Centrale di Civitavecchia. SI RITORNA AL SILENZIO

In allegato il volantino

Civitavecchia -

Sono bastate 24 ore e tutto è tornato come prima, anzi no, prima c’era anche Sergio Capitani, oggi no.



Il sindaco di Civitavecchia, in piena autonomia, ieri mattina aveva deciso di chiudere la centrale elettrica di TVN, in modo da permettere a tutti gli organismi interessati di svolgere in piena serenità le proprie inchieste e indagini, dichiarando poi che “….Non è stata una decisione presa sull’onda dell’emotività. L’avevo maturata già da lunedì, ma ho evitato fino all’ultimo di socializzarla per evitare strumentalizzazioni…..Sono convinto che tre morti in poco più di un anno non siano tollerabili…”

BUGIARDO E FALSO



In meno di una giornata, in cui telefonate e sollecitazioni arrivate da tutte le parti hanno fatto crollare tutta quella autonomia e decisione, il sindaco decide di riaprire domani, venerdì 9, la centrale.



Il profitto e gli interessi economico-politici contano molto di più della vita umana, la sicurezza della propria poltrona, ancora di più. E per essere sicuro di non avere intralci nella sua decisione, decide di non convocare RdB alla seconda riunione, quella dove fa marcia indietro. Una domanda : perché le altre forze sociali presenti all’incontro hanno accettato la decisone del sindaco?

L’indignazione che proviamo non è misurabile. I cittadini  e i lavoratori devono far sentire la loro voce e il loro disprezzo nei confronti di chi calpesta la dignità  e il rispetto di chi non c’è più e di chi oggi soffre per la sua scomparsa.

La centrale non deve riaprire e i colpevoli devono pagare.



Se si riapre la centrale anche i colpevoli scompariranno e tutto tornerà alla “normalità” come è successo a luglio dell’anno scorso e tutte quelle volte in cui la centrale ha ucciso o ferito qualcuno.



Norme per la sicurezza e prevenzione ai rischi sono concetti che non vengono applicati nella centrale, la formazione è solo una questione di facciata e non di sostanza. I lavoratori, sia quelli Enel che quelli delle ditte in appalto, vengono mandati allo sbaraglio con la consapevolezza da parte loro che il pericolo è sempre dietro l’angolo.


    
    Chiediamo ai lavoratori e ai RLS di non aver paura e denunciare ogni volta ce ne sia la necessità, tutte le nefandezze e trascuratezze che accadono in centrale. Solo così possiamo evitare altri omicidi e altre sofferenze.

Non dobbiamo contare sulle responsabilità che gli altri dovrebbero assumersi e che mai si prenderanno, ma solo sulle nostre, se vogliamo che non accada mai più quello che è successo a Sergio.