ARRESTATO DI VETTA, DIRIGENTE NAZIONALE USB: ATTO GRAVISSIMO, BASTA REPRESSIONE -foto, video, messaggi-
TUTTI AL TRIBUNALE DI PIAZZALE CLODIO, SABATO 10 MARZO, ORE 9
SOLIDARIETA' AGLI ARRESTATI
Aggiornamenti 15 marzo:
Il tribunale questa mattina ha deciso la revoca degli arresti domiciliari a Paolo Di Vetta e disposto la firma due giorni a settimana presso le autorità di polizia. Liberta' per tutte e tutti!
Aggiornamento 14 marzo:
ARRESTI AL CIPE: OGGI LA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO, PAOLO RESTA AI DOMICILIARI
Oggi pomeriggio si è svolta la prima udienza del procedimento avviato dal PM Antonino Di Maio nei confronti di Paolo Di Vetta, attivista dei Bpm e membro del coordinamento nazionale USB, arrestato insieme ad altri tre aderenti ai movimenti per il diritto all'abitare venerdì scorso davanti al CIPE.
La seduta è iniziata alle ore 15 presieduta dal giudice monocratico Di Nicola, che ha disposto il calendario delle prossime udienze per ascoltare i testimoni chiamati dal PM e dagli avvocati difensori.
Le prossime udienze si terranno il 17 aprile e il 9 maggio alle ore 9 a piazzale Clodio.
In merito alla richiesta di revoca delle misure cautelari per Paolo avanzata oggi dagli avvocati, il giudice si è riservata di sentire il parere del PM.
Per questo Paolo rimane ancora costretto agli arresti domiciliari da un'ordinanza politica che appare come una sorta di condanna preventiva.
Ribadiamo perciò la necessità di ribaltare questa decisione attraverso l'iniziativa pubblica, invitiamo tutti e tutte a firmare l'appello già sottoscritto da decine di persone e a partecipare alle prossime iniziative.
Domani 15 marzo ore 16.30 assemblea per la libertà di movimento al centro congressi di via Cavour e sabato 17 marzo alle ore 15 corteo con partenza da piazza Vittorio.
Paolo libero, tutt* liber*!
Aggiornamento 10 marzo, 21,30: Dopo 10 ore di udienza, il giudice decide gli arresti domiciliari per Paolo Di Vetta, ritorno in libertà per Omar, Edwin e Balan, gli altri tre arrestati (un quarto era stato rilasciato già ieri sera), in attesa del processo che si terrà il 14 aprile.
Paolo Di Vetta, dirigente dell’Unione Sindacale di Base, è stato di fermo insieme ad altri 4 attivisti dei movimenti sociali dopo essere stato malmenato e poi prelevato dalla Polizia dal pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove aveva ricevuto una prognosi di tre giorni per i colpi subìti. Di Vetta è attualmente trattenuto insieme agli altri attivisti presso il Commissariato Trevi, in attesa di processo per direttissima che potrebbe svolgersi domani.
L’aggressione è avvenuta nel corso di una pacifica manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina a Roma in via della Mercede, davanti alla sede del CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, dove oggi dovevano essere stanziati 20 milioni di Euro per le “compensazioni” richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota per la TAV. I manifestanti sono stati prima caricati, poi accerchiati ed identificati dalle forze di polizia.
Denuncia Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB: “È gravissimo che una manifestazione assolutamente pacifica, tesa a chiedere di spostare lo stanziamento di ingenti fondi pubblici da una mega opera inutile e dannosa come la TAV alle emergenze sociali, quali la casa, il diritto al lavoro e al reddito, venga aggredita violentemente dalle forze dell’ordine”.
“È evidente – sottolinea Leonardi - che la totale chiusura del Governo Monti-Napolitano sulla TAV sta producendo l’aumento di atti repressivi nei confronti di chiunque, in Val Susa o nel Paese, osi mettere in discussione gli interessi che si celano dietro alle cosiddette ‘grandi opere’ come la TAV. Si tratta di una politica miope ed antidemocratica, che non tiene conto della profonda e crescente contrarietà nei confronti di questi progetti, obsoleti, devastanti ed appetibili per la criminalità organizzata”.
“Chiediamo l’immediata liberazione di Paolo Di Vetta e di tutti gli attivisti in stato di fermo, la fine della repressione e l’avvio di un dialogo costruttivo che tenga conto degli interessi reali del Paese”, conclude il dirigente USB.
ROMA: CARICATI E FERITI MANIFESTANTI AL CIPE
USB, PIENA SOLIDARIETÀ. BASTA REPRESSIONE
Circa 100 manifestanti dei movimenti per il diritto all’abitare sono statati caricati a Roma dalle forze di polizia e, dopo essere stati identificati, rimangono circondati in via della Mercede. 4 persone sarebbero state fermate; uno dei manifestanti è ferito, un altro ha accusato un malore, ma ancora non ricevono soccorso.
L’iniziativa ha avuto luogo di fronte agli uffici del CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, che proprio oggi doveva stanziare i 20 milioni per le “compensazioni” per la TAV richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota.
I movimenti intendevano così protestare contro l’uso di denaro pubblico in opere, come la TAV Torino-Lione, inutili, faraoniche ed osteggiate dalle popolazioni locali, mentre in tutta Italia l’emergenza abitativa è pesantissima, vengono tagliati servizi essenziali, non si finanzia il diritto al reddito e al lavoro.
L’Unione Sindacale di Base esprime solidarietà ai manifestanti, di cui condivide in pieno le ragioni, e denuncia la aggressività repressiva delle forze di polizia che, a fronte del via libera da parte del governo Monti, impediscono ogni forma di dissenso e di conflitto.
MESSAGGI
Blocchi Precari Metropolitani
Niente ci fermerà: Casal Boccone docet!
Questa mattina, insieme agli altri movimenti per il diritto all'abitare romani, abbiamo manifestato contro il Cipe che stava decidendo lo stanziamento dei primi 20 milioni di euro di “compensazioni” per i comuni della Valle, provando a dividere il fronte del No Tav tra buoni e cattivi. La lotta contro il Tav è una battaglia anche nostra e con l'invasione del Cipe abbiamo voluto denunciare le politiche di un governo che sta usando la forza per portare avanti un progetto inutile e devastante invece che destinare le risorse pubbliche per garantire quello di cui milioni di precari/e in questo paese in crisi hanno bisogno: la casa, il reddito e un welfare universale. Dopo pochi minuti, la celere ha caricato dall'interno e ci siamo riversati in strada. A quel punto ci hanno chiuso con i blindati, pretendendo di identificarci in massa. Abbiamo resistito a questo tentativo sedendoci per terra, ma il questore ha deciso la linea dura: il presidio si è concluso con cariche, diversi feriti e 4 arresti. Non contento il questore Tagliente, in questo momento l'unico al governo della città, ha continuato per tutta la giornata ad alzare il livello della repressione decidendo di vendicarsi sui movimenti con lo sgombero della tendopoli di via Boglione in tarda mattinata, e tentando nel pomeriggio lo sgombero dell'occupazione di Casal Boccone. Dieci blindati della finanza e della polizia hanno fatto irruzione nello stabile, all'interno del quale erano presenti in quel momento perlopiù donne e bambini, devastando e saccheggiando le stanze. Non sono riusciti però a vincere la resistenza degli abitanti che si sono barricati sul tetto, sorvegliato da un elicottero, e così dopo due ore di resistenza dentro e fuori l'occupazione hanno dovuto desistere. In questo paese in mano a un governo tecnicamente asservito agli interessi delle banche, dei costruttori e dei poteri forti, le battaglie sociali poste con forza dai movimenti che difendono i territori e rivendicano diritti vengono relegate a questione di ordine pubblico e represse con arresti e manganelli. Chiediamo con forza l'immediata scarcerazione di Paolo, Omar, Edwin, Balan e di tutt@ gli/le attivist@ No Tav e rivendichiamo la libertà di movimento. Domani mattina, alle ore 9 saremo in presidio a piazzale Clodio davanti al tribunale dove il gip deciderà sulla convalida degli arresti. La repressione non fermerà le nostre lotte! Casal Boccone docet!
Ora e sempre No Tav!
Il Movimento NoTav
COMUNICATO MOVIMENTO NO TAV SUI GRAVI FATTI DI ROMA
Tutta l’Italia e’ la Valle di Susa, la Valle di Susa e’ tutta l'Italia: lo testimoniano la determinazione e la composizione stessa delle lotte sociali che nascono e crescono su tutto il territorio nazionale ed oltre; lo dimostra anche la repressione con cui il potere del capitale cerca di fermare queste lotte. Questa mattina a Roma l'opposizione al Tav e alle grandi opere inutili si e’ saldata con la mobilitazione del movimento romano per il diritto all’abitazione attraverso un’iniziativa che si e’ tenuta, di fronte agli uffici del CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, il quale proprio oggi doveva stanziare i 20 milioni per le compensazioni per la TAV richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota. I manifestanti intendevano cosi’ protestare contro luso di denaro pubblico in opere, come la TAV Torino-Lione, inutili, faraoniche ed osteggiate dalle popolazioni locali, mentre in tutta Italia l'emergenza abitativa e’ pesantissima, vengono tagliati servizi essenziali, non si finanzia il diritto al reddito e al lavoro. Come in Valle di Susa, contro i manifestanti si e’ scatenata una dura repressione. Le persone sono state aggredite dalle forze dellordine. Le manganellate hanno causato numerosi feriti. Uno dei feriti, Paolo Di Vetta, militante storico del movimento sindacale di base ed esponente del comitato NoDebito, ricoverato in ospedale, e’ stato prelevato dalle forze di polizia dal pronto soccorso ed arrestato insieme ad altri militanti. Il movimento NoTav esprime la massima vicinanza e la più totale solidarieta’ a tutti i compagni arrestati. E’ più che mai necessario portare avanti, con determinazione, la lotta comune. L'arroganza del potere e’ il segno più evidente della nostra forza e della sua debolezza.
Comitato NO DEBITO
NO DEBITO Solidali con Paolo Di Vetta
Fermare la repressione contro i movimenti
Ieri una partecipata manifestazione davanti al CIPE, dove si discutevano le compensazioni per la costruzione della TAV Torino-Lione, è stata brutalmente caricata dalla polizia e molte persone sono state ferite.Molti documenti filmati dimostrano l'insensatezza e la violenza di questa azione di polizia.
Paolo Di Vetta, dirigente dell'USB e dei Blocchi precari metropolitani, è stato successivamente fermato mentre si faceva medicare insieme ad altri attivisti.
Si tratta di un atto di brutale repressione che dimostra la crescente insofferenza del Governo Monti verso ogni forma di dissenso.
Il Comitato NO DEBITO esprime a Paolo Di Vetta la piena solidarietà e chiede il proscioglimento di tutti i fermati e l'apertura di una inchiesta sull'operato delle forze dell'ordine.
Le idee e le lotte non saranno fermate dalla repressione poliziesca o giudiziaria.
Collettivo mujeres libres bologna
Solidarietà con gli arrestati del 9 marzo
Venerdì 9 marzo, circa 100 manifestanti dei movimenti per il diritto all'abitare hanno dato vita ad un presidio davanti al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) in via della Mercede a Roma, dove era prevista la discussione per lo stanziamento di 20 milioni di euro per le “compensazioni” per la Tav, richieste dal presidente della regione Piemonte Cota.
I manifestanti hanno occupato la sede del Comitato chiedendo che i fondi per la Tav venissero stanziati per il welfare, il diritto alla casa, al reddito e al lavoro. Dopo pochi minuti sono però stati obbligati dall'intervento della polizia ad uscire dall'edificio e qui hanno dato vita ad un presidio pacifico; i manifestanti sono però stati violentemente aggrediti, accerchiati e identificati dalle forze dell'ordine che hanno proceduto all'arresto di 5 attivisti. Tra questi Paolo Di Vetta, dirigente dell'Unione Sindacale di Base, che successivamente è stato prelevato dalla polizia dal Pronto Soccorso dove aveva ricevuto una prognosi di 3 giorni.
A seguito del processo per direttissima svoltosi sabato e durato più di 10 ore, il giudice ha deciso gli arresti domiciliari per Paolo, mentre gli altri 4 manifestanti sono tornati in libertà, in attesa del processo previsto per il 14 aprile.
Come Collettivo Mujeres Libres esprimiamo la nostra vicinanza, complicità a solidarietà a Paolo e agli arrestati, colpiti dal disegno repressivo del governo Monti, ben deciso a portare avanti la Tav e gli interessi mafiosi che dietro ad essa si celano.
Federazione USB Padova
PAOLO LIBERO SUBITO
Come Federazione di Padova dell'Unione Sindacale di Base esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i senza casa e i militanti dei Blocchi Precari Metropolitani e del Coordinamento cittadino di Lotta per la Casa che sono stati caricati venerdì mattina davanti al Cipe (Comitato interministeriale per la pianificazione economica), ai 4 che erano stati arrestati e poi rilasciati e a Paolo Di Vetta che rimane confinato agli arresti domiciliari.E' evidente che il governo, di fronte a chiunque metta in discussione la costruzione della Tav, sa rispondere solo con la repressione: come dimostra la manifestazione di venerdì organizzata per denunciare che un km di Tav costa come 500 case popolari, proprio mentre all'interno del Cipe si decideva lo stanziamento dei primi 20 milioni di euro da destinare al governatore del Piemonte Roberto Cota per le famose “opere compensative” che dovrebbero interessare i comuni della Val Susa.
La nostra solidarietà va inoltre a tutte le famiglie che sono state sgomberate, come nel caso dell'occupazione dell'area demaniale di via Marcello Boglione, e a tutti quelli che hanno resistito contro lo sgombero dell'ex clinica a Casal Boccone, un'operazione poliziesca che ha tutto il sapore di una vera e propria rappresaglia in risposta alla manifestazione organizzata davanti al Cipe.
Il coraggio e la determinazione dimostrati dai militanti dei Blocchi Precari Metropolitani, dai senza casa, deve essere un esempio per tutti coloro che intendono organizzare il conflitto contro le politiche antipopolari del governo Monti.
Federazione USB Liguria
SOLIDARIETA' A PAOLO DI VETTA
I compagni dell'USB della Liguria sono a fianco di Paolo Di Vetta, dirigente del nostro sindacato aggredito e picchiato nel corso di una pacifica dimostrazione (un sit-in!) e ora agli arresti domiciliari in attesa di un processo.
La sua colpa, con ogni evidenza, e' quella di aver osato affermare la verita', ovvero che la TAV e' inutile, devastante per il territorio ed enormemente costosa: 1 km di Tav costa quanto 500 case popolari .
L'accusa a Paolo, che non potra' reggere alla verifica dei fatti, non servira' a fermare le proteste le denuncie e le lotte di chi in questo paese non si rassegna a lasciar prevalere l 'ingiustizia.
Federazione USB Piemonte
CONDANNA E SOLIDARIETA'
Il Coordinamento Regionale USB del Piemonte CONDANNA la brutale repressione nei confronti della manifestazione pacifica tenuta stamattina a Roma davanti agli uffici del CIPE.
E' vicino a Paolo Di Vetta, dirigente dell'organizzazione picchiato e arrestato, ed a tutti gli attivisti NO TAV in carcere per aver manifestato democraticamente un fermo e legittimo dissenso nei confronti di un'opera inutile, dannosa ed in netta contraddizione con la politica del rigore che invece viene imposta a manganellate a lavoratori, pensionati, studenti e cittadini ipotecando il futuro delle future generazioni.
Conferma il proprio impegno nel movimento NO TAV.
Paolo Ferrero, PRC
SOLIDARIETA' A PAOLO DI VETTA. REPRESSIONE DISSENSO ATTO GRAVISSIMO. SABATO PRC IN PIAZZZA
Esprimo tutta la mia solidarietà a Paolo Di Vetta, dirigente nazionale Usb, tra gli esponenti del comitato di lotta per la casa agli arresti domiciliari dopo i fatti di venerdì scorso al Cipe. La repressione del dissenso è un fatto gravissimo. Soprattutto là dove si reprime una protesta legittima e sacrosanta che propone di utilizzare i soldi della TAV in Val di Susa in un altro modo e cioè per il diritto alla casa: per questo anche noi saremo sabato al corteo indetto dai movimenti, che partirà alle 15 da piazza Vittorio a Roma.
COMITATO INQUILINI PINCHERLE
SOLIDARIETA’ A PAOLO DI VETTA
Per noi Paolo è un amico, non solo un’attivista dei movimenti per il diritto all’abitare o un sindacalista di AS.I.A.
Per noi del Comitato Inquilini Pincherle Paolo di Vetta è un amico perché solo le persone amiche riescono a fare loro le battaglie altrui e questo ha fatto Paolo, è diventato un “inquilino resistente” di Via Pincherle aiutandoci a salvare quel piccolo spazio di libertà che era la nostra casa.
Le parole lasciano sempre il tempo che trovano e oggi più che mai quelli che lottano contro un sistema arcigno e tiranno ancora e sempre più interessato solo al raggiungimento dei suoi bassissimi scopi speculativi dai quali la gente, le persone, le “varie umanità” debbono difendersi continuamente, ebbene tutti questi “paolo di vetta” non hanno bisogno di parole ma di fatti concreti, anzi concretissimi. Come concreto è l’apporto che i movimenti per il diritto all’abitare danno costantemente alle lotte sul territorio di chi difende la propria casa.
Su Paolo il sistema ha voluto creare un caso, Paolo deve pagare non per quello che non-ha fatto venerdì scorso ma per quello che ha fatto da sempre; serve un esempio e Paolo è l’esempio perfetto da mostrare a tutti quelli che non si adegueranno che si ribelleranno che non staranno zitti che si difenderanno e che difenderanno, un esempio “da non seguire”!
Ma se Paolo è un caso allora tutti noi lo siamo, anche! Tutti quelli come noi che si sono ritrovati a vivere una prepotenza e hanno detto di no e molto spesso ci sono riusciti a confermarlo quel no, a dargli autorevolezza e dignità recuperando la loro di dignità. Per questo quello che sta accadendo a Paolo è come se stesse accadendo ad ognuno di noi e non perché Paolo lo conosciamo e lo “abbiamo vissuto” ma perché la pensiamo come lui e come lui crediamo che non basterà chiuderci “ai domiciliari” per farci stare zitti, non saranno le mura di nessun domicilio a chiuderci la bocca perché anche se chiuderanno la nostra apriranno quella di moltissimi altri di noi e…non siamo pochi.
Il Comitato Inquilini Pincherle ringrazia Paolo di Vetta che sempre coraggiosamente e testardamente ha difeso gli inquilini, gli è vicino con grande stima e grandissimo affetto e con lui continuerà sempre a difendere la dignità delle persone
Nessun può arrestare un’idea.
Sindacato PAME - Grecia
PAME esprime la sua solidarietà a USB e ai militanti arrestati durante una pacifica manifestazione
Cari compagni
PAME in rappresentanza del movimento sindacale di classe di Grecia, esprime la sua solidarietà a USB e ai militanti arrestati durante una pacifica manifestazione.
Denunciamo il Governo italiano che ancora una volta dimostra il suo ruolo di guardiano degli interessi del capitalismo contro i lavoratori.
Con la crisi capitalista, i rappresentanti politici del capitale, in ogni paese, alle lotte dei lavoratori rispondono con la repressione.
Il movimento sindacale di classe non ha paura di queste tattiche.
Siamo ancora più determinati per vincere.
Esprimiamo ai militanti USB il nostro sostegno e la nostra solidarietà.