Contratto nazionale Grafici. Poco salario, in ritardo di 4 mesi e allungata la scadenza di altri 3. Sul resto molto fumo e poco arrosto per i lavoratori
In allegato il volantino
Il 28 marzo si è conclusa la trattativa per il rinnovo del contratto grafici editoriali che produrrà aumenti salariali per il livello C1 di 43 euro lordi mensili a partire dal 1 maggio 2008 e altri 42 euro lordi dal 1 gennaio 2009 e di 15 euro lordi dal 1 settembre 2009.
L’una tantum di 135 euro per la prima volta, come dice Assografici, “non copre i mesi scoperti con il ritardo”.
Accolte in vario modo le esigenze produttive: da tre a due settimane le ferie consecutive, straordinario obbligatorio elevato a 70 ore che “non lascia alcuno spazio ad argomentazioni strumentali” (si passa dal “recupero del ritardo non strutturale” al “completamento di commesse”).
E’ diventata stagionale l’attività di magazzino e spedizione dei libri e così aumentano i lavoratori a tempo determinato.
Nulla di fatto su appalti e atipici.
Il documento unico sulla sicurezza tra la azienda madre e quella in appalto è limitato alle interferenze e non sui rischi.
Vengono istituite svariate commissioni sia per monitorare l’evoluzione delle figure professionali per gli inquadramenti aziendali sia per individuare e gestire indicatori di produttività, qualità ed altri elementi di competitività per le aziende che non fanno la contrattazione aziendale, sia per il Fondo Integrativo Sanitario.
Il tutto senza alcuna possibilità di intervento né delle RSU né dei lavoratori!
Aumenta dello 0,20% il contributo dell’impresa al fondo Byblos determinando ancora una volta una discriminazione verso la gran parte dei lavoratori che non aderiscono al fondo e non credono e/o sono contrari ( e non sono pochi!) alla previdenza complementare.
La maggiorazione del lavoro notturno aumenta dal 25 al 26%.
Le modifiche all’inquadramento unico nel senso della polivalenza, salvo il passaggio automatico dal C2 al C1 dopo due anni, per alcuni rischiano di annacquare e rendere generiche le declaratorie rendendo più difficile il passaggio ai livelli più alti, vedi la cancellazione della correzione bozze dal B2.
Pensate che verranno inquadrati in futuro nel livello più alto
o in quelli più bassi??
Insomma cantano vittoria sia le imprese che i sindacati Cgil, Cisl e Uil mentre i lavoratori hanno ben poco da gioire.
E’ già pronto, infatti, lo sconto per il prossimo contratto: se gli aumenti si calcoleranno non più sul C1 ma sul B3 ciò significherà aumenti minori per i livelli più bassi.
Ancora una volta un contratto nazionale al ribasso applicando l’inflazione programmata (quella del 1993 che con l’abolizione della scala mobile avrebbe dovuto difendere occupazione e salari) che ha prodotto una riduzione ed un abbassamento costante dei redditi da lavoro tant’è che i salari dei lavoratori italiani sono precipitati al 23esimo posto in Europa.
Banchieri, governanti e politici si sono finalmente accorti che i lavoratori hanno perso potere d’acquisto in questi anni, ma invece di cambiare scelte e linea sindacale, Cgil, Cisl e Uil insieme a Confindustria, si apprestano a far partire una trattativa sulla riforma della contrattazione, sulla base dell’accordo sul Welfare di luglio 2007, che rischia di produrre un peggioramento delle condizioni salariali anche per il futuro con l’annullamento di fatto del CCNL.
La RdB-CUB invita tutti i lavoratori a rigettare questa ipotesi contrattuale e indica nella ripresa della mobilitazione che metta al centro la richiesta di forti aumenti salariali, il rilancio del contratto nazionale e il ripristino della scala mobile, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la lotta alla precarietà e la democrazia e diritti sindacali per tutti, l’unica strada per difendere il salario i diritti e la dignità dei lavoratori.
RdB CUB Grafici