Decreto Salvini, USB chiama alla mobilitazione: il 5 novembre contestiamo al Senato il decreto della vergogna

Nazionale -

Se c'è un punto su cui il “governo del cambiamento” ha confermato la linea del governo precedente e dell'allora ministro degli interni Marco Minniti è il tema della sicurezza e dell'immigrazione. Calcando la mano nella stessa direzione impressa da Renzi e Gentiloni, ora Salvini azzera la protezione umanitaria, allunga clamorosamente i tempi di detenzione nei CPT e anche nei Centri permanenti per il rimpatrio e finanche negli hotspot di frontiera.


Tutto il sistema dell'accoglienza viene sensibilmente ridimensionato, con effetti anche su chi ci lavora, e per i migranti presenti sul nostro territorio si chiudono gli spazi della regolarizzazione e si complicano quelli per ottenere la cittadinanza: gli effetti di questa scelta miope non potranno che essere esplosivi.


Accanto alle misure contro i migranti, nel decreto sono anche contenute misure molto gravi di attacco all'attivismo sociale, come la reintroduzione del reato di blocco stradale e l'appesantimento delle condanne per chi occupa immobili, e viene lasciata mano libera all'uso indiscriminato delle intercettazioni telefoniche anche per questa tipologia di reati.


Anche la diffusione dell'uso del taser e l'allargamento dei DASPO rientrano in un'unica strategia: colpire i più deboli e chi si batte per difenderli.
Questo decreto non solo non risolverà alcun problema ma peggiorerà sensibilmente la situazione nel Paese, allargando a dismisura l'area della clandestinità e riducendo le libertà e i diritti di chi dissente.


 
Lunedì 5 novembre USB chiama alla mobilitazione sotto il Senato
a partire dalle ore 12, piazzetta Vidoni


Unione Sindacale di Base