Contratto Ministeri: LA RdB/CUB AVVIA LA CONSULTAZIONE
Questa mattina presso l’Aran si è conclusa, con la stipula definitiva del contratto comparto Ministeri, la storia infinita del primo contratto pubblico che, è bene ricordarlo, è scaduto da ben 21 mesi mentre per i contratti degli altri comparti (sanità, autonomie locali, università, ecc.) ancora non sono state neanche avviate le trattative.
La RdB/CUB Pubblico Impiego non ha firmato questa mattina il contratto ma, depositando una nota a verbale, ha annunciato che avvierà una consultazione dei lavoratori statali in tutti i luoghi di lavoro al termine della quale verrà valutata dai propri organismi l’opportunità o meno di siglare il contratto.
Il coinvolgimento degli iscritti e dei lavoratori sul merito degli accordi, in un clima di forti polemiche interne a vari sindacati sulla firma di accordi, rappresenta oggi la riconquista di spazi democratici da parte dei diretti destinatari di questi accordi.
Un problema di democrazia che questo contratto non ha voluto e potuto risolvere in quanto continua a permanere la norma liberticida che solo chi firma il contratto può accedere alla contrattazione integrativa di secondo livello nonostante sia in possesso della maggiore rappresentatività. Ha diritto a tutelare i propri iscritti solo chi è d’accordo con la controparte, qualsiasi forma di dissenso è bandita.
La RdB/CUB P.I. impegna tutte le proprie strutture nel ripristino pieno della democrazia nei luoghi di lavoro, nella difesa delle condizioni di lavoro e per il potenziamento della funzione sociale della Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini.
Di seguito la nota a verbale:
NOTA A VERBALE
La RdB/CUB Pubblico Impiego avvia la consultazione delle proprie strutture e dei lavoratori del comparto Ministeri e pertanto si riserva di sottoscrivere la stipula del CCNL 2006-2009 Comparto Ministeri, sottoscrizione che sarà valutata dai propri organismi statutari al termine della consultazione stessa.
Valutazione che in ogni caso non potrà prescindere dalla mancanza di una piena democrazia sindacale che caratterizza le regole vigenti nel Pubblico Impiego e che con questo contratto non si è potuto o voluto modificare e che impone all’organizzazione sindacale l’obbligo della firma al contratto per poter continuare a svolgere nei luoghi di lavoro la difesa degli interessi dei propri associati e dei lavoratori che gli è propria.
Pertanto la RdB/CUB Pubblico Impiego continua ad impegnare le proprie strutture nella battaglia per il ripristino pieno della democrazia nei luoghi di lavoro, nella difesa delle condizioni di lavoro e per il potenziamento della funzione sociale della Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini.