Da Ragusa a Piacenza, il filo rosso dello sfruttamento e dei diritti negati

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Un filo rosso unisce Acate, provincia di Ragusa, a Piacenza: un filo fatto di libertà di sfruttamento, negazione dei diritti, lavoro grigio e nero, colorato da spruzzi di sangue.

Acate è il posto in cui il 2 luglio si sono perdute le tracce di Daouda Diane, 38enne ivoriano entrato in un cementificio e svanito nel nulla. Nessuno sa che fine abbia fatto dopo aver postato un video di se stesso intento a usare un martello pneumatico dentro una betoniera. I padroni giurano di non conoscerlo, di non averlo mai visto. Daouda domani sarebbe dovuto partire per riabbracciare la sua famiglia dopo anni di lavori saltuari trascorsi in Italia in cerca di una vita migliore.

Piacenza è il posto da cui, martedì scorso, è partita la più violenta offensiva giudiziaria del Secondo dopoguerra contro il sindacalismo, quello delle battaglie per i lavoratori. Lavoratori che nel Piacentino fanno in larga maggioranza capo alla Logistica, settore in cui i diritti vanno strappati con i denti, lotta dopo lotta contro un sistema marcio fatto di multinazionali, finte cooperative e soldi di origine assai sospetta. Dove la competizione tra aziende c’è, sì, ma per appiattire e azzerare diritti e paghe.

Non a caso nella Logistica la stragrande maggioranza dei lavoratori sono migranti, esattamente come Daouda. Rappresentano le due facce della stessa medaglia, della via capitalista allo sfruttamento, alla sopraffazione, alla guerra agli ultimi. Da un lato i colletti bianchi di una provincia, Piacenza, che è al 3° posto nella classifica italiana dei depositi bancari, dall’altro padroni e padroncini di una provincia, Ragusa, che invece giace nella 102^ e sestultima posizione. Facce diverse, stesse modalità, perché i morti di lavoro e gli sfruttati, gli invisibili esistono ovunque, in tutta Italia, nella noncuranza del governo appena caduto, che tanto si è speso a parole quanto nulla ha messo sul piatto.

Contro queste due facce USB è impegnata fin dalla sua nascita. Contro lo sfruttamento, per la verità e la giustizia, per dire no ai processi alle lotte operaie scenderà in piazza venerdì 22 alle 17,30 a Ragusa e sabato 23 alle 14,30 a Piacenza.

Unione Sindacale di Base