Decreto sicurezza e immigrazione: Salvini si intesta il Minniti-bis Sabato 29 a Roma assemblea nazionale di Diritti senza Confini
Quello che a breve passerà all'approvazione del Presidente della Repubblica per poi approdare in Parlamento, è un decreto sicurezza che ricalca la stessa filosofia del precedente Ministro degli Interni Minniti: criminalizzazione dei migranti, riduzione degli spazi per una effettiva regolarizzazione ed inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi protesta e rivendica diritti.
La linea dura inaugurata dal governo Pd oggi è diventata la filosofia di un governo Lega- Cinque stelle che ha approvato all'unanimità un provvedimento che ha un approccio esclusivamente punitivo verso la parte più debole della popolazione, senza alcuna considerazione per la sfera dei diritti, umani e sociali.
La drastica riduzione dei criteri per accedere ad un permesso umanitario rende sostanzialmente proibitiva la possibilità di poter ottenere una regolarizzazione in Italia e la conseguenza di questa norma non potrà che essere l'aumento spropositato dei clandestini. Da quando l'accesso al nostro paese è vincolato al possesso di un contratto di lavoro è cresciuto il fenomeno dei richiedenti asilo e non poteva essere altrimenti. Ora, con la quasi totale eliminazione del permesso per ragioni umanitarie, migliaia di migranti saranno gettati in clandestinità, con ovvie conseguenze sul piano sociale, a cominciare da una ulteriore impennata del lavoro nero.
L'allargamento del sistema dei DASPO urbani, l'utilizzo del taser, l'inasprimento delle pene per chi occupa, il ripristino del reato di blocco stradale sono tutti strumenti per rafforzare l'azione di polizia a fronte di una situazione sociale che si indovina sempre più critica. E' la guerra contro i poveri che avanza, mentre continuano a latitare misure di redistribuzione delle ricchezze.
Al di là di diversi annunci, le uniche cose concrete che questo governo ha messo in campo finora sono le misure contro i migranti ed un attacco pesantissimo alle libertà. A fronte di vincoli stringenti che l'UE impone sulla manovra economica, la soluzione più semplice sembra essere quella di scaricare sui migranti i rancori della popolazione italiana in difficoltà e promuovere la xenofobia. Ed infatti sono cresciute in questi mesi le aggressioni e le violenze contro i migranti.
Il contrasto a queste politiche non può prescindere dalla netta presa di distanza da quelli che ne sono stati i precursori e non può non partire dall'organizzazione concreta dei soggetti che per primi sono colpiti da questi provvedimenti, i migranti. Della salvaguardia dei loro interessi materiali e della costruzione di un percorso credibile di avanzamento della loro battaglia si discuterà nella prossima assemblea nazionale di Diritti senza Confini prevista per sabato prossimo a Roma, alla quale USB invita alla massima partecipazione.