Centri di accoglienza e appalto dei servizi pubblici: è ora di porre fine a questo malaffare politico ed economico
Da ieri mattina a Firenze si è aperta una crepa nel sistema di appalti e cooperative.
Si è svegliata la Magistratura e insieme a lei si è svegliata la stampa cittadina, che non può tacere: da ieri sono agli arresti domiciliari due gestori di centri di accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Firenze, e sono stati interdetti il Presidente della Co&So e quello del Cenacolo, cooperativa che fa parte del consorzio Co&So.
Gravi le accuse che vengono mosse dalla magistratura: irregolarità nella gestione dei centri d'accoglienza, poca igiene, cibo avariato, ospiti costretti a fare le pulizie (da contratto a carico del gestore), mancata erogazione del pocket money e della ricarica telefonica da 15 euro.
Cade il luogo comune, abbondantemente propagandato dal Ministro degli interni, che ai migranti vengano elargiti 35 euro al giorno e stiano in hotel di lusso: i 35 euro al giorno vengono dati a chi prende in gestione un centro di accoglienza. Il gestore, poi, decide come e quanto investire per la cura (sic!) delle persone di cui si deve occupare e quanto guadagnarci.
Un sistema che di fatto lucra sull'accoglienza e che USB denuncia e critica da anni, come da anni USB produce segnalazioni alla Prefettura di Firenze e alla Regione Toscana sulla condizione in cui versano i CAS del territorio e sullo stato in cui sono costretti a vivere gli ospiti senza essere mai stati presi in considerazione, in un pesante silenzio complice da parte di tutte le istituzioni, sindacati compresi.
Apprezziamo questa inversione di tendenza, ma la consideriamo assolutamente tardiva, non si può sempre aspettare che si indeboliscano poteri politici per far venire fuori il marcio conosciuto da sempre: a noi, che come sindacato siamo attivi sul territorio, queste cose non erano sconosciute.
Così come chiediamo agli Enti Locali della Toscana e in primo luogo al Comune di Firenze, da sempre, come minimo di effettuare tutti i controlli necessari su tutti gli appalti affidati ai vari soggetti e non solo nel settore dell’accoglienza, ma anche in quello educativo, sociale , culturale e manutentivo.
Da sempre come USB denunciamo l’esternalizzazioni e gli appalti nei settori della Pubblica Amministrazione: Mafia Capitale qualche anno fa ha dimostrato quanto sia possibile far prosperare le cooperative a danno dei servizi e dei lavoratori.
Oggi la Magistratura ha indagato il più potente consorzio di cooperative fiorentino, un colosso che ha in mano la maggior parte degli appalti pubblici a Firenze, ma non si può continuare a delegare ai giudici la soluzione di problemi che sono innanzi tutto di natura politica, non si può attendere un solo minuto in più, non solo per gridare forte che le esternalizzazioni impoveriscono servizi, utenti e lavoratori e alimentano un sistema che lucra sulla pelle di chi è più debole, arricchendo chi già lo è, ma per mobilitarsi e pretendere, la reinternalizzazione dei servizi sociali appaltati, sotto la spinta e il controllo popolare.
Reinternalizziamo i servizi e i lavoratori: che lo Stato torni a fare lo Stato!
Confederazione USB Firenze