DAL RINVIO DELLE RSU DEL PUBBLICO IMPIEGO AL NUOVO PATTO SOCIALE, PER TAPPARCI LA BOCCA E TAGLIARCI SALARI E DIRITTI -volantino-
In allegato il volantino -massima diffusione-
L’accordo sottoscritto all’ARAN da CGIL CISL e UIL e sindacati autonomi che rinvia ad aprile 2012 le elezioni RSU è la dimostrazione più evidente della volontà di tutti i sindacati, tranne USB, di non far esprimere democraticamente i dipendenti pubblici in un’elezione nella quale i lavoratori avrebbero anche l’occasione di dare il proprio giudizio sulla riforma Brunetta e sul collaborazionismo di alcuni sindacati in particolare.
L’accordo antepone la riforma dei comparti prevista dal DL150 al diritto dei lavoratori di votare le proprie rappresentanze democratiche sul posto di lavoro, nonostante il Consiglio di Stato si fosse pronunciato molto chiaramente in merito all’inalienabilità del diritto di voto fornendo uno strumento molto efficace alle Organizzazioni Sindacali che avessero davvero voluto permettere ai lavoratori di rinnovare al più presto le RSU del Pubblico Impiego.
QUINDI PRIMA I DESIDERATA DI BRUNETTA E SOLO DOPO, FORSE, LE ESIGENZE DEMOCRATICHE DEI DIPENDENTI PUBBLICI.
In sostanza è questo che hanno affermato tutti i sindacati che hanno firmato il protocollo che ha rinviato il diritto al voto dei lavoratori pubblici ad un anno e mezzo dalla data naturale delle elezioni.
Ma dietro a tutta la vicenda del mancato rinnovo delle RSU del Pubblico Impiego si nasconde qualcosa di più pericoloso per tutto il mondo del lavoro. Infatti il tavolo del nuovo patto sociale, al quale si siederà anche la CGIL, avrà tra gli obiettivi principali riformare la legge sulla rappresentanza sindacale in modo tale da restringere al massimo gli spazi di democrazia al fine di eliminare le voci fuori dal coro.
Quella della democrazia sindacale non è una questione che riguarda solo le Organizzazioni Sindacali perché ad essere messi in pericolo sono prima di tutto i diritti dei lavoratori. L’obbiettivo finale di questa operazione condotta insieme da Governo, padroni e sindacati complici è costruire un mondo del lavoro nel quale i lavoratori non abbiano nessuna rappresentanza e siano alle mercé degli interessi padronali.
Il DPEF (Documento di Programmazione Economico Finanziaria) da cui scaturirà la prossima legge finanziaria è un concentrato di ulteriori tagli al Pubblico Impiego. Dopo che in questi anni noi dipendenti pubblici abbiamo visto i nostri diritti cancellati, i nostri salari tagliati e la nostra dignità calpestata, ancora una volta a pagare saremo noi!
E vogliono anche tapparci la bocca.
NON ACCETTIAMO TUTTO QUESTO!
DICIAMO NO ALLO SCIPPO DEL VOTO PER IL RINNOVO DELLE RSU NEL PUBBLICO IMPIEGO!