BOLOGNA: SGOMBERATA LA TENDOPOLI IN PIAZZA LIBER PARADISUS, LA LOTTA NON SI FERMA

Conferenza stampa ore 11.00

Bologna -

Questa mattina alle 06.00 è iniziato lo sgombero forzato della tendopoli di Piazza Liber Paradisus, per ordine dell’Amministrazione Comunale che  ha emesso una specifica ordinanza.

In questo momento gli abitanti della tendopoli stanno concludendo lo smontaggio delle tende sotto gli occhi di vigili urbani e polizia.

Non è certamente con queste decisioni di “ordine pubblico” che il comune può affrontare il grave problema sociale dell’emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili.

Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignità con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione, e con la quale hanno vissuto 20 giorni in piazza Liber Paradisus.

Una dignità che migliaia di cittadini, venuti a portare la loro solidarietà in questi  giorni, hanno potuto constatare quotidianamente.


A tal proposito ringraziamo questi cittadini come anche il bar Kristal con il quale sono stati tenuti buoni rapporti e che ha contribuito al buon mantenimento delle condizioni igieniche della tendopoli.

La tendopoli in Piazza Liber Paradisus chiude ma non conclude la sua vertenza sociale.

E’ convocata un conferenza questa  mattina alle 11.00 in Piazza Maggiore davanti a Palazzo Comunale.

 

Asia RdB Bologna

 

 

 

.


29 aprile 2010 - La Repubblica

Cancellieri nel solco di Cofferati "Non tolleriamo le occupazioni"
Sgomberata all´alba la tendopoli davanti al Comune La città e la legalità Il commissario ha promesso investimenti per la casa da 4,8 milioni, solo uno è in cassa
di SILVIA BIGNAMI

Bologna - «Le occupazioni non saranno tollerate da questa amministrazione». Anna Maria Cancellieri ristabilisce la "legalità" secondo Cofferati e rivendica la scelta di sgomberare, ieri mattina all´alba, la tendopoli dei "senza casa" di Asia-Rdb, da 22 giorni accampati davanti al nuovo Comune in Piazza Liber Paradisus. Il commissario, promette, sta cercando altri 4,8 milioni di euro per ristrutturare 360 alloggi Erp, e tende la mano agli sfollati con un piano di emergenza che entro l´estate metterà a disposizione un centinaio di nuovi alloggi. Ma non perdona i manifestanti della tendopoli: «Hanno rifiutato l´aiuto dei servizi sociali dicendo che la loro era solo una azione "dimostrativa"».
Tutt´altro che una risposta istituzionale da parte della Cancellieri che, dopo tre settimane di attesa, ha firmato l´ordinanza di sgombero degli "inquilini resistenti" accampati davanti al nuovo Comune. Ieri mattina la polizia municipale e le forze dell´ordine hanno svegliato gli occupanti all´alba e li hanno costretti ad abbandonare la piazza. Immediata la reazione di Rdb che ha improvvisato una conferenza stampa all´ombra del Nettuno. Sotto gli occhi di due cordoni di polizia e con le tende sospese a mezz´aria come ombrelli - «siano stati sfrattati persino dal suolo pubblico» - il sindacato di base attacca il Comune: «Tentano di imbavagliarci, ma noi reagiremo con altre iniziative» assicura Lidia Triossi, di Asia-Rdb.
Passano un paio d´ore e il commissario convoca pure lei la stampa per mettere in chiaro «due concetti»: «Primo, assicuro che il tema della casa merita una grande attenzione. Secondo, rispetto alle occupazioni, voglio chiarire che con la prepotenza o con la violenza non si prende il posto di chi c´era prima. Né - continua rivolgendosi ad Asia-Rdb - si richiama l´attenzione sull´emergenza con questi comportamenti: non trovo giusto cercare di scardinare l´ordine delle graduatorie Erp, che hanno liste di 8mila persone». Soprattutto se chi occupa una piazza con la sua tenda non ha davvero bisogno di una casa. «Alcuni hanno rifiutato la casa che gli hanno offerto i nostri servizi sociali. Uno ha persino rifiutato due case perché non gli piacevano». Così, mentre il vicepresidente della Provincia, Giacomo Venturi, chiede un tavolo prefettizio sui tremila sfratti per morosità denunciati da Cgil-Cisl e Uil, la Cancellieri illustra il piano messo a punto dal Comune per rispondere all´emergenza: 115 alloggi pronti entro l´estate in tre strutture. La prima, in via San Leonardo, sarà pronta in tre mesi e ospiterà dieci gruppi familiari. La seconda, in via Roncaglio, sarà disponibile da giugno e darà un tetto a 88 persone a basso reddito. Sempre a giugno sarà aperto anche lo stabile di via del Vivaio, liberato da una occupazione nei mesi scorsi, che sarà destinato a 16 madri sole con figli. Un anno di lavoro, invece, è necessario per un altro stabile, in via Piratino, che ospiterà 50 persone. «Ma la sfida vera - annuncia il commissario - è quella del ripristino di 360 alloggi Erp. Per riuscirci però servono 4,8 milioni di euro. Su questo tema mi impegnerò a corpo morto». Magari spuntando quelle risorse dal "tesoretto" del bilancio consuntivo 2009 da 12,2 milioni di euro. «Magari. Temo però che solo un milione di quei 12, sia davvero "spendibile". In ogni caso mi impegnerò a trovare questi fondi». Anche se, aggiunge, «il Comune non è il pozzo di San Patrizio. Purtroppo». Il piano per l´emergenza abitativa del commissario non basta però a Rdb, che ieri ha trasferito una parte degli occupanti della tendopoli alla scuola occupata in via Legnano, a Borgo Panigale, anch´essa a rischio sgombero. «Quelli che non sono andati dormiranno in macchina» attacca il segretario Rdb Massimo Betti. «Invece che innescare una guerra tra poveri la Cancellieri pensi a risolvere l´emergenza». Un allarme che ha bussato anche alle porte della Caritas: «A marzo - racconta il direttore Paolo Mengoli - abbiamo dato 419mila euro a 165 nuclei familiari per consentirgli di pagare l´affitto».

Storie di famiglie costrette a migrare di casa in casa col miraggio di un alloggio pubblico
L´odissea degli inquilini "resistenti" "Noi, abbandonati dai servizi sociali"
Idris: "Potrei decidere di tornare in Marocco, qui speravo di avere più fortuna" Hassan: "Avevo un´abitazione di un´opera pia, dopo due settimane mi è stata tolta"

Bologna - Inquilini "resistenti" al «caos della burocrazia». Con la valigia sempre in spalla da un alloggio Asp all´albergo popolare, a un altro alloggio Asp, a una occupazione, fino a una tenda in piazza. Nomadi senza scelta, costretti a migrare di casa in casa, con sistemazioni che più temporanee non si può. E col miraggio di un alloggio Erp da guardare dal fondo di una coda di 8mila persone. «I servizi sociali sono nel caos. L´Asp Poveri Vergognosi mi ha dato una casa e due settimane dopo me l´ha tolta. Come si vive così? Meglio tornare in Marocco, dove si sta ancora peggio. O meglio morire» dice Hassan Hamili, 32 anni, cassintegrato, emigrato e sfrattato, persino dalla sua tenda.
L´odissea infinita dei senza casa passa attraverso i racconti dei trenta sfrattati della tendopoli. Alle spalle un´odissea che comincia con la crisi economica e la busta paga tagliata a 700-800 euro, e finisce nel migliore dei casi nell´appartamento di un amico disposto a dare un po´ di ospitalità. Nel peggiore su una panchina nel parco, o in quattro in una automobile. Colpa della cassa integrazione, che colpisce un po´ tutti nella tendopoli di Rdb in Piazza Liber Paradisus. «Ma anche del Comune che non ci dà una soluzione. Non ci ascolta e non ci aiuta» spiega Hassan, che ripercorre passo passo la sua lunga trafila tra case "di passaggio". «Tutto è cominciato quando sono stato sfrattato perché non ho pagato una bolletta dell´acqua. Una bolletta annuale di 1700 euro che mi è costata il tetto sopra la testa per me e per la mia famiglia, moglie e due figli». Poi è stata la volta dell´occupazione di via del Vivaio. «Ci hanno fatto andare via e il Comune ci ha ospitato nell´albergo popolare di via del Pallone, ma noi non avevamo i soldi. L´Asp ci ha dato una casa al Pilastro. Non abbiamo fatto in tempo a entraci che siamo stati mandati via, dopo due settimane, perché la casa non era più disponibile». Non va meglio a chi sceglie un alloggio Acer. Come racconta Paolo Fregni, 46 anni, operaio di Bologna. Solo «per scelta», «per amore di mia madre, che è in una struttura protetta». E costretto ora a dormire, qualche volta, in casa di riposo ai piedi del suo letto. Sfrattato per morosità dall´alloggio Acer in cui abitava, con una storia che ha dell´incredibile. «Dentro lo stabile io e altri condomini versavamo i soldi ad alcune persone, era la quota mensile di affitto. Ma poi queste persone sono scappate con i nostri risparmi, e sono state arrestate dalla polizia. Ma i soldi non li abbiamo riavuti». Da allora, attraverso un alloggio temporaneo alla Barca, Fregni ha dormito dappertutto. Fino alla tendopoli, e, ora, alla scuola occupata di Borgo Panigale. Una staffetta di casa in casa «che non ha nessun senso» spiega anche Idris, 38 anni, disoccupato con moglie e figlio di 7 mesi. «Non ha senso che il Comune o le Asp ci offrano una casa per due settimane. Chi è moroso e sa di conservare un alloggio per due mesi ovviamente sceglie di restare a casa sua. Sperando in una soluzione». E´ fortunato Idris, perché mentre regge lo striscione degli inquilini resistenti, un amico ospita la sua famiglia. «Ma per il futuro potrei decidere di tornare nel mio paese. In Italia speravo di trovare un po´ di fortuna, ma ho perso anche quello che avevo in Marocco. Un tetto».(s.b.)


29 aprile 2010 - Il Bologna

La protesta. Alle 6 di ieri i vigili fanno rispettare l'ordinanza di Cancellieri: «Dimostrazione scaduta»
Sgomberata la tendopoli di Asia, ma resta alta l'emergenza-casa
Il Commissario promette il massimo delle risorse e soluzioni tampone. Scettiche le RdB
20100429_ilbologna.jpg (78551 byte)

Bologna - Tempo scaduto per l'«azione dimostrativa» della tendopoli di piazza Liber Paradisus. Ieri mattina alle 6 - facendo valere un'ordinanza del commissario straordinario - Polizia e Vigili sono intervenuti. A metà mattina le tende erano un ricordo. Potremmo ora dilungarci sulle ragioni di chi ha l'obbligo di far rispettare la legalità e i diritti di 8000 cittadini in fila per avere finalmente una casa. E quelle delle famiglie che «dignitosamente», come sottolinea Asia, hanno smontato la loro tenda, un modo appariscente di spiegare. Spiegare che se "crisi" per alcuni è una parola astratta che riempie la bocca in dibattiti (solitamente poco incisivi), per loro è un incubo con cui si fa i conti ogni giorno. Meglio scrivere del tema "ipotesi di soluzioni". Alla notizia dello scioglimento della tendopoli, molti ne hanno parlato. A cominciare dal commissario Cancellieri. Scusi, e quel "tesoretto" del Comune? «Tutto quello che posso - ha promesso - lo metto sulla casa. La richiesta di fondi, però, è superiore alla disponibilità» ha precisato. «Bisogna fare le scelte giuste», a cominciare dalle imminenti soluzioni "ponte" che sono già in cantiere per finire a quella che Cancellieri definisce "la risposta" al problema. Entro tre mesi, in via S. Leonardo (un ex studentato), saranno sistemate 10 famiglie, stessa cosa in via Rovaglio dove ci sono alloggi per 88 persone: pronti a giugno, quando, in via del Vivaio, una struttura accoglierà sedici famiglie. Ci vorrà invece un anno almeno per i cinquanta posti disponibili in via del Piratino. Ma Cancellieri indica anche quella che definisce "la risposta al problema". Ovvero «la ristrutturazione degli alloggi Erp - dice - 360 abitazioni per cui servono 4,8 milioni di euro. M'impegnerò a corpo morto - promette - perchè è la vera risposta». Scettica è RdB: «Questo elenco è una goccia d'acqua nel mare - dice Massimo Betti - chi era nella tendopoli non pretende precedenze, è in graduatoria per un alloggio popolare ma non è più in grado di pagare l'affitto. Togliere le tende, perciò, vuol dire andare a vivere in auto». Claudio Mazzanti (ex presidente quartiere Navile) non dà torto a nessuno. «Intervenga il Governo - dice - ridando agli enti locali le risorse per far fronte a questa bomba a orologeria». L'Ape (Proprietari edili) segnala 2800 casi di morosità in città, il vicepresidente della Provincia Venturi chiede l'immediata convocazione del tavolo prefettizio sul tema, Rambaldi (Fiaip) si chiede che fine abbia fatto la proposta di cedolare secca sui canoni del ministro Calderoli (un anno fa). Tacciono le sigle dei 'palazzinari' (è vero o è una leggenda che a Bologna ci sono numerosissimi appartamenti vuoti? ndr.), assai zelanti però nell'affrontare il tema dei graffiti, come rileva Michele Terra, segretario del Pdci.


29 aprile 2010 - Corriere di Bologna

Il primo sgombero della Cancellieri: via la tendopoli da Liber Paradisus
20100429_corr_bo.jpg (55785 byte)

Bologna - Il paragone con l'ex sindaco Sergio Cofferati è stato quasi scontato. Anche se tempi e modi sono stati diversi. In ogni caso ieri la commissaria Anna Maria Cancellieri ha fatto il suo primo sgombero: via le tende delle Rdb da piazza Liber Paradisus, lì da tre settimane per protestare per l'emergenza-casa. Lei non fa sconti: «Con la prepotenza non si prenderà il posto di chi ne ha diritto prima». Alla faccia dei cicli (e ricicli) storici, ieri la commissaria Anna Maria Cancellieri non ha potuto evitarsi il paragone con l'ex ex sindaco Sergio Cofferati. La ruspa lei non l'ha usata come fece lui nel 2005 sul Lungoreno per smontare le baracche dei romeni, facendo sollevare indignati gli indici della sinistra radicale. Ma lo sgombero, quello, anche lei l'ha fatto. In piazza Liber Paradisus, stavolta. Non ha mostrato subito i denti la commissaria: ha aspettato tre settimane prima di rimuovere la tendopoli che Asia-Rdb aveva messo in piedi nel piazzale davanti alla nuova sede del Comune per protestare per l'emergenza casa. Ieri mattina la Cancellieri ha deciso che era «trascorso il tempo necessario» e ha fatto allontanare gli accampati nelle 22 tende. Senza usare mezzi termini, tra l'altro. «Con la prepotenza e la violenza ha detto non si prenderà il posto di chi ne ha diritto prima». Ma di più: tra gli ex accampati «situazioni particolarmente delicate non ci sono: in questi giorni i nostri servizi sono andati là ma c'è stato un rifiuto, ci è stato detto che non hanno bisogno, ma che manifestano per un'esigenza collettiva. Naturalmente abbiamo fatto registrare queste dichiarazioni». Una prova inequivocabile, secondo la commissaria, che ciò che è avvenuto «è più un fatto dimostrativo che oggettivo». Perché a chiedere un tetto c'era anche un nucleo con due bambini, che però ha rifiutato entrambe le sistemazioni proposte, una in città e l'altra in provincia.


29 aprile 2010 - City

Tendopoli addio il primo sgombero targato cancellieri

Bologna - È scattato ieri all’alba lo sgombero degli sfrattati che dal 7 aprile avevano piantato le tende davanti al nuovo Comune, in piazza Liber Paradisus. Una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni e italiani, sostenuti dal sindacato Asia-RdB, ha raccolto le loro cose sotto gli occhi dei vigili. Gli "inquilini resistenti" si sono poi spostati in piazza Maggiore per una breve manifestazione. il commissario Anna Maria Cancellieri ha spiegato così lo sgombero: "I nostri servizi sono andati là ma c’è stato un rifiuto, ci è stato detto che non hanno bisogno, ma che manifestavano per un’esigenza collettiva". Insomma ciò che è avvenuto era più "un fatto dimostrativo". "Stasera (ieri, ndr) - ha concluso - staranno in albergo, poi basta. Ci sono migliaia di persone in lista d’attesa che aspettano silenziosamente".


29 aprile 2010 - Il Resto del Carlino

«No alla prepotenza, viene prima chi ha diritto»
Sgomberata la tendopoli. Il commissario: «Una protesta dimostrativa»
di CARLOTTA FABBRI

Bologna - SONO STATI sgomberati ieri mattina intorno alle 6, gli occupanti della tendopoli in piazza Liber Paradisus, dopo venti giorni di protesta per l'emergenza casa. «Con la prepotenza non si prenderà il posto di chi ha diritto prima» scandisce il commissario Anna Maria Cancellieri, dopo la manifestazione in piazza Nettuno, dove alcuni occupanti si sono riuniti per far sentire la loro voce, gridando in coro «la casa è un diritto, l'affitto una rapina». La portavoce di Asia Rdb, Lidia Triossi, ha parlato per i tanti sfrattati che hanno dormito nelle tendopoli in queste settimane, sottolineando il loro disagio e mettendo in chiaro che la situazione dopo lo sgombero non è cambiata. Il commissario però è netto nella sua analisi: «Tra gli ex accampati spiega la Cancellieri situazioni particolarmente delicate non ci sono. In questi giorni i nostri servizi sono andati là ma c'è stato un rifiuto, ci è stato detto di non aver bisogno, ma che manifestano per un'esigenza collettiva. Naturalmente, abbiamo fatto registrare queste dichiarazioni». Insomma ciò che è avvenuto «è più un fatto dimostrativo che oggettivo», puntualizza Cancellieri che poi sottolinea: «Senza un tetto c'è solo una famiglia con due bambini, che però ha rifiutato entrambe le sistemazioni proposte, una in città e una in provincia. Trascorreranno la notte in albergo, ma poi basta. Ci sono migliaia di persone in lista d'attesa che aspettano silenziosamente». E prosegue: «Vorrei che fosse chiaro che da parte nostra c'è una grandissima attenzione e sensibilità sul tema casa, soprattutto sugli sfratti per morosità che sono un problema». Ma la tolleranza sulle occupazioni è ormai finita. I senzatetto ieri si sono dati appuntamento con chiunque volesse dimostrare di essere vicino agli sfrattati, in via Legnano a Borgo Panigale, dove c'è l'ex scuola ancora occupata. Intanto il Comune ha dato corso alle contromisure. Il piano prevede il coinvolgimento dell'Asp Poveri Vergognosi che gestirà, una volta ultimati i lavori, le strutture di via San Leonardo e via Roncaglio, due ex studentati. La prima sarà pronta in tre mesi e ospiterà dieci famiglie, mentre la seconda, disponibile da giugno, darà un tetto a 88 persone a basso reddito. Sempre a giugno sarà aperto lo stabile di via del Vivaio destinato a 16 madri sole con figli: prima sarà a disposizione delle ospiti della struttura di via Siepelunga, poi, terminati i lavori di ripristino di quest'ultima, sarà aperto a tutti. Un anno, invece, è necessario per un altro stabile, in via Piratino, che ospitera' 50 persone. «Ma il grande problema conclude la Cancellieri è la ristrutturazione degli alloggi Erp: ne abbiamo 360 da ripristare, ma per farlo abbiamo bisogno di 4,8 milioni di euro. Mi impegnerò a corpo morto, è questa la vera risposta».


29 aprile 2010 - La Gazzetta di Reggio/Modena

LA COMMISSARIA HA DECISO
Sgomberata la tendopoli abusiva davanti agli uffici comunali

BOLOGNA - Prima lo sgombero, poi la manifestazione improvvisata di protesta in Piazza Maggiore. E’ stato effettuato all’alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti ai nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. In tende e alloggi di fortuna, avevano trovato riparo circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche di italiani, sostenuti da Asia-RdB: gli sfrattati, alcuni dei quali senza casa in seguito alla perdita del lavoro o per mancanza di soldi perchè in cassa integrazione con reddito insufficiente, chiedevano una soluzione al loro problema. Domenica, a Borgo Panigale, era stata inoltre occupata una ex scuola a Borgo Panigale da una trentina di famiglie. «Grande attenzione al tema casa e all’emergenza sfratti», ma anche tolleranza zero verso chi usa «prepotenza e violenza per prendere il posto di chi ne ha il diritto» ha commentato la commissario di Bologna Anna Maria Cancellieri, a poche ore dalla decisione di sgomberare.


28 aprile 2010 - Ansa

Casa: sgomberata tendopoli sfrattati davanti Comune Bologna
Era stata allestita il 7 aprile in piazza Liber Paradisus

(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - E' cominciato all'alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti ai nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. Circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c'e' piu' o della cassa integrazione che non basta per pagare l'affitto. E domenica era stata occupata una ex scuola a Borgo Panigale, alla periferia ovest di Bologna, da una trentina di famiglie, fra extracomunitari ed italiani.

CASA: SGOMBERATA TENDOPOLI SFRATTATI DAVANTI COMUNE BOLOGNA

(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - È in corso dall'alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti alla sede dei nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. Qui circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche di italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c'è più o della cassa integrazione che non basta per pagare l'affitto. «Uno sgombero forzato, per ordine dell'Amministrazione comunale che ha emesso una specifica ordinanza», commenta Lidia Triossi di Asia-RdB, sindacato che si occupa proprio del diritto alla casa. «Non è certamente con queste decisioni di 'ordine pubblicò che il Comune può affrontare il grave problema sociale dell'emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili. Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignità con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione». Domenica scorsa Asia-RdB aveva annunciato l'occupazione di una ex scuola vuota da tempo a Borgo Panigale, alla periferia ovest di Bologna, da parte di circa una trentina di famiglie, fra extracomunitari ed italiani.

CASA: BOLOGNA: COMMISSARIO ALLA 'COFFERATI', SGOMBERO GIUSTO

(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Da un lato «una grande attenzione al tema casa e all'emergenza sfratti», dall'altro tolleranza zero verso chi usa «prepotenza e violenza per prendere il posto di chi ne ha il diritto». Così il commissario di Bologna Anna Maria Cancellieri, a poche ore dalla decisione di sgomberare la tendopoli di sfrattati organizzata dalle Rdb davanti alla nuova sede del Comune, in piazza Liber Paradisus. Una scelta, quella del commissario, che ha riportato alla mente dei bolognesi le ruspe inviate più volte dall'ex sindaco Sergio Cofferati contro gli accampamenti abusivi di romeni alla periferia della città, che scatenarono una serie infinita di polemiche. Contemporaneamente Cancellieri ha anche annunciato un piano che entro l'estate renderà disponibili decine di alloggi di transizione per le famiglie vittime di sfratti: «Ma la vera emergenza sono le case Erp, servono 4,8 milioni di euro». Il commissario ha ricordato di essersi impegnato con le Rdb sull'emergenza abitativa, ma «di non poter consentire cose di questo genere: non lo trovo giusto». Quella tendopoli, ha proseguito, «era solo un fatto dimostrativo: hanno rifiutato l' aiuto dei nostri servizi sociali». Solo una famiglia delle 20 coinvolte nella protesta, ha rivelato la Cancellieri, è senza un tetto: «Abbiamo offerto loro due case, ma le hanno rifiutate e stanotte pagheremo un albergo». L'emergenza casa, ha assicurato, «è quella su cui l'amministrazione si deve impegnare: tutte le risorse che posso io le metterò lì, perchè nelle liste d'attesa Erp ci sono 8.000 famiglie». Il sindacato, dopo lo sgombero, ha protestato sotto la fontana del Nettuno: «La nostra mobilitazione continuerà nonostante il tentativo di imbavagliarci», ha annunciato Lidia Triossi di Asia-RdB.


28 aprile 2010 - Adnkronos

BOLOGNA: CANCELLIERI, PREPOTENZA NON PRENDERÀ POSTO A CHI HA DIRITTO ALLA CASA. SU TEMA MASSIMA ATTENZIONE, IN ARRIVO NUOVE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA

Bologna, 28 apr. - (Adnkronos) - «Con la prepotenza e la violenza non si prenderà il posto di chi ha diritto prima» alla casa. È quanto premette il commissario del Comune di Bologna Anna Maria Cancellieri parlando oggi a Palazzo D'Accursio dell'emergenza sfratti sotto le Due Torri e dell'occupazione degli inquilini e le Rdb che da giorni manifestano per il diritto alla casa e che oggi sono stati sgombrati da un locale in cui erano entrati abusivamente. «Mi sono impegnata con le Rdb ma non si possono consentire cose di questo genere, non lo trovo giusto» chiarisce il commissario che, in merito alla tendopoli allestita per protesta davanti alla nuova sede Comune da alcuni manifestanti evidenzia come «la situazione è delicata». «In questi giorni - riferisce Cancellieri - i nostri servizi sociali sono andati dagli occupanti della tendopoli e sono stati rifiutati, e questo riprova che si tratta di una protesta dimostrativa. C'è solo un gruppo familiare che ha rifiutato per due volte la casa che abbiamo assegnato e al quale stanotte il Comune pagherà l'albergo». Oltre a tutto ciò, Cancelliri scandisce un altro concetto e cioè che «sul tema casa e sfratti per morosità c'è grande attenzione».


28 aprile 2010 - Zic.it

Tendopoli / Dopo lo sgombero "non ci fermiamo qui"
Presidio e conferenza stampa in Piazza Nettuno dopo lo sgombero di questa mattina della tendopoli in Piazza Liber Paradisus. Asia annucia nuove iniziative mentre prosegue l’occupazione a Borgo Panigale.

Bologna - Dopo lo sgombero di questa mattina gli "inquilini resistenti" si sono trasferiti in Piazza Nettuno per un sit-in, scandendo slogan e srotolando striscioni contro il caro affitti. All’arrivo degli attivisti due camionette della polizia e una ventina di agenti hanno sbarrato l’accesso a Palazzo D’Accursio. Nel corso del presidio gli attivisti hanno anche annunciato nuove iniziative per i prossimi giorni, mentre a Borgo Panigale prosegue l’occupazione abitativa di uno stabile sfitto in via Legnano. "Abbiamo deciso di rimuovere le tende- spiega Lidia Triossi di Asia- ma non ci fermiamo qui perche’ l’ordinanza comunale che ha portato allo sgombero di questa mattina fa passare il messaggio che l’emergenza casa e’ considerata come un problema di ordine pubblico e fino ad oggi non abbiamo visto soluzioni".


28 aprile 2010 - Corriere.it

casa e crisi
Sgomberata la tendopoli degli sfrattati in piazza Liber Paradisus
Dopo 22 giorni, il presidio è costretto a smobilitarsi

Bologna - È cominciato all’alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti alla sede dei nuovi uffici comunali di piazza Liber Paradisus. Qui circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche di italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c’è più o della cassa integrazione che non basta per pagare l’affitto.
«Uno sgombero forzato, per ordine dell’Amministrazione comunale che ha emesso una specifica ordinanza», commenta Lidia Triossi di Asia-RdB, sindacato che si occupa proprio del diritto alla casa. «Non è certamente con queste decisioni di ordine pubblico che il Comune può affrontare il grave problema sociale dell’emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili. Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignità con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione».
Domenica scorsa Asia-RdB aveva annunciato l’occupazione di una ex scuola vuota da tempo a Borgo Panigale, alla periferia ovest di Bologna, da parte di circa una trentina di famiglie, fra extracomunitari ed italiani.

Sgombero in piazza Liber Paradisus. Cancellieri: la prepotenza non serve
Il commissario: «Era solo una protesta dimostrativa,
tra loro non ci sono situazioni particolarmente delicate»

Bologna - «Con la prepotenza e la violenza non si prenderà il posto di chi ha diritto prima». È inflessibile, il commissario Anna Maria Cancellieri, che non usa frasi di circostanza per spiegare l’intervento di questa mattina contro l’accampamento di Asia-Rdb davanti alla nuova sede del Comune di Bologna (che «era solo un fatto dimostrativo», dice); e fa sapere che la linea nei confronti delle occupazioni sarà d’assoluta intransigenza. Insomma, il commissario fa tornare in mente il pugno di ferro cofferatiano contro le occupazioni abusive. Tra gli ex accampati, spiega Cancellieri, «situazioni particolarmente delicate non ci sono». Di più: «In questi giorni i nostri servizi sono andati là ma c’è stato un rifiuto, ci è stato detto che non hanno bisogno, ma che manifestano per un’esigenza collettiva. Naturalmente, abbiamo fatto registrare queste dichiarazioni». Insomma ciò che è avvenuto «è più un fatto dimostrativo che oggettivo». A chiedere un tetto c’è stato un nucleo con due bambini, che però ha rifiutato entrambe le sistemazioni proposte, una in città e l’altra in Provincia. «Stasera staranno in albergo ma poi basta. Ci sono migliaia di persone in lista d’attesa che aspettano silenziosamente», ricorda Cancellieri, che sull’argomento ha incontato la stampa a fine mattina. «Vorrei che fosse chiaro che da parte nostra c’è una grandissima attenzione e sensibilità sul tema casa, soprattutto sugli sfratti per morosità che sono un problema di Bologna», sottolinea il commissario. Però, «con la prepotenza e la violenza non si prenderà il posto di chi ha diritto prima». E Cancellieri cita gli oltre 8.000 cittadini in coda per avere una casa pubblica. «L’amministrazione non può consentire cose di questo genere, non si richiama l’attenzione con questi comportamenti». Lo stesso destino potrebbe toccare ad un’alta struttura occupata da Asia-Rdb, quella in via Legnano a Borgo Panigale. «Ci stiamo ragionando. Tra l’altro quella era una scuola, quindi ci sono responsabilità non da poco», si limita per ora a dire il commissario. Il Comune però ha già dato corso alle contromisure: sistemazioni «ponte» per i casi di emergenza abitativa. Entro tre mesi sarà pronta una serie di alloggi per 10 nuclei familiari in via San Leonardo: un ex studentato è anche quello di via Rovaglio (88 persone), che sarà pronto ad inizio giugno; altri 16 nuclei famigliari (donne con bambini) sarà aperto sempre a giugno in via del Vivaio, mentre per l’ultimo dei quattro complessi individuati, quello del Piratino, da 50 persone, bisognerà aspettare un anno. Già oggi però si sta procedendo all’assegnazione di sette alloggi di transizione a famiglie in difficoltà. «Ma il grande tema - puntualizza Cancellieri - è la ristrutturazione degli alloggi Erp. Ne abbiamo 360 da ripristinare, ma per farlo ci vogliono 4,8 milioni di euro. Su questo m’impegnerò a corpo morto, è questa la vera risposta».


28 aprile 2010 - Repubblica.it

Sgomberata la tendopoli degli sfrattati in piazza Liber Paradisus
La protesta iniziata da oltre tre settimane, coinvolgeva una ventina di famiglie
20100428_repubblica_it.jpg (37369 byte)

Bologna - E' partito questa mattina all'alba, ed è già stato concluso, lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti alla sede dei nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. Qui circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche di italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c'e' piu' o della cassa integrazione che non basta per pagare l'affitto.
''Uno sgombero forzato, per ordine dell'Amministrazione comunale che ha emesso una specifica ordinanza'', commenta Lidia Triossi di Asia-RdB, sindacato che si occupa proprio del diritto alla casa. ''Non e' certamente con queste decisioni di 'ordine pubblico' che il Comune puo' affrontare il grave problema sociale dell'emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili. Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignita' con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione''.

Tendopoli sfrattata, il commissario: "Non possiamo tollerare cose del genere"
Anna Maria Cancellieri: "Ci sono 8mila famiglie in lista d'attesa per una casa, i manifestanti hanno rifiutato l'aiuto dei servizi sociali"

Bologna - Toni e temi cofferatiani, quelli pronunciti da Anna Maria Cancellieri sullo sgombero della tendopoli in piazza Liber Paradisus. Da un lato ''una grande attenzione al tema casa e all'emergenza sfratti'', dall'altro tolleranza zero verso chi usa ''prepotenza e violenza per prendere il posto di chi ne ha il diritto''. Così il commissario di Bologna Anna Maria Cancellieri, a poche ore dalla decisione di sgomberare la tendopoli di sfrattati organizzata dalle Rdb davanti alla nuova sede del Comune, in piazza Liber Paradisus. Contemporaneamente Cancellieri ha anche annunciato un piano che entro l'estate renderà disponibili decine di alloggi di transizione per le famiglie vittime di sfratti: ''Ma la vera emergenza sono le case Erp, servono 4,8 milioni di euro''. Il commissario ha ricordato di essersi impegnato con le Rdb sull'emergenza abitativa, ma ''di non poter consentire cose di questo genere: non lo trovo giusto''. Quella tendopoli, ha proseguito, ''era solo un fatto dimostrativo: hanno rifiutato l'aiuto dei nostri servizi sociali''. Solo una famiglia delle 20 coinvolte nella protesta, ha rivelato la Cancellieri, e' senza un tetto: ''Abbiamo offerto loro due case, ma le hanno rifiutate e stanotte pagheremo un albergo''. L'emergenza casa, ha assicurato, ''e' quella su cui l'amministrazione si deve impegnare: tutte le risorse che posso io le mettero' li', perche' nelle liste d'attesa Erp ci sono 8.000 famiglie''.


28 aprile 2010 - ViaEmilianet

Bologna, sfratto agli sfrattati della tendopoli
Sgomberata dalla polizia l'angolo di piazza Liber Paradisus dove una ventina di famiglie era alloggiata in tenda da venti giorni, davanti alla sede dei nuovi uffici comunali

BOLOGNA, 28 APR. 2010 - Sfrattati anche dalle tende. Così si sentono le venti famiglie che dal 7 aprile alloggiavano in una situazione di emergenza davanti alla sede dei nuovi uffici comunali di Bologna. La tendopoli che avevano allestita è stata sgomberata all'alba dalla polizia, nessun incidente si è registrato durante le operazioni. Nelle tende hanno abitato per una ventina di giorni persone originarie del Marocco, Tunisia, Romania e Bangladesh. Fra loro c'erano però anche degli italiani. L'esperienza che li accomuna è l'aver perso casa perché impossibilitati a pagare l'affitto. A causare la lunga fila di arretrati la perdita del lavoro o lo striminzito stipendio della cassa integrazione che non basta a sostenere le spese abitative. La perdita del posto di lavoro a causa della crisi è uno degli elementi che sta rendendo drammatica la situazione di tante famiglie. Il dato fornito ieri dai sindacati di Bologna parla di un aumento dell'80% in un anno delle richieste di sfratto, tremila nel solo capoluogo. La maggioranza delle famiglie sfrattate sono di lavoratori immigrati che con l'occupazione e la casa perdono anche il permesso di soggiorno. E poco importa se da diversi anni lavorano e pagano le tasse in Italia, oppure se qui hanno anche dei figli piccoli. Il rischio è di vedersi costretti a tornare al paese d'origine. Il nome della piazza dove sorgeva la tendopoli, piazza Liber Paradisus, da subito è stato ritenuto di buon auspicio dagli occupanti. Fino allo sgombero di oggi, al quale è seguito una protesta in piazza Maggiore nel corso della quale è stata improvvisata una conferenza stampa. "La nostra mobilitazione continuerà nonostante il tentativo di imbavagliarci", ha annunciato Lidia Triossi di Asia-RdB, l'associazione inquilini e assegnatari che sta difendendo gli sfrattati. Secondo la Triossi lo sgombero di stamattina è stato "forzato" da un ordine dell'Amministrazione comunale che ha emesso una specifica ordinanza. "Non è certamente con queste decisioni di 'ordine pubblico' - ha spiegato la sindacalista - che il Comune può affrontare il grave problema sociale dell'emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili. Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignità con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione".


28 aprile 2010 - Telesanterno

Bologna: sgomberata tendopoli davanti al Comune

Bologna - E’ cominciato oggi all’alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati, allestita davanti alla sede dei nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. Da 7 aprile scorso, circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche di italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c’e’ piu’ o della cassa integrazione che non basta per pagare l’affitto.
"Uno sgombero forzato, per ordine dell’Amministrazione comunale che ha emesso una specifica ordinanza", commenta Lidia Triossi di Asia-RdB, sindacato che si occupa proprio del diritto alla casa. "Non e’ certamente con queste decisioni di ‘ordine pubblico’ che il Comune puo’ affrontare il grave problema sociale dell’emergenza abitativa, a meno che non pensi di risolvere la questione trasferendo le persone dalle tende alle automobili.
Anche in questo momento gli abitanti della tendopoli stanno dando dimostrazione della grande dignita’ con la quale affrontano quotidianamente la loro precaria situazione". Domenica scorsa Asia-RdB aveva annunciato l’occupazione di una ex scuola vuota da tempo a Borgo Panigale, alla periferia ovest di Bologna, da parte di circa una trentina di famiglie, fra extracomunitari ed italiani.


28 aprile 2010 - Bologna 2000

Sgomberata tendopoli sfrattati davanti Comune Bologna

Bologna - E’ cominciato all’alba lo sgombero della tendopoli degli sfrattati allestita il 7 aprile davanti ai nuovi uffici comunali di Bologna, in piazza Liber Paradisus. Circa una ventina di famiglie di marocchini, tunisini, bengalesi, romeni, ma anche italiani, sostenuti da Asia-RdB, si erano accampati chiedendo una casa dopo averla persa per colpa del lavoro che non c’e’ piu’ o della cassa integrazione che non basta per pagare l’affitto. E domenica era stata occupata una ex scuola a Borgo Panigale, alla periferia ovest di Bologna, da una trentina di famiglie, fra extracomunitari ed italiani.


27 aprile 2010 - Il Bologna

Emergenza casa. In piazza Liber Paradisus la protesta continua
Tendopoli, atto ventesimo ma Rdb teme lo sgombero
Asia: «Due agenti della Polizia Municipale ci hanno dato l'intervento per imminente»
di Renzo Sanna
20100427_ilbologna.jpg (68090 byte)

Bologna - Al ventesimo giorno la tendopoli è in pericolo. Per usare le parole degli inquilini resistenti, "le uniche soluzioni che riescono a trovare sono relative all'ordine pubblico". Cioé lo sgombero, che stando ai responsabili delle associazioni in lotta per il diritto alla casa con due presidi in luoghi diversi della città è imminente. Segnali abbastanza chiari in realtà, con due persone - degli agenti della Municipale, secondo gli stranieri che hanno poi riferito agli organizzatori - che ieri mattina hanno annunciato un'azione di forza per liberare piazza Liber Paradisus dall'accampamento che da quasi tre settimane è un discreto, colorato segnale dell'emergenza. Una boa ai piedi degli uffici comunali, con dentro una trentina di famiglie che galleggiano nella paura di perdere la casa da un momento all'altro, o proprio non ce l'hanno e sono in attesa da anni dell'alloggio popolare.
Nessun responsabile del presidio (esponenti di Asia-Rdb, il sindacato degli inquilini, o dell'associazione Bologna prende casa) era in quel momento davanti al palazzo di vetro, anche perché da domenica la roccaforte antisfratto si è divisa: gli uomini a presidiare le tende, le donne e i bambini nell'ex scuola Mazzini di Borgo Panigale, appena occupata. Sarebbe stata una scelta azzardata portare interi nuclei nell'edificio abbandonato di via Legnano, uno dei tanti sfitti della città, ecco il perché la separazione. E si dividono, da domenica, anche i responsabili di Asia e Bologna prende casa, tra la tendopoli diventata il simbolo della lotta e l'occupazione pacifica, come le altre, di una struttura grande, agibile ma chiusa da tre anni. In piazza Liber Paradisus ieri mattina si sarebbero dunque presentati due uomini in divisa: "Hanno parlato di uno sgombero che dovrebbe essere imminente - dicono gli attivisti Rdb -: è questa la risposta al dialogo delle istituzioni locali e regionali, sono queste le loro soluzioni all’emergenza abitativa? Non si può considerare la precarietà sociale come un problema di ordine pubblico". Gli occupanti erano stati chiari, quando il 7 aprile si insediarono insieme ai senzatetto, molti dei quali stranieri: "Non ce ne andremo finché non ci verranno date risposte". Hanno poi avuto un incontro col commissario Anna Maria Cancellieri, ma infruttuoso. Alla luce dell’accaduto, Asia fa appello alla città per difendere la tendopoli: "Deve continuare, chiamiamo tutta la cittadinanza e le forze sociali, politiche e sindacali a portare la propria solidarietà". Le venti tende, ordinate ai piedi dello stemma della città e di fianco al gazebo dell'organizzazione, sono ora a rischio. Sarebbe l'ennesimo sfratto in una città che ne ha ormai perso il conto.

I due presidi
Alla Bolognina
Dal 7 aprile una ventina di tende è ai piedi del palazzo di vetro che ospita gli uffici comunali. Vi dormono da allora circa 30 famiglie, fino a domenica 50 persone.
A Borgo Panigale
Da domenica donne, ragazze e bambini della tendopoli sono in via Legnano, dove Asia ha scovato un altro edificio sfitto e vuoto. E' un'ex scuola, inagibile dal 2007.


27 aprile 2010 - La Repubblica

"Problemi igienici e sanitari" La tendopoli teme lo sgombero
Tensione tra gli sfrattati in piazza Liber Paradisus
di ALESSANDRO CORI

Bologna - Gli "inquilini resistenti" e senza casa accampati in piazza Liber Paradisus temono di essere sgomberati dalle forze dell´ordine. La tendopoli che in segno di protesta da venti giorni occupa il piazzale sotto l´edificio del Comune di Bologna, ormai sente di aver vita breve. Ieri mattina, secondo alcuni immigrati che vivono e dormono nelle venti canadesi messe in piedi grazie al sostegno di Asia-Rdb e "Bologna prende casa", qualcuno si è presentato fuori dalla tendopoli e li ha "minacciati" prospettando uno sgombero imminente. Tra loro non c´era nessun delegato dell´Associazione degli inquilini né del sindacato, ma chi era presente dice che si sarebbe trattato di agenti della Polizia municipale. "Hanno parlato di uno sgombero tra oggi e domani", confermano con un comunicato gli attivisti Rdb. "E´ questa la risposta al dialogo delle istituzioni locali e regionali, sono queste le loro soluzioni all´emergenza abitativa?" si chiedono polemicamente. Dal Comune intanto fanno sapere che in effetti una pattuglia di vigili urbani ieri mattina si è recata in piazza Liber Paradisus, "ma per un semplice controllo igienico-sanitario, per ora non c´è in programma nessuno sgombero".
Gli "inquilini resistenti" e gli attivisti di Asia però si preparano comunque a "difendere" l´accampamento. "Deve continuare e per questo chiamiamo tutta la cittadinanza e le forze sociali, politiche e sindacali a portare la propria solidarietà alla tendopoli di piazza Liber Paradisus".


27 aprile 2010 - City

Ora la tendopoli rischia lo sgombero

Bologna - Arrivati al 20° giorno di accampamento sotto il nuovo palazzo del Comune, in piazza Liber Paradisus, ora gli "inquilini resistenti" di Asia Rdb e dell’associazione "Bologna prende casa" temono di essere sgomberati da un momento all’altro. Ieri mattina qualcuno, hanno riferito i presenti, si è presentato fuori dalla tendopoli e ha minacciato gli attivisti di uno sgombero imminente. Secondo i testimoni sul posto (tra loro non c’era nessun delegato Asia-Rdb) si sarebbe trattato di personale della Polizia municipale. "È questa la risposta al dialogo delle istituzioni locali e regionali, sono queste le loro soluzioni all’emergenza abitativa?", si chiedono polemicamente. Asia fa appello a tutta la cittadinanza per difendere la tendopoli.


27 aprile 2010 - Gazzetta di Reggio/Modena, Nuova Ferrara

TENSIONE ABITATIVA A BOLOGNA
La tendopoli dei senza casa sarà sgomberata

BOLOGNA - La tendopoli di famiglie senza casa che da 20 giorni sono accampate a Bologna in piazza Liber Paradisus, davanti alla nuova sede degli uffici comunali, potrebbe essere sgomberata. Così alcuni vigili urbani avrebbero detto a una rappresentanza di famiglie, in un sopralluogo fatto intorno alle 11. A riferirlo è una nota di Asia-Rdb che ha promosso la protesta. Nessuno degli attivisti del sindacato era in piazza all’arrivo dei vigili. Anche per questo hanno mandato una comunicazione al comando della polizia municipale per chiedere spiegazioni. In particolare, si ricorda come «gli inquilini che dormono in tenda sono solo una rappresentanza, rispetto al numero di inquilini in emergenza abitativa. Nell’ultima settimana abbiamo deciso di fare turnare le persone, per non ricoprire tutta piazza Liber Paradisus». E poi, di fronte a uno sgombero, si chiede: «E’ questa la risposta al dialogo delle istituzioni locali e regionali? Sono queste le loro soluzioni all’emergenza abitativa? Considerare la precarietà sociale e l’emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico?».


26 aprile 2010 - Telesanterno

Sfratti a Bologna: dalla tendopoli sotto alla sede del Comune
alla scuola di Borgo Panigale
Trenta famiglie sfrattate hanno occupato l’ex scuola Mazzini di Borgo Panigale. Attendono una risposta dal Commissario Cancellieri sulla possibilità di una collocazione dove vivere, così come le decine di famiglie che dal 7 aprile dormono nella tendopoli allestita sotto alla nuova sede del Comune, in piazza Liber Paradisus
Guarda il servizio

Bologna - Sono tremila gli sfratti in atto a Bologna e riguardano circa 15mila persone. Ieri una trentina di famiglie ha occupato la ex scuola Mazzini di Borgo Panigale. L’istituto fino al 2007 era la sede di alcune associazioni ma da allora è vuoto e inutilizzato. Per denunciare l’emergenza e richiedere soluzioni per i lavoratori che non riescono a pagare l’affitto o il mutuo, Asia e "Bologna prende casa" hanno iniziato il 7 aprile un presidio sotto il Comune di Bologna, in piazza Liber Paradisus, dove l’altra notte è nata una bambina, Sabrina. Dall’altra parte della città, a Borgo Panigale, si cucina e si gioca con i bambini nella ex scuola ora occupata. I rappresentanti di Asia RdB sottolineano che questo è l’ennesimo edificio del Comune inutilizzato da anni. Attendono una risposta dal Commissario Cancellieri per poter utilizzare questo o altri luoghi simili.


26 aprile 2010 - Repubblica.it

"Sfratto in arrivo" per la tendopoli "Questione di poche ore"
E' giunta al ventesimo giorno la protesta di alcuni inquilini sfrattati. "Ma questa mattina sono giunti dei vigili urbani"
20100426_repubblica_it.jpg (43900 byte)

Bologna - Dopo venti giorni di presidio, ora la tendopoli degli sfrattati in piazza Liber Paradisus teme lo sgombero. Questa mattina qualcuno, riferiscono gli attivisti presenti, si è presentato fuori dalla tendopoli e ha minacciato gli attivisti di uno sgombero imminente. I presenti (tra loro non c'era nessun delegato Asia-Rdb) hanno riferito che si sarebbe trattato di personale della Polizia municipale. "Hanno parlato di uno sgombero che dovrebbe essere imminente, tra oggi e domani", scrivono a chiare lettere gli attivisti Rdb in un comunicato. "E' questa la risposta al dialogo delle istituzioni locali e regionali, sono queste le loro soluzioni all'emergenza abitativa?", si chiedono polemicamente. Non si puo' "considerare la precarieta' sociale e l'emergenza abitativa come un problema di ordine pubblico". (Dire)