Documento di approfondimento sulla MANOVRA MONTI

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Nazionale -

MANOVRA MONTI: LO SPREAD VAL BENE LE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO DI MILIONI DI UOMINI E DONNE ?
Forse è da qui che dovremmo cominciare la riflessione

PREMESSA
La manovra Monti non è una semplice manovra finanziaria per recuperare risorse, è l’assemblaggio di una serie di misure strutturali coordinate in maniera da iniziare la ridefinizione del sistema sociale del paese. Non è un caso che è il primo di altri almeno due decreti preannunciati che opereranno sul mercato del lavoro, sulla pubblica amministrazione, sull’assistenza sociale. Non è semplicemente fare cassa, per questo bastano le una tantum, ma è lo spostamento definitivo di quote consistenti di ricchezza sociale dai lavoratori, uomini e donne di questo paese, pensionati, giovani, verso le imprese e il sistema bancario. Tutto ciò avviene ridefinendo il patto alla base del sistema sociale che ne esce definitivamente ridefinito in funzione della libertà di impresa, dei marcati finanziari, dello scontro interimperialista tra i blocchi mondiali. La brutalità con cui si sono cancellati diritti individuali e sociali è rivelatrice di autoritarismo crescente e insofferenza verso le istituzioni democratiche e le relazioni politiche alla base del sistema sociale stesso.
Il cosiddetto governo tecnico che spazza via la politica è l’equivalente dei governi autoritari che il FMI instaurava in Sudamerica negli anni passati, fatte salve le differenti condizioni storico - politiche, il risultato è quello di un golpe che annienta la vita democratica del paese. I partiti politici sono ridotti a maggiordomi del governo che minaccia addirittura di chiedere la fiducia sulla manovra pur di non far svolgere alcun ruolo soggettivo alle formazioni politiche. Le relazioni sindacali diventano accessorie all’impresa e alla pubblica amministrazione con i sindacati dei lavoratori ridotti suddividersi le briciole che cadono dalle tavole imbandite attraverso gli enti bilaterali e i servizi sostitutivi. È in via di composizione il blocco sociale che attraverso il sostegno alle scelte economiche e politiche del governo tenta di scaricare gli effetti della crisi sui ceti sociali deboli e recuperare la propria condizione di benessere partecipando alla rapine della ricchezza sociale. La retorica del salva Italia a cui si aggiunge il salva Europa e il mondo intero e chissà quanti altri,  fa parte di una campagna mediatica volta a convincerci di essere poveri per paura della povertà e a mantenere ricchi quelli che lo sono già. Una condizione destinata ad un punto di rottura, rigore, equità, sviluppo, sembrano lo slogan delle giunte militari tanto care al FMI in varie parti del mondo, per noi sono la resa dei conti di una fase storica di conquiste sociali che vogliono definitivamente chiudere. Una tempesta di tasse, dirette o indirette si sta abbattendo sui ceti sociali deboli dopo che sono stati privati di una parte del reddito da lavoro o da pensione di cui erano in godimento prima della manovra. Più che equa la manovra è equina e colpisce senza alcuna pietà, tanto che la stessa CEI ( Conferenza Episcopale Italiana ) ha dovuto dichiarare che poteva essere più equilibrata, ma pur di non pagare l’ici, la Chiesa farà la sua lamentosa parte fino in fondo.
La struttura del decreto legge emanato per rendere la manovra immediatamente efficace per tranquillizzare i mercati che poverini erano preoccupati, (continua questa ridicola personificazione degli aspetti finanziari, una modalità ingiuriosa nei confronti di coloro che sono sottoposti a sacrifici anch’essi personalizzati ) è rivelatrice della reale volontà che c’è dietro...

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