Bologna. Sgombero di via del Vivaio: Asia-RdB sul tetto, lancia un presidio permanente. Malore per uno dei resistenti sul tetto
La situazione dell’allontanamento delle 18 famiglie di senza casa dall’immobile comunale, che ritorna vuoto.
Ancora sul tetto (con tanto di tende) dell’immobile sgomberato gli attivisti del sindacato inquilini e di “Bologna Prende Casa”
Da questa mattina ingenti forze di polizia e carabinieri stanno sgomberando le 18 famiglie che avevano requisito i mini appartamenti lasciati sfitti da anni da comune di Bologna, in via del Vivaio.
Alcuni esponenti di AS.I.A. sono attualmente saliti sul tetto e non intendono scendere fino a che non ci sarà una soluzione per le famiglie.
L’ordine di sgombero è arrivato direttamente dalla giunta dell’ “immobiliarista bulgaro”, Flavio Delbono. Una maggioranza quella del comune di Bologna, oramai cadavere, che non trova di meglio che sfogarsi sui senza casa e sulla “povera gente”.
Nei giorni scorsi a chiedere lo sgombero con veemenza sono stati gli esponenti del centro destra e oggi il centro sinistra esegue.
Considerare il problema dell’emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico non solo è profondamente sbagliato ma non aiuta minimamente a risolvere il problema.
Per questo, in mancanza di politiche serie ed efficaci, la pratica della requisizione delle case fitte da parte delle famiglie sfrattate proseguirà.
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AS.I.A.-RdB e “Bologna Prende Casa” stanno organizzando un presidio permanente in solidarietà con gli occupanti barricati sopra il tetto dello stabile in via del Vivaio (località Pioppe, Bologna).
Si stanno predisponendo tende e camper per presidiare la zona sotto sgombero da stamattina.
Da parte dei promotori della mobilitazione viene lanciato un invito a tutte le forze politiche, sociali e sindacali e a tutti i cittadini e le cittadine di Bologna a portare la loro solidarietà, e a raggiungere il presidio in via del Vivaio.
Nella nota si afferma che gli attivisti, scenderanno dal tetto solo quando verranno trovate soluzioni adeguate al problema dell’emergenza abitativa.
I movimenti per la casa rilanciano poi la mobilitazione attorno al lavoro, il reddito, i diritti e le case popolari.
Asia-RdB Bologna
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17 febbraio 2010
Dopo quasi due giorni di permanenza sui tetti dello stabile occupato dagli inquilini sfrattati, uno dei due attivisti ha avuto un malore
Come già precedentemente denunciato, le forze di polizia avevano deliberatamente chiuso l’accesso per l’uscita dai tetti e non c’era la presenza dei VdF. Immediatamente gli inquilini in presidio permanente in via del vivaio hanno chiamato i VdF e l’autobulanza. E’ scandaloso che sfrattati siano costretti a compiere simili atti di protesta, la loro richiesta unicamente è quella del diritto all’abitare, all’avere una casa dignitosa dove poter vivere con le loro famiglie. Le istituzioni e la politica si dovrebbero interrogare di come la crisi morda le fasce popolari anche sul nostro territorio. Inoltre rende evidente che oggi di fronte all’emergenza abitativa non ci sono state risposte ma inutili balbettii e menzogne da parte della politica e delle istituzioni. Questi due iscritti ad ASIA stanno lottando per il diritto alla casa, e cosi come gli sfrattati di via del vivaio, hanno avuto unicamente risposte legate alla repressione, alla criminalizzazione della loro condizione sociale. Dobbiamo constatare che vi è stato un gratuito accanimento contro i nostri due attivisti, in quanto oltre a negargli qualsiasi possibilità di ricevere beni di prima necessità (coperte e medicinali) si è deliberatamente deciso di mandare via i VdF per tutta la notte e fino al malore che a colpito uno dei due attivisti. Viviamo in un territorio dove la precarietà sociale è oggi montante e colpisce il lavoro cosi come la casa, abbiamo una politica che ha toccato il punto più basso investendo il comune e la regione, e un assetto istituzionale che più volte sollecitato di intervenire di fronte alle diverse emergenze della crisi si è voltato dall’altra parte o è stato semplicemente forte con i deboli e debole con i forti. Il movimento di lotta per la casa non si arrende e continuerà la sua battaglia per rilanciare una edilizia residenziale pubblica e la generalizzazione del diritto all’abitare.
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-RdB) / Bologna Prende Casa
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18 febbraio 2010 - Repubblica.it
Un'altra occupazione, in via S. Vitale. Si tratta di un ex studentato
Il Movimento per la casa: "Una nostra rappresentante avrà un incontro col Prefetto"
L'ambulanza soccorre l'occupante di via del Vivaio
Bologna - Nuova occupazione a Bologna da parte del Movimento di lotta per la casa. Dopo lo sgombero di mercoledì mattina dell'edificio occupato sabato scorso in via del Vivaio, l'Associazione inquilini e assegnatari (Asia-RdB) ha reso noto di aver occupato in via San Vitale 69 un ex studentato di proprieta' comunale, 15 appartamenti con una capienza da 40-50 posti.
''Dopo l'occupazione di via del Vivaio - scrive Asia-RdB in una nota - dimostriamo ancora una volte come non si valorizzi il patrimonio pubblico rispetto all'emergenza abitativa dalla periferia al centro cittadino. Oggi una nostra rappresentante avra' un incontro con il Prefetto, arrivato dopo la mobilitazione di via del Vivaio. Erano mesi che i movimenti di lotta per la casa avevano richiesto un incontro con le istituzioni per intervenire rispetto alle urgenze: sfratti e morosita'. Il movimento di lotta per la casa - conclude la nota - rilancia la mobilitazione locale e regionale: per il lavoro, il reddito, i diritti, per la casa popolare''.
18 febbraio 2010 - Zic.it
Nuova occupazione in via San Vitale: è un ex studentato
Asia- Rdb e "Bologna Prende Casa", hanno annunciato di prima mattina, in una nota, di aver occupato un altro immobile dismesso di proprietà comunale.
Bologna - Questo è il comunicato con cui il percorso iniziato in via del Vivaio, prosegue in un altra parte della città.
Il movimento di lotta per la casa ha occupato in via San Vitale n.69 un ex studentato di proprietà comunale, 15 appartamenti con una capienza di 40-50 posti. Dopo l’occupazione di via del Vivaio, dimostriamo ancora una volte come non si valorizzi il patrimonio pubblico rispetto all’emergenza abitativa dalla periferia al centro cittadino.
Oggi una nostra rappresentante avrà un incontro con il Prefetto, arrivato dopo la mobilitazione di via del Vivaio, ricordiamo che erano mesi che i movimenti di lotta per la casa avevano richiesto un incontro con le istituzioni per intervenire rispetto alle urgenze: sfratti e morosità.
Il movimento di lotta per la casa rilancia la mobilitazione locale e regionale: per il lavoro, il reddito, i diritti, per la casa popolare.
Associazione Inquilini e Assegnatari (AS.I.A.-RdB) / Bologna Prende Casa
17 febbraio 2010 - Zic.it
Via del Vivaio, termina il presidio "ma non si ferma la lotta per la casa"
Dopo due giorni di presidio e l’intervento dei Vigili del Fuoco per soccorrere uno degli attivisti, termina l’occupazione dello stabile di via del Vivaio in cui 15 famiglie avevano trovato una casa. Ma la lotta prosegue
Bologna - Sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco per consentire agli attivisti di Asia di scendere dal tetto, dopo che uno di loro aveva avuto un malore ed è stato trasportato al pronto soccorso per accertamenti, perchè nel frattempo il Comune aveva murato tutti gli accessi al tetto dello stabile: "Abbiamo dovuto chiamare il legale che collabora con noi perche’ ci e’ stato anche impedito di accedere al cortile per poter accertarci delle condizioni di salute dei nostri due attivisti- ha dichiarato Lidia Tirossi- tanto che l’avvocato ha definito questa condotta ‘irresponsabile’ e sta valutando se ci siano gli estremi per una denuncia per sequestro di persona". Ma questo è solo l’ultimo esempio di come l’amministrazione comunale ha affrontato in questi giorni il problema del diritto alla casa, negando qualunque possibilità di dialogo e procedendo allo sgombero delle 15 famiglie sfrattate. Per Asia però la mobilitazione non si ferma, e con la decadenza della Giunta la palla passa al commissario prefettizio, "abbiamo scritto una lettera al capo di gabinetto del Comune, perche’ la presenti al commissario che arrivera’ domani, con una richiesta di incontro urgente". Ora "speriamo di trovare una gestione comunale piu’ aperta e piu’ consapevole- conclude Triossi- visto che proprio nell’ultimo giorno di giunta si dimostra l’ennesimo atto irresponsabile di questa amministrazione comunale: infatti la chiusura dell’immobile di via del Vivaio, con tutti gli accessi murati, e’ responsabilita’ del proprietario, quindi del Comune".
17 febbraio 2010 - Corriere.it
dopo lo sgombero
Via del Vivaio, si è sentito male uno dei due occupanti rimasti sul tetto
Rdb: «Le forze dell'ordine non ci fanno portare generi di conforto agli attivisti»
Bologna - Si è sentito male uno dei due uomini che, da ieri mattina, si trova sul tetto dello stabile sgomberato in via del Vivaio.
PROTESTA - I due, che ieri mattina sono saliti in cima all’edificio per protesta contro lo sgombero, sono rimasti irremovibili per tutta la giornata e anche per la notte. Poco fa, però, uno dei due ha avuto un malore: i sanitari del 118 si trovano ora sul posto per verificare il suo stato di salute.
SINDACATO - Il sindacato Asia-Rdb, che sostiene il presidio di protesta, aveva denunciato nel pomeriggio «il diniego da parte delle forze dell’ordine di portare generi di conforto agli attivisti saliti ieri sul tetto, ma grazie all’ingegno e alla solidarietà, gli inquilini resistenti sono riusciti a rompere l'"embargo", così cibo e vestiti asciutti hanno raggiunto i due manifestanti». L’associazione di inquilini legata al sindacato di base continua a chiedere «al prefetto di rompere il silenzio e di convocare al più presto un tavolo per discutere delle soluzioni sull’emergenza abitativa».
dopo lo sgombero
Via del Vivaio, due occupanti ancora sul tetto
Rdb: «Forze dell'ordine irresponsabili»
Il sindacato: «Basterebbe un'apertura di trattativa per risolvere la situazione»
in allegato la galleria fotografica di Corriere.it
Bologna - Hanno passato la notte sul tetto i due attivisti di Asia-Rdb che ieri mattina sono saliti in cima all’edificio di via del Vivaio, alla periferia ovest di Bologna, dopo lo sgombero degli alloggi del Comune che erano stati occupati sabato scorso da una quindicina di famiglie senza casa.
PROTESTA - «Malgrado il freddo, la determinazione degli inquilini resistenti continua», sottolinea in una nota l’associazione di inquilini legata al sindacato di base. «La prosecuzione del presidio- spiegano i promotori- è dovuta alla totale assenza della politica». Per Lidia Triossi, che segue la vicenda per conto del sindacato di base, «basterebbe un’apertura di dialogo e di trattativa per risolvere la situazione. Siamo costretti a fare queste azioni perchè si parli del problema dell’emergenza casa e della precarietà».
FORZE DELL'ORDINE - Asia punta poi l’indice contro «il gesto irresponsabile delle forze dell’ordine- si legge nel comunicato- che hanno isolato i due attivisti sul tetto, chiudendo tutte le vie di accesso, senza mantenere un presidio dei vigili del fuoco e impedendo di portare dei generi di conforto» ai due uomini, riparati sotto una tenda.
17 febbraio 2010 - Telesanterno
Edificio sgomberato a Bologna, attivisti ancora sul tetto
guarda il servizio su RdB Tv
Bologna - Sono determinati a non scendere dal tetto i due attivisti che da ieri mattina protestano contro lo sgombero dello stabile di via del Vivaio, alla periferia di Bologna, occupato sabato scorso da quindici famiglie di sfrattati e liberato dalle forze dell’ordine, intervenute su indicazione del vicesindaco Claudio Merighi. I due manifestanti, un sindacalista dell’Asia-Rdb e un immigrato hanno trascorso la notte sul tetto delle ex scuole Collodi, accampati in una tenda, e non sembrano intenzionati ad abbandonare l’edificio fino a quando non verrà trovata una soluzione adeguata per gli inquilini. Gli altri occupanti, italiani e stranieri, hanno dormito nei camper e nelle auto sistemate all’esterno della struttura per quello che è ormai diventato "un presidio permanente di solidarietà". Anche i tre nuclei familiari che in un primo momento avevano accettato di alloggiare nell’albergo popolare messo a disposizione dai servizi sociali, alla fine hanno preferito dormire in via del Vivaio e aderire al presidio. I due attivisti intanto si apprestano a trascorrere un’altra notte all’addiaccio e sono stati isolati sul tetto – denuncia il sindacato – vista la decisione delle forze dell’ordine di impedire ogni contatto con gli altri manifestanti. C’è attesa ora per l’arrivo in città del commissario prefettizio: il sindacato infatti spera di riuscire ad aprire un tavolo di trattative per sbloccare l’emergenza e trovare soluzioni concrete ad un problema che sta investendo una fascia sempre più ampia della popolazione.
17 febbraio 2010 - BariMia
Bologna, continua la protesta in Via del Vivaio: i 2 occupanti ancora sul tetto
di Paola Sarappa
Bologna - Prosegue la protesta in Via del Vivaio a Bologna, dopo che due attivisti dell’AS.I.A.- Rdb (Associazione inquilini e assegnatari) sono saliti ieri sera sul tetto dell’edificio, nella periferia ovest della città. Nonostante il freddo, i due uomini hanno passato la notte sul tetto, muniti solo di una tenda da campeggio. Si sono rifiutati di abbandonare lo stabile, dopo che è stato disposto lo sgombero da parte delle forze dell’ordine questa mattina intorno alle sette. Uno di loro è padre di tre figli, in cassa integrazione. In tutto sono 45 le persone sfrattate, 15 famiglie che da sabato avevano occupato i 18 mini appartamenti della ex scuola, destinata a donne con bambini vittime di violenza domestica, ma vuota da due anni per lavori di ristrutturazione. Lo sgombero, disposto dal vicesindaco Claudio Merighi, ha fatto infuriare la collega di giunta, Milena Naldi, che non è stata avvisata della decisione. Il vicesindaco ammette che è venuto meno il coordinamento tra le istituzioni, ma non si ritiene responsabile, dal momento che questo dialogo è mancato a partire da sabato quando, dopo le fallite trattative con l’Associazione, è iniziata l’occupazione dello stabile. Nel frattempo scoppia la polemica da parte dell’Associazione degli inquilini che critica la totale assenza della politica, in una situazione dove c’era la massima apertura al dialogo per trovare una soluzione in una situazione di emergenza. «Per fare scendere gli attivisti non è necessario minacciare la loro incolumità, ma è ben più utile aprire una trattativa sull’emergenza abitativa», come si legge sul sito dell’AS.I.A.. Inoltre, viene segnalato «il gesto irresponsabile delle forze dell’ordine che hanno isolato i due attivisti sul tetto, chiudendo tutte le vie di accesso, senza mantenere un presidio dei vigili del fuoco e impedendo di portare dei generi di conforto sul tetto».
17 febbraio 2010 - Zic.it
Via del Vivaio, malore per una delle persone sul tetto
Sul posto si trovano ora i sanitari del 118. Continua da ieri la protesta di Asia-Rdb
e Bologna Prende Casa dopo lo sgombero deciso dal Comune
Bologna - Si e’ sentito male uno dei due uomini che, da ieri mattina, si trova sul tetto dello stabile sgomberato dalla Polizia in via del Vivaio a Bologna. Dopo aver trascorso tutta la giornata di ieri e anche la notte sul tetto, poco fa uno dei due ha avuto un malore e i sanitari del 118 si trovano ora sul posto per verificare il suo stato di salute.
Leggi il comunicato di Asia-RdB e Bologna Prende Casa sull’accaduto:
Dopo quasi due giorni di permanenza sui tetti dello stabile occupato dagli inquilini sfrattati, uno dei due attivisti ha avuto un malore. Come già precedentemente denunciato, le forze di polizia avevano deliberatamente chiuso l’accesso per l’uscita dai tetti e non c’era la presenza dei VdF. Immediatamente gli inquilini in presidio permanente in via del vivaio hanno chiamato i VdF e l’autobulanza. E’ scandaloso che sfrattati siano costretti a compiere simili atti di protesta, la loro richiesta unicamente è quella del diritto all’abitare, all’avere una casa dignitosa dove poter vivere con le loro famiglie. Le istituzioni e la politica si dovrebbero interrogare di come la crisi morda le fasce popolari anche sul nostro territorio. Inoltre rende evidente che oggi di fronte all’emergenza abitativa non ci sono state risposte ma inutili balbettii e menzogne da parte della politica e delle istituzioni. Questi due iscritti ad ASIA stanno lottando per il diritto alla casa, e cosi come gli sfrattati di via del vivaio, hanno avuto unicamente risposte legate alla repressione, alla criminalizzazione della loro condizione sociale. Dobbiamo constatare che vi è stato un gratuito accanimento contro i nostri due attivisti, in quanto oltre a negargli qualsiasi possibilità di ricevere beni di prima necessità (coperte e medicinali) si è deliberatamente deciso di mandare via i VdF per tutta la notte e fino al malore che a colpito uno dei due attivisti. Viviamo in un territorio dove la precarietà sociale è oggi montante e colpisce il lavoro cosi come la casa, abbiamo una politica che ha toccato il punto più basso investendo il comune e la regione, e un assetto istituzionale che più volte sollecitato di intervenire di fronte alle diverse emergenze della crisi si è voltato dall’altra parte o è stato semplicemente forte con i deboli e debole con i forti. Il movimento di lotta per la casa non si arrende e continuerà la sua battaglia per rilanciare una edilizia residenziale pubblica e la generalizzazione del diritto all’abitare.
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-RdB) / Bologna Prende Casa
Una notte sui tetti di via del Vivaio
Prosegue la mobilitazione dopo lo sgombero, ieri mattina, degli appartamenti occupati alla Pioppa. Riceviamo il report della nottata da Asia-Rdb e Bpc. Intanto il comune di S.Lazzaro offre una sistemazione provvisoria ad ad una famiglia
Bologna - E’ passata la prima notte del presidio permanente di via del vivaio. Malgrado il freddo, la determinazione degli inquilini resistenti continua. Sono ancora sui tetti i due attivisti di AS.I.A.-RdB. La prosecuzione del presidio è dovuta alla totale assenza della politica. Il movimento di lotta per la casa si è dimostrato disposto all’apertura di un dialogo per discutere e condividere soluzioni concrete per l’emergenza abitativa. Fino ad ora a questa disponibilità si è risposto da parte del centro sinistra con menzogne e offese. Il titolo dell’assemblea che sabato si è tenuta nell’edificio occupato in via del vivaio: "emergenza casa: questione di ordine pubblico o di intervento pubblico?" ha anticipato le scelte del centro sinistra che governa la città e la regione. Invitiamo quindi tutti coloro che sono solidali e vogliono confrontarsi sul tema a venire al presidio permanente. Il movimento di lotta per la casa deciderà nella prossime ore come proseguire nella mobilitazione. Segnaliamo il gesto irresponsabile delle forze dell’ordine che hanno isolato i due attivisti sul tetto, chiudendo tutte le vie di accesso, senza mantenere un presidio dei vigili del fuoco e impedendo di portare dei generi di conforto sul tetto. A causa del silenzio e dell’immobilismo di amministrazioni e delle istituzioni, in questi ultimi mesi si sono avvicendate molte occupazioni di tetti portate avanti per difendere, il lavoro, il reddito, la casa e i diritti. Per fare scendere gli attivisti non è necessario minacciare la loro incolumità, ma è ben più utile aprire una trattativa sull’emergenza abitativa.
AS.I.A.-RdB / Bologna Prende Casa
17 febbraio 2010 - Il Bologna
Via del Vivaio. Atto di forza contro gli occupanti dell'ex scuola: due attivisti salgono sul tetto
Il Comune dà l'ok allo sgombero, l'assessore: "Non sapevo nulla"
La lite: il vicesindaco Merighi autorizza il decreto, la Naldi si infuria: «Inammissibile»
di Renzo Sanna
Bologna - La terza notte è stata quella più breve, ma già lo sapevano. Quel che non sapevano era che il dialogo col Comune sarebbe divenuto veleno, accuse reciproche, palleggio di responsabilità. E liti all'interno del palazzo. Tutto, comunque, era già pronto in via del Vivaio per la seconda fase dell'occupazione, quella della resistenza. E così, quando alle 7 l'aumentare massiccio, improvviso di forze dell'ordine annuncia l'imminente sgombero, i due prescelti tra i 50 che da sabato mattina occupano l'ex scuola "Collodi" corrono verso il sottotetto, dove avevano preparato una tenda, sacchi a pelo, viveri per 5 giorni. Salgono sul tetto, vi piantano la bandiera di Asia-Rdb e lì rimangono. Giù, a coccolarli con lo sguardo e per telefono, gli altri sgomberati; a cento metri, bloccati dalla polizia, familiari e attivisti. Neanche il freddo e la pioggia fiaccano il popolo di chi non ha casa, che trascorre le ore circondato, sorvegliato, guardato da divise di ogni genere, attendendo che il Palazzo «trovi una soluzione adeguata», dice Lidia Triossi di Asia, quella «di un tetto, nulla più», sussurra Assan, che da mesi dorme in macchina con la sua famiglia. La soluzione non arriva, non quella desiderata, e in compenso cresce la tensione con l'Amministrazione. E anche nello stesso Comune. Era stato Palazzo D'Accursio, proprietario dello stabile, a ordinare lo sgombero, con una nota firmata dal vicesindaco Claudio Merighi, che aggiungerà in serata che aveva già deciso sabato pomeriggio. Ma il provvedimento fa scoppiare la lite con Milena Naldi. L'assessore alla Casa dice di essere stata all'oscuro di tutto: «Non ne sapevo nulla». E in effetti Merighi conferma di aver preso autonomamente la decisione: «Sabato abbiamo cercato di condurre una trattativa con gli occupanti, ma è fallita. Allora abbiamo deciso di ripristinare i locali, ho avvisato i vigili urbani che hanno stabilito le modalità e i tempi con la questura. L'assessore alla Casa non ne era al corrente». Lei si dice «inviperita», parla della cosa all'ultima sessione della Giunta, dice che «è inammissibile il non essere stata informata». In questa vicenda, aggiunge, «io ci ho messo la faccia e gli altri le parole». Velenose quelle che si scambiano Merighi e Asia-Rdb, l'associazione che sostiene le 15 famiglie che hanno occupato gli alloggi destinati dal Comune a ragazze madri. Il vicesindaco la soluzione la propone, è l'ostello di via del Pallone. Accettano solo 3 nuclei, con 6 bambini: «Io ci sono stato - dice uno del presidio -, ma dopo una settimana ti mandano via». E poi l'ora delle accuse: «Hanno usato - dice Merighi - per fini di marketing sindacale donne e bambini disperati». La risposta di Asia, che nega «qualunque trattativa», è altrettanto appuntita: «Sentir parlare di strumentalizzazione chi vuol fare carriera dopo aver contribuito ad un fallimento in Comune, è patetico». Poi la pioggia e la notte. Su la tenda, giù il presidio.
17 febbraio 2010 - La Repubblica
Sgomberata via del Vivaio
La polizia nello stabile occupato. Scontro Merighi-Naldi. Due senza casa sul tetto per protesta. Il Comune: "Alloggio per donne che hanno subito violenze"
di ALESSANDRO CORI
In allegato la galleria fotografica di repubblica.it
Bologna - Quando è arrivata la polizia, in due sono saliti sul tetto, e nonostante il buio, ieri sera, erano decisi a resistere il più a lungo possibile. Con loro hanno una tenda e due sacchi a pelo, il minimo indispensabile per portare avanti la loro protesta. Sono saliti, mentre le forze dell´ordine sgomberavano l´edifico del Comune, in via del Vivaio, occupato sabato scorso da diciotto famiglie senza casa o sotto sfratto. Dicono di non voler scendere finché non si troverà per tutti una soluzione e intanto fuori dal cancello dello stabile, le ex scuole Collodi di Borgo Panigale, gli altri occupanti ed alcuni esponenti di Asia-Rdb si sono accampati nei camper in segno di solidarietà. «Vogliamo delle risposte serie» spiega Lidia Triossi di Asia, l´associazione degli inquilini che ha guidato l´occupazione. I due ragazzi saliti sul tetto sono un giovane immigrato e un iscritto all´associazione.
La decisione di sgomberare lo stabile, presa dal vicesindaco Claudio Merighi perché «gli spazi occupati sabato sono destinati a donne con bambini, che hanno subito violenze in famiglia», ha creato l´ultima frattura in una giunta a cui rimangono 24 ore di vita. Un duro botta e risposta è andato in scena tra Merighi e l´assessore alla Casa, Milena Naldi, che dopo essersi impegnata con gli occupanti per evitare lo sgombero, sostiene di non essere stata informata della decisione presa dal collega. «Lo sgombero è arrivato senza che ne sapessi niente - ha spiegato la Naldi che in giunta ha chiesto spiegazioni al vicesindaco - Informarmi sarebbe stato un atto dovuto». Accuse rispedite al mittente dal collega: «Abbiamo seguito la procedura ordinaria, è lei che non mi ha chiamato sabato per segnalarmi la situazione. Forse c´è stata una mancanza di coordinamento che faccio però fatica a addebitarmi», ha proseguito Merighi. Alla fine lo sgombero è stato deciso dopo che il vicesindaco, ha informato con una nota i vigili. Solo tre famiglie hanno accettato la proposta di Palazzo d´Accursio di trasferirsi per alcuni giorni all´hotel Pallone. «Hanno pensato di non dirmi niente, questa è la verità», conclude la Naldi che chiama in causa anche il Prefetto Angelo Tranfaglia: «Avevo chiesto un incontro per fare presente che in città c´è un allarme sfratti per morosità, ma non mi è stato concesso in tempo».
17 febbraio 2010 - Corriere di Bologna
Merighi sgombera via del Vivaio. Legalità, torna la lite Sinistra-Pd
Occupanti sul tetto. Scontro in giunta con la Naldi (Sd): non sapevo niente
di Giuseppe Cucinotta
Bologna - Ultimo giorno di giunta e ultimo boccone amaro per il Comune. Un addio che si svolge in una clima si scontro anche acceso fra il vicesindaco Claudio Merighi e l'assessore alla Casa Milena Naldi a causa dello sgombero, effettuato ieri intorno alle 7, dell'edificio occupato sabato scorso da 45 persone in via del Vivaio. Il botta e risposta fra il numero due di Palazzo d'Accursio e l'esponente di Sinistra e Libertà, sembra quasi un salto indietro ai dibattiti sulla legalità della giunta Cofferati e rappresenta un primo segnale di riposizionamento delle forze a sinistra del Pd, anche in vista delle prossime (vicine o lontane, si vedrà) elezioni comunali. I fatti. Sabato scorso 45 persone, italiane e straniere, con il supporto dell'associazione di inquilini e assegnatari Rdb (Asia) avevano occupato 18 alloggi del Comune in via del Vivaio. La struttura, inutilizzata da due anni, è destinata all'accoglienza alle ragazze madri. Mentre la Naldi cercava di imboccare la strada del dialogo, il vicesindaco aveva definito l'occupazione come «un atto violento» precisando: «Finché saremo nel pieno del nostro ruolo istituzionale faremo valere il principio di legalità». L'assessore alla Casa aveva provato a gettare acqua sul fuoco nell'incontro con Rdb di sabato pomeriggio. «Non voglio essere ricordata con uno sgombero», aveva confidato. Merighi alle 18, prima dell'inizio dell'assemblea in via del Vivaio, aveva già reso inutili queste parole firmando una nota con cui chiedeva alla polizia municipale di coordinarsi con la questura per determinare tempi e modalità dello sgombero. Ieri mattina alle prime luci dell'alba polizia, carabinieri, vigili del fuoco e vigili urbani hanno eseguito il provvedimento. Un attivista di Asia e un marocchino in cassa integrazione con tre bambini, sono riusciti a salire sul tetto e a piantare una tenda. Hanno viveri per cinque giorni e uno scopo preciso: «Non intendiamo scendere dicono fino a quando non ci sarà una soluzione abitativa per le famiglie». Per il momento le forze dell'ordine si limitano a sorvegliare senza intervenire. La Naldi, avvisata da Asia, non ha nascosto la sua rabbia: «Sono inviperita, non ne sapevo nulla, nessuno mi ha informato». La replica del vicesindaco non si è fatta attendere: «Ho seguito una procedura regolare. Non sono in guerra con la mia collega, ma sabato lei non mi ha avvertito, né coinvolto, allora in qualità di assessore di turno ho deciso di agire». Il muro contro muro si è poi riproposto in giunta, dove la Naldi ha attaccato a muso duro Merighi: «È inammissibile che non sia stata informata, io a differenza di altri ho messo la faccia in questa vicenda, dovevo essere avvisata per un fatto di rispetto e di lavoro comune». Questioni di «forma» che nascondono tuttavia vedute politiche assai lontane sul tema della legalità, magari sopite nella nuova concordia del post-Cofferati, ma destinate a tornare nel confronto futuro. Intanto, in via del Vivaio, Asia ha organizzato un presidio permanente con tende e camper in cui sono ospitate le persone sgomberate. I servizi sociali hanno trovato una soluzione temporanea per tre famiglie, che verranno ospitate in un ostello popolare in via del Pallone. Il vicesindaco si scaglia anche contro il sindacato: «Hanno usato per cinici fini di marketing donne e bambini disperati e senza casa, quando sapevano che quest'occupazione sarebbe stata inutile». La replica di Asia è netta: «Il Comune tratta l'emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico. Questa giunta è nata sotto uno sgombero (quello di via Algardi il 25 giugno 2009, ndr) e muore con uno sgombero». Fra gli occupanti di via del Vivaio c'è anche Alì, un tunisino che dopo esser stato sfrattato ha vissuto per un mese con i suoi due figli in un garage di via Ferrarese: «Ormai sono rassegnato dice mentre guarda i bambini giocare a calcio , andrò negli alloggi di via del Pallone, ma so già che non durerà molto».
Pd e sinistra, ritorno al passato L'ultima battaglia è sulla legalità
Merighi sgombera le case in via del Vivaio. Gli strali della Naldi
Bologna - Lo sgombero dei 18 appartamenti occupati sabato scorso in via del Vivaio riaccende lo scontro, sopito dai tempi di Cofferati, tra Pd e Sinistra sulla legalità. È stato il vicesindaco Claudio Merighi a ordinare, già quattro giorni fa, l'operazione avvenuta ieri all'alba, mentre l'assessore alla Casa aveva aperto una trattativa con le famiglie e con le Rdb. «È inammissibile che nessuno mi abbia avvertito», si è sfogata ieri nell'ultima riunione di giunta Milena Naldi. «Ho solo seguito la procedura», ha ribattuto Merighi.
17 febbraio 2010 - Il Resto del Carlino
Bologna. DOPO tre giorni di trattative e tensioni...
Bologna - DOPO tre giorni di trattative e tensioni, ieri mattina, verso le sette, è stato sgomberato lo stabile di via del Vivaio, a Borgo Panigale, occupato sabato scorso dall'Asia-Rdb e da quindici famiglie, italiane e straniere sfrattate o sotto sfratto esecutivo. Polizia, carabinieri e vigili urbani sono intervenuti dopo una nota del Comune, firmata dal vicesindaco Claudio Merighi, inviata al comando della polizia municipale sabato alle 18. Le operazioni si sono svolte senza incidenti, ma due persone, un sindacalista dell'Asia-Rdb e un immigrato, hanno deciso di rimanere sul tetto dell'edificio in segno di protesta, accampati con una tenda, e lì hanno trascorso la notte: «Non scenderanno fino a che non si sarà trovata una soluzione adeguata per gli inquilini» ha detto Lidia Triossi, di Asia-Rdb. Lo sgombero ha portato anche a un confronto molto duro tra il vicesindaco Merighi e Milena Naldi, assessore alla Casa. «Non ne sapevo niente, informarmi sarebbe stato un atto dovuto» ha detto Naldi, che in questi giorni aveva incontrato gli occupanti e cercato una soluzione pacifica'. «Abbiamo seguito la procedura ordinaria, è lei che non mi ha chiamato sabato quando ero assessore di turno» ha replicato Merighi. TRE nuclei familiari hanno scelto la soluzione prospettata dai servizi sociali e da ieri sera sono stati ospitati nell'albergo popolare di via del Pallone. Un'altra famiglia dovrebbe trovare una sistemazione a San Lazzaro, dove il Comune si è attivato per individuare un alloggio provvisorio. Le altre famiglie hanno invece rifiutato la sistemazione per non perdere punti nella graduatoria delle case popolari e si sono sistemate in alcuni camper parcheggiati all'ingresso delle ex scuole Collodi.
Accordo
Provincia e Comune firmano l'intesa per sostenere l'occupazione
Ora di pranzo, si prepara il cous cous
di MARIKA PUICHER
Bologna - ALÌ CHIARI ha due figli. Ha lasciato la Tunisia per cercare lavoro in Italia, dove per tre anni ha fatto il muratore. Poi la ditta ha fallito e non è più riuscito a pagare l'affitto. Per diversi mesi ha dormito con la sua famiglia in un garage. In seguito sono stati accolti per qualche giorno da un amico, che però avendo la casa troppo piccola non ha più potuto dargli ospitalità. Abderraim Gourick, padre di un bambino di cinque mesi, è arrivato in Italia due anni fa, per raggiungere la moglie che lavorava come donna delle pulizie a Bologna. Non è mai riuscito a trovare un impiego stabile e la moglie ha perso il lavoro in seguito alla gravidanza. Così anche per loro è arrivato lo sfratto. Hassan Hanili ha due figli piccoli ed è in Italia da sei anni. Ha sempre lavorato ma nell'ultimo periodo è in cassa integrazione. Qualche mese fa poi ha dovuto pagare un conguaglio dell'acqua di 1500 euro. Una cifra troppo alta per le sue tasche, che ha prosciugato gli ultimi risparmi che aveva messo da parte per l'affitto. Così anche per lui è arrivato lo sfratto. Hassan e la sua famiglia hanno cercato di arrangiarsi come potevano, dormendo da amici e qualche volta anche in macchina. SABRINA Leoni ha tre figli. Fino a qualche anno fa gestiva un bar in città che però è fallito e Sabrina è stata costretta a tornare a casa dalla madre con la sorella Tamara. Anche lei infatti si è trovata improvvisamente senza casa. Come ragazza madre e non avendo una famiglia agiata alle spalle, è stata inserita dai Servizi sociali in una casa accoglienza a Imola. Quando ha trovato lavoro a Bologna, per comodità si fermava a dormire spesso dalla madre ma a Imola hanno pensato che Tamara non avesse una reale necessità di appoggiarsi alla struttura e le hanno chiesto gentilmente di andarsene. Fino a pochi giorni fa Sabrina e Tamara vivevano in otto in una stanza di 70 metri. «Una casa così piccola che dovevamo fare i turni per mangiare spiega Sabrina con la voce spezzata dalla rabbia . Lavora solo mio marito che ha un contratto a tempo determinato. Ad agosto avevo trovato un lavoro ma poi non sapevo a chi affidare i bambini. Gli affitti sono troppo alti e già prima di entrare ti chiedono degli anticipi che non abbiamo». Iazza Talaste è in Italia da 25 anni. Viveva in affitto con la moglie e ha sempre lavorato come camionista. Ma a dicembre un infortunio che lo ha costretto a stare fermo per qualche settimana, e la ditta ha deciso che non aveva più bisogno di lui. Poi è arrivato lo sfratto. «Dopo vent'anni di lavoro ti buttano in mezzo ad una strada dice Iazza . In tutti questi anni anch'io ho pagato i contributi allo Stato e ora ti trattano così!». Le famiglie di Alì, Abderraim, Amal, Hassan, Iazza, Sabrina, Tamara e altre quindici, affiancate dal sindacato Asia Rdb, il 13 febbraio hanno occupato lo stabile comunale in via del Vivaio. Per due giorni quelle 18 stanze hanno accolto pranzi e cene a base di cous cous, giochi di bambini, preghiere. Poi ieri mattina alle 7.30 lo sgombero, deciso dal Comune. Quelle stanze sono destinate ad altri senza casa. In particolare, andranno ad ospitare ragazze madri. Per tutti non c'è posto.
16 febbraio 2010 - Adnkronos
Bologna: Rdb, sgombero in via del Vivaio per 18 famiglie
Bologna, 16 feb. - (Adnkronos) - Sgomberi in corso in via del Vivaio a Bologna. Lo rendono noto le Rdb specificando che coinvolte nell'azione di polizia e carabinieri sono le 18 famiglie che avevano requisito i mini appartamenti lasciati sfitti dal Comune. Alcuni esponenti di AS.I.A. sono saliti sul tetto e dicono di non voler scendere fino a che non ci sara' una soluzione per le famiglie. "L'ordine di sgombero e' arrivato direttamente dalla giunta dell''immobiliarista bulgaro', Flavio Delbono - dichiara Massimo Betti delle Rdb - Una maggioranza, quella del Comune di Bologna, oramai cadavere che non trova di meglio che sfogarsi sui senza casa e sulla 'povera gente'. Nei giorni scorsi a chiedere lo sgombero con veemenza sono stati gli esponenti del centro destra e oggi il centro sinistra esegue''. ''Considerare il problema dell'emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico non solo e' profondamente sbagliato ma non aiuta minimamente a risolvere il problema - conclude Betti - Per questo, in mancanza di politiche serie ed efficaci, la pratica della requisizione delle case fitte da parte delle famiglie sfrattate proseguira'". Gli attivisti di AS.I.A., saliti sul tetto per resistere allo sgombero di questa mattina in via del Vivaio a Bologna, hanno montato delle tende proprio sopra il tetto e ribadiscono di non voler scendere fino a che non si sara' trovata una soluzione adeguata per gli inquilini. ''Questo sgombero - sottolinea Lidia Triossi di As.I.A - Rdb - e' chiaramente un atto politico del centrosinistra che dimostra la sua similitudine con il centrodestra''.
16 febbraio 2010 - Zic.it
Via del Vivaio, le forze dell’ordine impediscono di raggiungere il presidio
Asia-Rdb aggiorna su quanto sta accadendo dopo che il Comune di Bologna ha deciso lo sgombero delle 18 abitazioni occupate. Visto il blocco delle forze dell’ordine, il presidio si allarga sulla via Emilia.
Bologna - Si mantiene l’occupazione del tetto dello stabile in via del Vivaio (località Pioppe, Borgo Panigale), e con essa il presidio permanente davanti alla casa. Le forze dell’ordine impediscono l’accesso al presidio, alle persone venute in solidarietà agli occupanti. Si estende quindi il presidio anche sulla via Emilia, all’altezza di via del Vivaio. Invitiamo tutti e tutte, forze istituzionali, sociali, sindacali, politiche a partecipare al nuovo presidio sulla via Emilia, e a portare la loro solidarietà agli occupanti e ai presidianti. Di nuovo per il lavoro, i diritti, il reddito e le case popolari.
Asia-RdB
Sgombero in via del Vivaio, Terre Libere:
"Che sia meglio il commissario straordinario?"
La provocazione in un comunicato che accusa il centrosinistra di ripetere, "per coprire le proprie responsabilità, che la colpa è del governo nazionale e la bugia che le amministrazioni locali non possono fare niente"
Bologna - Può cambiare il mondo, ma certe cose non cambiano mai.
Il fatto.
Decine di cittadini e cittadine di Bologna, famiglie di sfrattati e senza casa, decidono di auto – assegnarsi 18 appartamenti già arredati e vuoti da 4 (quattro!!) anni e non utilizzati (a proposito di degrado!!). A loro va come sempre la nostra più totale solidarietà e supporto.
L’esito.
Il copione si ripete stancamente. Il centrodestra protesta; il feldmaresciallo Merighi subito si allinea e afferma che occupare non è di "sinistra" (lo vada a dire ai lavoratori che occupano le aziende!!), che bisogna ristabilire la "legalità" (Cofferati dove sei che ci manchi così tanto?!) e che in realtà nessuno lo sapeva ma stavano per essere assegnati (ma guarda un po’ la coincidenza!!); l’assessora "sinistra" alla casa Milena Naldi però dice che chi occupa ha problemi seri che vanno affrontati e …. dopo 3 (tre!!) giorni vengono cacciati dalla Polizia su richiesta della Giunta Delbono 2 (due!!) giorni prima che decada per le note e "ammirevoli" vicende dello stesso Sindaco. Come al solito nel silenzio complice della cosiddetta "ala sinistra" della coalizione ex-governante.
La riflessione.
Non importa che ci sia la crisi, che ci siano migliaia di sfratti esecutivi; non conta che vi siano a Bologna circa 10.000 appartamenti sfitti. L’importante è ristabilire l’ordine e ripetere come un mantra, per coprire le proprie responsabilità, che la colpa è del governo nazionale e la bugia che le amministrazioni locali non possono fare niente. Ci viene da pensare che avesse ragione il direttore di Radio Città del Capo quando – alcuni giorni fa – scriveva in un editoriale sul sito della radio che il rischio vero del commissario è che venga disvelata la sostanziale incapacità del sistema dei partiti cittadini (in perfetto stile bipartisan) di dare risposte ai bisogni dei settori della città più deboli e colpiti dagli effetti della crisi. E allora viene naturale rilanciare la domanda (retorica): che sia meglio il commissario straordinario di questi centro-sinistra e centro-destra?
Terre Libere
16 febbraio 2010 - Corriere.it
Sgombero del Comune in via del Vivaio, Naldi infuriata: «Non sapevo nulla»
L'assessore alla Casa: sono inviperita. Due persone ancora sul tetto, hanno montato una tenda
di Giuseppe Cucinotta
Bologna - Stamane intorno alle 7 la polizia e i carabinieri di Borgo Panigale hanno sgomberato uno stabile di proprietà del Comune in via del Vivaio occupato sabato scorso da 45 persone: 15 famiglie, sia italiane sia straniere, sfrattate dalle loro case o in via di sfratto, si erano stabilite nei 18 appartamenti dell'edificio (una ex scuola, poi utilizzata come struttura di accoglienza per ragazze madri, ma vuoto da due anni dopo i lavori di ristrutturazione).
LO SGOMBERO - Lo sgombero è avvenuto senza particolari problemi: due persone però si sono rifiutate di abbandonare lo stabile e sono salite sul tetto. Uno di loro è un padre di tre figli, in cassa integrazione. Le forze dell'ordine stanno tentando di convince i due a scendere, ma «non lo faranno finché non sarà trovata una soluzione adeguata per gli inquilini», spiega Lidia Triossi, di Asia, sindacato inquilini delle Rdb. E, a rimarcare le loro intenzioni, i due hanno montato sul tetto una tenda. Intanto, i servizi sociali hanno sistemato due famiglie con sei bambini in un ostello popolare in via del Pallone. Altre 30 persone, però, hanno rifiutato la sistemazione provvisoria offerta dai Servizi: «Tanto fra tre settimane torneremo in strada, quindi è tutto inutile», dicono.
LITE TRA ASSESSORI - Lo sgombero è stato disposto dal Comune, proprietario dello stabile, con una nota firmata dal vicesindaco Claudio Merighi. Ma la decisione fa scoppiare una lite con la collega di giunta Milena Naldi. Pur essendo assessore alla Casa, Naldi dice di essere stata all'oscuro di tutto: «Non ne sapevo nulla, non sono stata informata del provvedimento». E in effetti Merighi conferma di aver preso autonomamente la decisione: «Sabato abbiamo cercato di condurre una trattativa con gli occupanti, ma è fallita. Allora abbiamo deciso di ripristinare i locali, ho avvisato con una nota i vigili urbani che hanno stabilito le modalità e i tempi con la questura. L'assessore alla Casa non ne era al corrente». Ma il vicesindaco dice di non ritenersi responsabile per questo: «Ammetto che forse è mancato il coordinamento tra le istituzioni - dice - ma faccio fatica ad addebitarmi questa mancanza. Ho seguito una proceduta ordinata. Non sono in guerra con la Naldi ma sabato (durante l'occupazione, ndr) non sono stato avvertito nè coinvolto da lei». L'assessore alla Casa, che si dice «inviperita», riferirà alla giunta sull'avvenimento alle 10.30 in Comune.
16 febbraio 2010 - Repubblica.it
Sgombero in via del Vivaio nei miniappartamenti del Comune
Bologna - Una ventina di famiglie li avevano requisiti perché sfitti. Maurizio Betti, Rdb: "La protesta continuerà". Il vicesindaco Merighi: "Sono alloggi per donne con figli, che hanno subito violenza. Ho chiesto l'intervento della Questura". Sgomberi in corso in via del Vivaio: lo fanno sapere le Rdb specificando che coinvolte nell'azione di polizia e carabinieri sono le 18 famiglie che avevano requisito i mini appartamenti lasciati sfitti dal Comune. Alcuni esponenti di AS.I.A. sono saliti sul tetto, hanno montato le tende, e dicono di non voler scendere fino a che non ci sarà una soluzione per le famiglie.
''Considerare il problema dell'emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico non solo e' profondamente sbagliato ma non aiuta minimamente a risolvere il problema - conclude Betti - Per questo, in mancanza di politiche serie ed efficaci, la pratica della requisizione delle case fitte da parte delle famiglie sfrattate proseguirà''.
L'edificio occupato sabato scorso conta 18 alloggi "destinati a donne, con bambini, che hanno subito violenza in famiglia", spiega il vicesindaco Claudio Merighi. Perciò lo stabile "era stato ristrutturato con monolocali realizzati ad hoc" e che dovevano essere assegnati dai servizi sociali. L'occupazione sembrava dovesse essere quasi simbolica, tanto che l'amministrazione si aspettava la conclusione già nel pomeriggio di sabato, "ma l'occupazione e' andata avanti- riferisce il vicesindaco- perciò, visto il fallimento della trattativa, alle 18.03 di sabato, in qualita' di assessore di turno, ho chiesto al comandante della Polizia municipale di disporre lo sgombero, in data e modalità da decidere di concerto con la Questura". L'operazione e' quindi scattata questa mattina.
16 febbraio 2010 - Zic.it
Stanno sgombrando le famiglie che hanno occupato in via del Vivaio
Il colpo di coda di una Giunta comunale che se n’è dovuta andare
per le malefatte del sindaco Delbono
Bologna - Asia-Rdb ha mandato nelle liste e con SMS l’annuncio dello sgombero in atto in Via del Vivaio, chiedendo a chi puà di recarsi sul posto. La struttura di proprietà comunale, era stata occupata qualche giorno fa da 18 famiglie frattata e senza casa. Era vuota quattro anni. Oggi è l’ultimo giorno di attività della Giunta comunale decaduta per le dimissioni del sindaco, avvenute in seguito allo scandalo in cui è stato coinvolto Delbono. Evidentemente i residui di una legalità a senso unico presenti nel Comune covano tanta rabbia che devono sfogare in forme isteriche per non implodere. Parafrasando il vicesindaco Merighi che, solo due giorni fa, diceva che l’occupazione non è di sinistra, possiamo di certo affermare che non lo è di certo cacciare per strada famiglie di lavoratori e precari, continuando a lasciare vuoto uno stabile in buone condizioni abitative. Eppoi ci vuole un bel pelo sullo stomaco dare "pagelle" da parte di chi ha sostenuto fino a pochi giorni fa Flavio Delbono, la vergogna di questa città, la barzelletta che fa sghignazzare tutta l’Italia. In questi casi diventa necessario citare un "grande vecchio" come Giorgio Bocca: "Destra e sinistra si equivalgono: in stupidità".