ASSOLTI! PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE
In allegato il volantino
Mercoledì 12 dicembre finalmente il tribunale di Padova ha emesso la sentenza di assoluzione, perché il fatto non sussiste, nei confronti di quei lavoratori e dirigenti sindacali accusati di interruzione di pubblico servizio per aver partecipato allo sciopero spontaneo che il 21 dicembre 2003, di fatto, ha bloccato l’uscita delle vetture dalle ore 5.00 alle ore 12.00.
Dopo quattro anni di peripezie legali e di comprensibile preoccupazione dei lavoratori, questa sentenza attesta l’assoluta inconsistenza di quanto sostenuto in tribunale dalla pubblica accusa.
Vogliamo innanzitutto rivolgere il nostro ringraziamento alla magistratura padovana che, con questa sentenza, ha dimostrato di avere capito le motivazioni della lotta e l’esasperazione che in quei giorni si era diffusa tra gli autoferrotranvieri che non vedevano alcuno sbocco ad una vertenza stagnante e che era già costata ai lavoratori ben 18 scioperi prima di vedere un accordo, tra l’altro nemmeno rispondente alle aspettative, siglato tra sindacati confederali e associazioni datoriali.
Un altro plauso lo si deve ai lavoratori rinviati a giudizio che, con la loro lotta finita poi nell’aula di un tribunale, hanno permesso di recuperare la differenza tra la cifra richiesta e quella in precedenza erogata dall’accordo tra le parti e che era considerato dagli stessi lavoratori estremamente sfavorevole se non addirittura ridicolo.
Per quei soggetti invece che hanno pensato di poter utilizzare la Magistratura per soffocare le giuste rivendicazioni dei lavoratori, confidiamo che l’esito di questo processo possa servire a comprendere l’efficacia del costruttivo dialogo tra le parti, anziché porre le questioni su un’insensata e ristretta contrapposizione, e che in un clima più proficuo possano essere evitati i disagi alla cittadinanza e garantito il diritto alla mobilità per tutti gli utenti.
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13 dicembre 2007 - Il Mattino di Padova
Blocco dei bus al deposito Aps: tutti assolti
Il tribunale scagiona i 24 imputati dello sciopero promosso dai Cobas
Padova - Il Tribunale ha assolto, perché il fatto non sussiste, tutti i 26 imputati, tranvieri e militanti sindacali di base, incriminati per uno sciopero spontaneo attuato quattro anni fa (era la domenica del 21 dicembre 2003) contro un accordo sindacale firmato da Cgil-Cisl-Uil e giudicato negativamente dalle assemblee dei tranvieri di molte città; i contestatori padovani avevano attuato un sit-in davanti al deposito degli autobus di Aps in via Rismondo, impedendo di fatto l’uscita degli automezzi e il conseguente servizio pubblico dalle ore 5 alle ore 12, quando l’intervento delle forze dell’ordine - che spostò di peso i manifestanti - pose fine al blocco. In seguito alla protesta, il direttore di Aps Antonio Conte aveva denunciato gli scioperanti, successivamente rinviati a giudizio.
La sentenza, naturalmente, soddisfa i cobas. Definito «incredibile e antidemocratico» l’atto d’accusa da parte di Aps, il sindacato di base afferma che «Grazie a quella lotta sono stati inseriti dei miglioramenti all’accordo stesso e che è stato il Governo assieme alle organizzazioni datoriali a portare all’esasperazione i lavoratori costringendoli a ben 18 scioperi prima di sottoscrivere un accordo sindacale». Lo stesso sindacato di base, attraverso Adl e Cub, e rivendica il merito della «Vittoria avvenuta al Tribunale di Padova, di 25 lavoratori con contratto di formazione Lavoro dell’Aps ottenendo gli arretrati che, se confermati anche per gli altri ricorrenti, costringerà l’Aps a versare a questi lavoratori centinaia di migliaia di euro».
13 dicembre 2007 - Il Gazzettino
Padova. È stato diritto di sciopero. Assolti tutti gli imputati di interruzione di un pubblico servizio...
Padova - (L.L.) È stato diritto di sciopero. Assolti tutti gli imputati di interruzione di un pubblico servizio. È la sentenza emessa ieri pomeriggio dal giudice monocratico Gianluca Bordon al processo a carico di ventisei persone tra dipendenti della divisione mobilità dell'Azienda Padova servizi e attivisti del centro sociale Pedro. I fatti risalgono al 21 dicembre del 2003. Secondo l'accusa, alcuni dipendenti di Aps mobilità, con la collaborazione di una ventina di disobbedienti attivisti del centro sociale Pedro, attuarono un blocco dei mezzi pubblici di fronte al deposito degli autobus in zona Fiera a Padova. La manifestazione iniziata all'alba, durò fino a mezzogiorno, quando alcuni agenti della Digos della Questura padovana rimossero lo sbarramento al cancello principale del deposito. Nessuno degli imputati, difesi dagli avvocati Aurora D'Agostino e Annamaria Alborghetti, era presente ieri in aula. Il pubblico ministero d'udienza, Matteo Stuccilli, aveva chiesto condanne a tre mesi di reclusione.
Ieri pomeriggio alle 15, in concomitanza con l'apertura dell'udienza, c'è stato un sit-in davanti al palazzo di Giustizia in sostegno degli imputati. I manifestanti avevano il lutto al braccio per ricordare la tragedia dell'acciaieria ThyssenKrupp di Torino, dove sono morti quattro lavoratori.
«E' assurdo che delle legittime lotte sindacali volte a rivendicare trattamenti economici più equi e la valorizzazione del proprio lavoro, vengano ridotte in azioni di turbamento dell'ordine pubblico», aveva dichiarato Stefano Pieretti dell'Adl Rdb in occasione del rinvio a giudizio. «La decisione della magistratura mette in discussione il diritto di sciopero e la possibilità di esprimere il dissenso su accordi siglati a livello nazionale. L'iniziativa della Procura dimostra come la strada intrapresa anche a livello cittadino, vada nella direzione di mettere in discussione, in qualsiasi modo e forma, il dissenso. La lotta per contestare un contratto iniquo e denigratorio rispetto alle richieste dei lavoratori, ha pagato, visto che nelle tasche dei lavoratori ci sono 25 euro mensili in più», aveva ribadito Celeste Giacon dell'Adl, presentando un appello rivolto a tutte le organizzazioni sindacali, alla cittadinanza e alle forze politiche «che hanno a cuore una società fondata sui diritti, sulla dignità e sulla democrazia per tutti».
13 dicembre 2007 - Il Padova
Tribunale
Sciopero spontaneo: il giudice li assolve
Padova - Assolti perchè il fatto non sussiste. Si è concluso con questa sentenza del giudice Gianluca Bordon il lungo iter processuale che ha coinvolto venticinque lavoratori di Aps e di altre realtà lavorative, che avevano attuato uno sciopero spontaneo quattro anni fa, domenica 21 dicembre 2003, per protestare contro un accordo sindacale firmato da Cgil, Cisl e Uil. In quell'occasione un sit-in presso il deposito degli autobus di via Rismondo a Padova aveva bloccato l'uscita dei mezzi e impedito il funzionamento del servizio pubblico dalle cinque del mattino a mezzogiorno, momento in cui le forze dell'ordine avevano spostato di peso i manifestanti. Il giudice non ha dunque accolto la richiesta del pubblico ministero Matteo Stuccilli di una condanna a tre mesi.
La manifestazione
Presenti alla lettura della sentenza una ventina di rappresentanti dei sindacati autonomi, con al braccio una fascia nera con le parole "diritti sicuri": «Il diritto alla sicurezza - spiega Celestino Giacon di RdB - ma anche quello di sciopero».