Cospito, USB condanna l’irruzione delle forze dell’ordine nella sede di via Giolitti a Roma: preparare uno striscione non è reato, no alla caccia alle streghe
Mentre Alfredo Cospito continua lo sciopero della fame ed è ridotto in condizioni che lo mettono a serio rischio di morte, decine e decine di poliziotti e carabinieri irrompono nella sede USB di via Giolitti a Roma per identificare gli studenti medi e universitari di Cambiare Rotta e OSA, rei di preparare striscioni e altro materiale divulgativo per chiedere di salvare la vita di Cospito e più in generale l'abolizione del regime del 41 bis.
Non occorre fare dietrologia per comprendere che si sta utilizzando tale vicenda per instaurare nel Paese un clima surreale, da caccia alle streghe, diretto a criminalizzare chiunque oggi si oppone alle politiche di un governo che sta acuendo le diseguaglianze sociali e gettando nel baratro della povertà strati sempre più larghi della popolazione.
L'USB nel condannare fermamente l’irruzione delle forze dell’ordine, ribadisce quanto già scritto al Ministro della Giustizia Nordio, in merito alla necessità di scongiurare un triste epilogo della vicenda Cospito e più in generale di abolire quel regime di 41 bis che sostituisce alla finalità rieducativa della pena stabilita dall'art 27 della Costituzione, la logica di una inaccettabile vendetta di Stato.
Unione Sindacale di Base