenti proposti.
Il comma 1 , art. 19 della legge 23 dicembre 1999, n° 488 è abrogato nella parte che dispone che: "Tutti i provvedimenti e le iniziative di attuazione del nuovo ordinamento del personale, ad eccezione dei passaggi da un’area funzionale all’altra, continuano ad essere finanziati esclusivamente con le risorse dei fondi unici di amministrazione e in ogni caso con quelle destinate alla contrattazione integrativa".
Conseguentemente nel disegno di legge per la Finanziaria 2007 aggiungere l’art.57 bis:
"A decorrere dal 1° gennaio 2007 l’onere relativo a tutti i provvedimenti e alle iniziative di attuazione del nuovo ordinamento del personale è a carico delle singole Amministrazioni".
Con questo emendamento la RdB chiede di abrogare una norma che prevede che l’onere per i passaggi di qualifica all’interno delle aree in cui sono inquadrati i dipendenti pubblici, sulla base dei diversi ordinamenti professionali di comparto, sia a carico delle risorse destinate alla contrattazione integrativa. Tale disposizione, oltre a limitare fortemente il potere della contrattazione integrativa, sancisce il concetto assurdo per cui un diverso inquadramento ordinamentale dei lavoratori, necessario alle amministrazioni per lo svolgimento delle loro attività istituzionali, sia finanziato con i fondi per il salario accessorio, che dovrebbero viceversa essere destinati in larga misura all’incentivazione della produttività.
Con l’art. 57 bis si intende ribadire la necessità che i passaggi siano a carico delle singole Amministrazioni.
Il comma 3 dell’art.57 del disegno di Legge per la finanziaria 2007 è così modificato:
"Il rapporto di lavoro del personale di cui all’art.1, commi da 237 a 242 della legge 23 dicembre 2005, n°266, è convertito in tempo indeterminato a decorrere dal 1° gennaio 2007, fermo restando il relativo onere a carico del fondo previsto dall’art.1, comma 251, della legge 23 dicembre 2005, n°266, fatto salvo per il restante personale il disposto dell’art.1, comma 249, della stessa legge".
Con tale modifica si intende stabilizzare gli ex Lsu del Ministero di Grazia e Giustizia, dell’Agenzia del Territorio, di _Inps Inail ed Inpdap e di altre amministrazioni pubbliche evitando la procedura concorsuale. I numerosi anni di lavoro svolto nella Pubblica Amministrazione e la conseguente professionalità acquisita costituiscono nei fatti l’accertamento dei requisiti necessari per l’accesso. Gli oneri della trasformazione restano a carico del fondo stanziato dalla precedente Legge Finanziaria o nell’ambito dell’autonomia di bilancio degli enti previdenziali.
Il comma 189 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2005, n°266 è abrogato.
Con questo emendamento si chiede di abrogare il comma della legge finanziaria 2006 che dispone che, a decorrere da tale anno, e quindi anche per gli anni successivi, l’ammontare complessivo dei fondi per il finanziamento della contrattazione integrativa delle amministrazioni dello Stato, delle Agenzie Fiscali, degli Enti del Parastato…, non può eccedere quello previsto per l’anno 2004. Tale disposizione limita fortemente il ruolo della contrattazione integrativa relegando il sindacato ad una funzione meramente notarile.
PER:
· RIAPPROPRIARCI DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA E DIFENDERE IL SALARIO DEI LAVORATORI
· DARE RISPOSTE CONCRETE AI LAVORATORI CON ANNI DI PRECARIATO ALLE SPALLE
· RESTITUIRE AL FONDO DI ENTE LA SUA VERA NATURA DI INCENTIVO DELLA PRODUTTIVITA’ E DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO EROGATO ALL’UTENZA
SOSTENIAMO GLI EMENDAMENTI PRESENTATI DALLA RDB/CUB
VENERDI’ 20 OTTOBRE 2006 SCIOPERO ULTIME DUE ORE
DI OGNI TURNO DI LAVORO IN TUTTO IL PUBBLICO IMPIEGO