APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL DISEGNO DI LEGGE DELEGA SULL'IMMIGRAZIONE. MANCA UNA VERA VOLONTA' DI RIFORMA DELLA BOSSI-FINI
In allegato il testo del DDL
Il disegno di legge, che approvato dal Governo Prodi, verrà presentato al parlamento non corrisponde alle aspettative ed alle richieste del movimento per le libertà e i diritti degli immigrati.
Manca la volontà politica di scardinare i pilastri della Legge Turco-Napolitano e della Legge Bossi-Fini: rimangono legali i CPT, il meccanismo dei decreti flussi, le espulsioni, il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.
Questa legge delega sembra corrispondere più alle esigenze del mercato del lavoro, piuttosto che all’emergenza dei diritti e delle libertà degli immigrati, in questo senso gli aggiustamenti della normativa sono finalizzati a rendere meno gravose le pratiche per le imprese, senza mettere in discussione la mercificazione degli immigrati, considerati soprattutto, se non esclusivamente, come braccia per il lavoro nelle officine e nei campi e non come cittadini migranti con diritti e libertà incondizionati.
Basti pensare che lo spirito di questa riforma parte dalla critica riguardo l’inefficienza della Bossi-Fini come legge contro la clandestinità, dimenticando che sono proprio queste norme, come la precendete Turco Napolitano e quella attualmente in vigore, a creare la condizione di clandestinità e illegalità.
Inoltre, rispetto al primo testo, sono saltate le novità che potevano ritenersi positive come l’accesso all’impiego nella pubblica amministrazione e risulta veramente discriminatoria e dal sapore colonialista la facilitazione all’ingresso per i "cervelli", quegli immigrati cioè dotati di saperi e conoscenze, formati intellettualmente nei paesi d’origine che vengono così espropriati ulteriormente di risorse umane necessarie al loro sviluppo.
Riteniamo necessario rilanciare le mobilitazioni per richiedere la definitiva cancellazione della Bossi-Fini e delle normative speciali per gli immigrati.
La RdB/CUB insieme ad altre realtà impegnate nella lotta per i diritti degli immigrati, ha già presentato una CARTA PER LA DIGNITA’ E I DIRITTI, come piattaforma di una contrattazione sociale nazionale che veda gli stessi immigrati protagonisti delle prossime necessarie iniziative di lotta.