Dal Tar un altro colpo al diritto di sciopero. USB rinvia lo sciopero generale ma il 12 aprile resta giornata di mobilitazione e di lotta

Roma -

Come era facilmente prevedibile il Tar Lazio nell’udienza di mercoledì 27 marzo 2019 ha respinto il ricorso in via d’urgenza presentato dalla Confederazione USB avverso il provvedimento, assunto dalla Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero, che aveva intimato alla USB la revoca della proclamazione di sciopero generale per il 12 aprile in quanto promosso in violazione di una fantomatica regola della “rarefazione soggettiva”.

La Commissione nella sua seduta del 28 febbraio scorso, cioè a ben 17 giorni di distanza dalla proclamazione dello sciopero, aveva esteso alla fattispecie dello sciopero generale una regola fino ad oggi in vigore, secondo una interpretazione forzata della legge che comunque non condividiamo affatto, per gli scioperi di categoria o aziendali.

La “norma”, inventata di sana pianta dalla Commissione antisciopero, infatti dice che non si può proclamare uno sciopero se non si è prima svolto quello precedentemente proclamato dalla stessa organizzazione. Quindi, essendo stata USB una delle organizzazioni promotrici dello sciopero generale dell’8 marzo, si sarebbe dovuto attendere perlomeno il 9 marzo prima di proclamare il successivo.

A nulla è valso spiegare dettagliatamente, prima alla Commissione e poi alla prima sezione del Tar, che lo sciopero generale non ha come obbiettivo la risoluzione di una specifica vertenza e che quindi non ha senso aspettare gli esiti del primo sciopero prima di convocarne un altro, né è valso rilevare che un eventuale rispetto della prescrizione della Commissione da parte dell’USB non avrebbe in alcun modo modificato la data dello sciopero e pertanto non ci sarebbe stata nessuna ulteriore tutela dei diritti degli utenti, sempre strumentalmente utilizzati quando si devono inasprire le norme.

La USB ha responsabilmente deciso, perché la Commissione potrebbe a questo punto anche irrogare delle sanzioni pecuniarie ai lavoratori che decidessero di aderire comunque allo sciopero generale del 12 aprile, di revocarlo e di riproclamarlo in data da definire.

Ma la giornata del 12 aprile sarà comunque giornata nazionale di lotta, di mobilitazione e di denuncia di questo ennesimo attacco al diritto di sciopero. L’obbiettivo della Commissione è chiaro, forzare ulteriormente l’interpretazione della legge e introdurre pesanti limitazioni anche all’esercizio dello sciopero generale dopo aver fatto scempio di quelli aziendali e di categoria, soprattutto nel settore dei trasporti, da sempre nel mirino della Commissione.

La mobilitazione è quindi indispensabile, così come è indispensabile coinvolgere nella protesta il governo e il parlamento affinché dichiarino apertamente il proprio parere su questo ulteriore attacco alle libertà democratiche e al diritto al conflitto. Ovviamente il tema del diritto di sciopero sarà uno dei temi centrali che porremo al centro del prossimo sciopero generale.

 

Unione Sindacale di Base