Bologna. Resistenza e conflitto, primo maggio 2013, mille in corteo a rivendicare salario, diritti e dignità -foto-
Mentre in Piazza Maggiore cgil cisl e uil e padroni flirtavano pubblicamente invocando quel patto fra produttori che mette sullo stesso piano gli interessi dei lavoratori e del padronato, oltre mille persone hanno dato vita ad un corteo vivo, colorato e rumoroso sancendo così un patto per il diritto alla resistenza.
Il diritto a resistere con ogni modo possibile al feroce attacco alle condizioni di vita e di lavoro sferrato dalla Unione Europea e dal padronato nei confronti delle classi popolari.
Alla riuscita della manifestazione che è partita da Piazza Verdi ed ha raggiunto la ex caserma Sani dove da mesi ASIA/USB tiene un presidio permanente con l’obbiettivo di togliere alla speculazione quell’enorme spazio e restituirlo alla città; hanno contribuito oltre a USB diverse altre organizzazioni sociali e politiche che hanno deciso così di rendere visibile la loro indipendenza dal quadro partitico istituzionale e concertativo.
Da segnalare che mentre le donne e gli uomini che partecipavano alla nostra manifestazione esprimevano una grande vitalità, una grande voglia di continuare a lottare, la chiamata all’unità con i padroni da parte dei sindacati complici raccoglieva l’adesione di qualche decina di funzionari sindacali che dovevano pure fare fronte ad una contestazione interna.
La manifestazione si è conclusa dando appuntamento a tutte e a tutti alle prossime imminenti mobilitazioni che i vari settori di lavoratori hanno già messo in cantiere a partire da quello delle lavoratrici comunali contro l’ASP unica e soprattutto alla partecipazione al referendum contro il finanziamento pubblico alle scuole private del 26 maggio prossimo