Bologna. PRECARI E SFRATTATI OCCUPANO IL CONSIGLIO COMUNALE, LA GIUNTA SI DISSOLVE

Bologna -

Si è concluso alle ore 23.00 l’occupazione del consiglio comunale di Bologna da parte delle precarie comunali dell’RdB e degli inquilini sfrattati di AS.I.A.-RdB, associazione inquilini assegnatari.


L’iniziativa, iniziata alle 17.00 con l’ingresso in consiglio di precarie e sfrattati, chiedeva un tavolo di trattativa per trovare soluzioni concrete al precariato delle maestre degli asili nido e alla montante emergenza abitativa.


La protesta è esplosa al termine del dibattito sul bilancio consuntivo del 2008, che non prevede alcun intervento di contrasto della precarietà di vita e di lavoro mentre invece taglia i fondi al welfare. Il presidente del consiglio non ha interrotto la seduta, e richiamando all’ordine la maggioranza ha proseguito con la votazione ignorando precari e inquilini che urlavano slogan, alzavano striscioni e cartelli.

Grazie allo zelante comportamento dei consiglieri di maggioranza, insieme al PRC, tutti ben saldi sullo scranno, è stato approvato il bilancio fra fischi e slogan, per poi scappare, sempre più zelanti, a gambe levate. Non c’è che dire:dei veri paladini dei diritti dei più deboli; degli eroi!



A questo punto davanti alla giunta liquefatta le precarie e gli inquilini hanno deciso di continuare la mobilitazione creando un presidio permanente dentro la sala della giunta comunale.


La situazione era surreale, tutti gli esponenti della giunta e tutti i responsabili dell’amministrazione, a fronte di una occupazione del consiglio comunale, hanno pensato di andarsene a casa.


La giornata ha toccato il ridicolo quando si è scoperto che l’unica preoccupazione della giunta è stata di impedire che venissero consegnate delle pizze agli occupanti!


L’occupazione è quindi proseguita fino alle ore 23, quando lo staff del Sindaco si è fatto vivo accogliendo la richiesta di aprire un nuovo confronto e calendarizzando due appositi incontri.


Nei prossimi giorni sono previste due assemblee nelle quali si deciderà come proseguire la lotta, di fronte a chi perde casa e lavoro non si può più aspettare.


La giornata del 27 è significativa dell’operato di questa giunta, un sindaco condannato per attività anti-sindacale e una giunta che scappa di fronte a cittadini precari e inquilini.

 

 

 

 

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28 aprile 2009 - Adnkronos

BOLOGNA: RDB, 'PRECARI E SFRATTATI OCCUPANO CONSIGLIO COMUNALE
E GIUNTA SI DISSOLVE'

Bologna, 28 apr. - (Adnkronos) - "La giornata del 27 aprile e' significativa dell'operato di questa giunta, un sindaco condannato per attivita' antisindacale e una giunta che scappa di fronte a cittadini precari e inquilini". Il commento e' di Massimo Betti e Lidia Triossi, rispettivamente di Rdb/Cub e AS.I.A.-RdB, all'indomani dell'occupazione del consiglio comunale che si e' cocnlusa ieri in tarda serata, alle 23, da parte delle delle precarie comunali dell'RdB e degli inquilini sfrattati di AS.I.A.-RdB, associazione inquilini assegnatari.


28 aprile 2009 - Il Bologna

La protesta. Mentre in Comune si approva il bilancio, l'irruzione. E la contromossa
I precari gridano: assumeteci, il Consiglio si alza e se ne va
Monteventi: «Mai vista una tale indifferenza». Sit-in dei manifestanti per l'intera notte
di Diego Costa

Bologna - Faceva effetto l'altro giorno il loro grido, nel cortile di palazzo d'Accursio: assunzione assunzione. Un grido di dolore di chi rivendica il diritto al lavoro, di fronte alla chiusura del "pubblico". Pareva l'ultimo avamposto, un fortino, nel deserto dei Tartari. Quella che sembrava quel giorno essere l'estrema manifestazione dinanzi a una totale sordità-cecità ha ieri sera conosciuto una nuova puntata con un fuori programma dalle tinte ancora più cupe. Il Consiglio comunale stava approvando il bilancio consuntivo 2008, quando una cinquantina di precari ha fatto irruzione "armata" solo di voce e di striscioni. A quel punto, e dopo il voto, i consiglieri si sono alzati e se ne sono andati. Il presidente Sofri ha infatti annunciato la sospensione della seduta. Monteventi. «E' la prima volta che di fronte ad una protesta nessuno si assume la responsabilità di seguirla. Ogni volta c'era qualcuno che stava lì per vedere di aprire canale di discussione » dice con evidente imbarazzo Valerio Monteventi, tra i pochi a raccogliere l'invocazione dei manifestanti. «C'è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa- dice Monteventi- noi, visto che siamo gli unici consiglieri rimasti, staremo qui a vedere cosa succederà. Comunque si è perso qualsiasi elemento di ragionevolezza» è il suo sconsolato commento. Gli fa eco Serafino d'Onofrio, anche lui di Bologna Città Libera. Spiega un retroscena della "fuga" dei consiglieri: «Volevano rientrare in aula dopo la sospensione e votare anche la variazione. Ma noi saremmo andati a spiegare che si stava facendo un braccio di ferro con gli sfrattati e i precari». Senza più platea, il coro è rimasto spiazzato. Forse anche con un nodo alla gola. Ma è nata lì la nuova forma di protesta: l'occupazione. In una cinquantina - insieme ai consiglieri Valerio Monteventi, Roberto Panzacchi e Serafino d'Onofrio, lavoratori e lavoratrici precari dei nidi e le famiglie sfrattate che sono senza casa si sono fatte chiudere all'interno del Comune e hanno deciso di trascorrere lì l'intera notte.


28 aprile 2009 - Corriere di Bologna

La protesta Una quarantina di persone ha bloccato Palazzo d’Accursio.
Pizze e coperte per la notte, poi la «resa»
Le maestre precarie (e i figli) occupano il consiglio
Le Rdb hanno occupato il Consiglio

Bologna - Una quarantina di persone ha occupato ieri per protesta l’aula del consiglio comunale con l’intenzione (infine abbandonata) di passarvi la notte. Ieri sera, intorno alle 22.30, dopo circa quattro ore di occupazione, i manifestanti erano ancora insediati nello spazio riservato al pubblico, con coperte e passeggini per bambini. Trattando con vigili e polizia, sono anche riusciti a farsi consegnare le pizze ordinate a domicilio. La protesta è stata animata dalle maestre precarie degli asili comunali che, aderenti al sindacato di base Rdb, chiedono da tempo il rinnovo del contratto che scade il 30 giugno e che non sembra arriverà. Presenti anche quattro famiglie con bambini, aderenti all’Asia, l’associazione inquilini delle Rdb: un paio sono immigrate e tutte, sfrattate per morosità, chiedono una casa dove abitare. Neanche l’intervento dell’assessore di turno, Elisabetta Calari, è riuscito a farli desistere. Massimo Betti delle Rdb ha chiesto «un incontro politico senza pregiudizi per far ripartire la trattativa».
I manifestanti hanno prima tentato di interrompere la seduta con striscioni e slogan, ma il presidente Gianni Sofri ha fatto proseguire il voto sul bilancio consuntivo e ha concluso i lavori. Maestre e famiglie si sono così accampate fra le tribune del consiglio ormai vuoto. Sono rimasti solo i tre consiglieri di «Bologna città libera». Anche il sindaco Sergio Cofferati l’ha lasciato, verso le 18.30. «Noi dormiamo qui», hanno subito detto gli occupanti ai vigili urbani. Non senza stupore, la protesta è stata più tardi osservata dal composito pubblico di un confronto elettorale organizzato fra tre diversi schieramenti, che intorno alle 21 si è trovato di fronte gli occupanti nel salire al piano superiore.
Alla fine la «resa», quando gli occupnati hanno ottenuto dallo staff del sindaco un incontro per domani alle 15 per discutere con la giunta della vertenza degli insegnanti precari. La parte che riguarda il nodo degli sfrattati verrà affrontata invece questa mattina. Gli occupanti a lungo ieri avevano invocato la presenza dell’assessore Milli Vigilio. «C’è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa», ha commentato il candidato sindaco Monteventi.


28 aprile 2009 - Il Manifesto

BOLOGNA
Notte in consiglio comunale per precari asili e sfrattati

Notte in consiglio comunale per alcuni precari degli asili nido bolognesi del sindacato di base Rdb e per gli sfrattati aderenti al sindacato inquilini Asia. In una quarantina ieri pomeriggio si sono presentati nell'aula del consiglio per protestare verso l'amministrazione comunale e chiedere di affrontare in modo "vero" i problemi per le educatrici cui scadrà il contratto e per gli sfrattati che stanno diventando sempre più numerosi in città. Con una decisione inedita il presidente del consiglio comunale Gianni Sofri non ha sospeso il consiglio e ha proseguito nella votazione degli argomenti in discussione. Chiusi i lavori il consiglio è andato via ignorando la protesta. Famiglie e precari sono rimasti compatti e si sono preparati a passare la notte in Municipio, tra di loro ci sono anche sette bambini (alcuni in passeggino). Con loro sono rimasti i consiglieri comunali di Bologna Città Libera.


28 aprile 2009 - City

Slogan in aula Ma è vuota

Bologna - Nel giorno della condanna per condotta antisindacale al sindaco, il Consiglio comunale chiude i battenti e lascia a gridare slogan al muro una cinquantina di manifestanti. Non prima di avere portato a casa gli atti del consuntivo di bilancio, tra i fischi delle Rdb e delle maestre precarie dei nidi che non saranno assunte. "Quando una cosa si ripete troppo spesso, non ha molto senso", spiega il presidente del Consiglio, Gianni Sofri. Spiazzati, i manifestanti volevano passare la notte in Comune. "C’è indifferenza per persone che perderanno il posto di lavoro", accusa il candidato sindaco Monteventi.


28 aprile 2009 - Il Resto del Carlino

OCCUPAZIONE-LAMPO A PALAZZO DI PRECARI E SFRATTATI

Bologna - UN GIORNO no per Cofferati. Ieri le Rdb hanno fatto irruzione in consiglio comunale col proposito di bloccare l'approvazione del Bilancio consuntivo e occupare. Erano una cinquantina, tra precarie dei nidi comunali e cittadini sotto sfratto. A guidarli gli esponenti delle Rdb che tra grida e cori di protesta hanno chiesto l'apertura di un «confronto vero». Il consuntivo è stato approvato tra i fischi, poi consiglieri se ne sono andati lasciando i manifestanti soli col candidato sindaco Valerio Monteventi. Sono arrivate pizze e coperte: l'intenzione era quella di dormire lì, ma poi l'occupazione si è conclusa attorno alle 22,30, dopo una telefonata dello staff del sindaco a Massimo Betti, sindacalista delle Rdb. Fissati due incontri di mediazione.


28 aprile 2009 - La Gazzetta di Reggio/Modena/Mantova

Sindaco di Bologna risponde del Teatro: un avviso limitava il diritto allo sciopero che impedì la Gazza ladra
Cofferati condannato: è antisindacale
‘Schiaffo’ del giudice all’ex leader della Cgil (che difese l’art. 18) per l’art. 28

BOLOGNA - Da difensore strenuo dell’art. 18, Sergio Cofferati scivola sull’art. 28 e si becca una condanna per comportamento antisindacale. Sempre di Statuto dei lavoratori si tratta. Nel 2002, quando portò tre milioni di persone al Circo Massimo per l’art. 18, era il leader della Cgil.
Ora è sindaco di Bologna, quindi legale rappresentante pro tempore della Fondazione Teatro Comunale, e dunque datore di lavoro: ed è in questa veste che il giudice ha visto atti che offendono la libertà di sciopero. Il tratto decisionista lo ha portato a scontrarsi coi sindacati (non solo Cisl, Uil e Fisal, anche Cgil) a proposito della vertenza nazionale per il contratto di lavoro dello spettacolo.
A Bologna la vertenza è complicata da un rapporto difficile tra sindacati e sovrintendente, Marco Tutino. Il 22 marzo scorso, prima delle 4 giornate di sciopero che impedirono la messa in scena della Gazza Ladra, i lavoratori in bacheca trovarono un avviso: in base all’art. 1.256 codice civile, tutti - chi aderirà all’astensione dal lavoro come chi non lo farà - vedranno defalcata la busta paga. Prima applicazione della norma al Comunale, non in altri teatri d’Italia. La condanna sindacale fu unanime, nella risposta però le centrali si divisero. Cisl e Cisal furono durissime: ricorso al giudice del lavoro ravvisando nella lettera una ‘serrata’ da padroni vecchia maniera, intimidazione e gesto che metteva i lavoratori gli uni contro gli altri. Chi non scioperava poteva accusare gli scioperanti di pagare per colpa loro. Cofferati replicò che serve «etica» negli scioperi: «Al danno che si infligge al datore di lavoro, deve corrispondere un danno economico del lavoratore». Non è giusto, insomma, scioperare in pochi, magari solo gli addetti alle luci, bloccare così il lavoro di tutti, e far retribuire quasi la totalità dei 280 dipendenti del Comunale. Per il giudice, Filippo Palladino, che ha condannato per ‘offesa al diritto di sciopero’ la Fondazione Teatro Comunale, di cui Cofferati è presidente, «gli avvisi... in quanto effettuati preventivamente rispetto al diritto di sciopero, appaiono dotati di una oggettiva valenza dissuasiva, tale peraltro da ripercuotersi sull’esercizio futuro del diritto costituzionalmente tutelato. Sussiste quindi un comportamento antisindacale». Una ‘bomba’, pensando che è rivolta all’ex leader Cgil. Mentre la Cisl esulta, dicendo che così ha «difeso anche chi non vuole scioperare, e chi è condannato dovrebbe trarne le conseguenze, anche perchè l’adesione fu altissima», Cofferati replica annunciando ricorso. Il provvedimento, spiega, non dice se sia giusto o meno avvertire i lavoratori che, se un’opera non può andare in scena, nessuno può essere pagato. E dunque preannuncia reclamo, ma chiedendo al giudice una sentenza che dica se sia corretto o no applicare l’art. 1.256. E Tutino, di cui 250 dipendenti hanno sottoscritto una richiesta di dimissioni, insiste: «Se avvertire i lavoratori è antisindacale, non ho problemi a non avvertirli più».
Ma le ‘noie’ sindacali per Cofferati non finiscono qui. Una quarantina di persone ha occupato per protesta l’aula del Consiglio comunale di Bologna con l’intenzione di passarvi la notte. Intorno alle 22, dopo circa 4 ore di occupazione, i manifestanti erano ancora insediati nello spazio del pubblico, con coperte e passeggini per bambini. La protesta è animata dalle maestre precarie degli asili comunali, aderenti alle Rdb, chiedono da tempo il rinnovo del contratto che scade il 30 giugno e che non sembra arriverà.


27 aprile 2009 - Dire

COMUNE BOLOGNA. PRECARIE E SFRATTATI PARALIZZANO CONSIGLIO
BETTI (RDB): DORMIAMO QUI, NON APPROVERETE BILANCIO CONSUNTIVO

(DIRE) Bologna, 27 apr. - Nel giorno della condanna a Sergio Cofferati per condotta antisindacale, le Rdb irrompono in Consiglio comunale col proposito di bloccare l'approvazione del Bilancio consuntivo. Sono arrivati in una cinquantina, tra precarie dei nidi comunali e cittadini sotto sfratto (in prima fila una donna immigrata con alcuni bimbi piccoli) che chiedono una soluzione da Palazzo d'Accursio. A guidarli gli esponenti delle rappresentanze sindacali di base che tra grida e fischi hanno richiesto l'apertura di un "confronto vero, con l'attuale e con la nuova maggioranza" su questi temi. "Stavolta- avverte il sindacalista Massimo Betti- abbiamo portato il sacco a pelo e non ve lo facciamo approvare il Bilancio". Il presidente del Consiglio comunale, Gianni Sofri, in un primo momento ha tirato dritto, mettendo in votazione i primi due ordini del giorno della manovra. A quel punto sono partiti i cori dal fronte della protesta, prima: "Buffoni, buffoni"; poi: "Vergogna, vergogna", un boato che ha spinto qualche consigliere a chiedere la sospensione della riunione. "Una questione di rispetto democratico nei confronti di chi e' qui" ha chiarito Daniele Carella, capogruppo Fi. Solidale con la proposta Bologna Citta' Libera che non ha partecipato al voto. Attualmente i lavori dell'aula sono fermi e da parte dei manifestanti si attende un segnale di disponibilita' al dialogo. Oltre alla vertenza sulle precarie dei nidi, al centro della protesta c'e' la situazione di chi e' gia' stato sfrattato o e' a rischio in quel senso "Gli sfratti gia' in giudicato sono 1.500 in citta', noi chiediamo una graduatoria speciale e trasferimenti da casa a casa", spiega Lidia Triossi di Asia-Rdb. Al momento della protesta il sindaco Cofferati non era in aula.

COMUNE BOLOGNA. CONSIGLIO VOTA E POI LASCIA AULA A PROTESTA
RDB VERSO OCCUPAZIONE NOTTURNA; SOFRI: DIALOGO TRA SORDI. I MANIFESTANTI SI PREPARANO A DORMIRE A PALAZZO D'ACCURSIO

(DIRE) Bologna, 27 apr. - Il 'rito' e' stato spezzato: stavolta la protesta in Consiglio comunale e' stata fronteggiata col sistema netto e deciso. Prima il voto alla delibera importante in mezzo al baccano generale, poi tutti a casa. Abolita dunque la consuetudine del dialogo da parte dell'amministrazione, in modo da trasferire la discussione altrove e consentire la prosecuzione dei lavori. Nel giorno della condanna per condotta anti-sindacale al sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, il Consiglio chiude i battenti e lascia una cinquantina di manifestanti in compagnia solo dei loro striscioni. Solo dopo, pero', avere portato a casa gli atti fondamentali del consuntivo di bilancio (il terzo ordine del giorno e' una variazione che puo' essere tranquillamente votata in una delle prossime sedute), tra i fischi e i cori delle Rdb. "Quando una cosa si ripete troppo spesso, avendo un obiettivo che non esiste, visto che il Consiglio comunale non puo' decidere nulla, diventa un dialogo tra sordi e non ha molto senso", spiega il presidente del Consiglio comunale, Gianni Sofri. "Una mancata approvazione del bilancio avrebbe fatto un danno gravissimo, come riconosce una gran parte delle parti politiche". I manifestanti, spiazzati in un primo tempo dalla mossa, probabilmente opteranno per restare a passare la notte in municipio. Con loro, il candidato di Bologna Citta' Libera Valerio Monteventi. "E' la prima volta che di fronte ad una protesta nessuno si assume la responsabilita' di seguirla. Ogni volta c'era qualcuno che stava li' per vedere di aprire canale di discussione". La scena e' surreale: gli occupanti di Palazzo D'Accursio che mangiano pizza, in piedi, in cima allo Scalone dei cavalli. E' l'esito di una lunga trattativa condotta dalle Rdb con Vigili urbani e Digos decisi in un primo momento a bloccare gli 'approvvigionamenti', ma alla fine una decina di pizze Margherita, una cassa di acqua minerale, alcune bottiglie di Coca cola e una decina di birre hanno avuto il via libera. Cosi', l'occupazione prosegue, insieme ai sette bambini (alcuni dei quali in passeggino) componenti di famiglie sotto sfratto. "Sono abituati a dormire in macchina- fa notare una sindacalista delle Rdb- figurarsi se hanno paura di dormire qui dentro". Ad un certo punto, tra i manifestanti rimasti nell'aula del Consiglio dopo la chiusura anticipata dei lavoro, sono comparse le coperte. Alcuni dei bambini hanno continuato a giocare nell'anticamera del Consiglio, qualcuno ha disegnato proprio come se fosse nel salotto di casa. "Adesso mangiamo- spiega Massimo Betti, leader delle Rdb- poi aspettiamo di vedere come si evolve la situazione. Tra un'ora facciamo un'assemblea e se non ci danno nessun incontro restiamo qui. I vigili sono rimasti allo sbando, siamo alla smobilitazione elettorale dell'amministrazione". Ci sono invece i consiglieri di Bologna citta' libera che hanno chiamato l'assessore di turno a Palazzo, Elisabetta Calari: non sapeva nulla, ma pare che stia tornando in municipio per affrontare la situazione. A un certo punto, si e' fatta strada tra gli occupanti l'idea di portare la protesta al piano superiore, in Cappella Farnese, dove e' previsto un incontro tra i capilista delle coalizioni in lizza alle prossime amministrative del 6-7 giugno.