Alla Fise Assoambiente di Chicco Testa non piace lo sciopero dell’8 marzo contro la violenza sulle donne e i femminicidi: “Motivazioni generiche e velleitarie”

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Pochi giorni fa l’11 febbraio, FISE Assoambiente – l’associazione delle imprese dei servizi ambientali, presieduta da Chicco Testa - ha inviato a tutte le sue associate una circolare in cui si definiscono le motivazioni alla base dello sciopero generale indetto da USB per l’8 marzo “generiche e assolutamente velleitarie, oltre che del tutto avulse da questioni inerenti in maniera specifica il settore ambientale e dei rifiuti”. Sembrerebbe uno scherzo invece è tutto vero!

A parte il fatto che non tocca alle associazioni padronali disquisire e giudicare le motivazioni degli scioperi, ci manca solo questo in un contesto in cui le restrizioni imposte dalla Commissione di Garanzia hanno praticamente reso quasi inesigibile questo diritto costituzionale. A noi pare che il contenuto di questa circolare sia un palese invito ai manager, ai dirigenti, ai capisquadra e - perché no? - anche ai dirigenti sindacali con loro compromessi a operare pressioni su lavoratori e lavoratrici per non farli aderire a questa giornata di lotta che ormai da anni riempie le piazze di tutto il mondo.

Quello che fa veramente schifo, genera ribrezzo e la dice lunga sulla levatura morale, culturale e civile di chi ha firmato la lettera e di tutta l’associazione padronale che rappresenta, è considerare velleitari e generici i motivi alla base dello sciopero. In primo luogo, la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere verso le persone LGBTQIPA+, in un paese in cui sono state 118 le donne assassinate nel 2021 e dove ogni giorno assistiamo all’intensificarsi delle violenze, a partire dagli stupri di gruppo, e degli atti di intolleranza verso chi esprime liberamente i propri orientamenti sessuali.

Ma la violenza sulle donne trova altri modi infidi di manifestarsi: i media ogni giorno riportano le lamentele delle imprese che hanno sofferto durante la pandemia, ma si tace sul fatto che nel 2020 oltre il 70% dei posti di lavoro persi erano ricoperti dalle donne e che nel dicembre dello stesso anno su 101.000 persone che hanno perso il lavoro il 98% erano donne. E come si fa a negare i numerosissimi episodi di molestie, discriminazioni e ricatti sessuali che le donne subiscono in ogni ambito di lavoro?

FISE ASSOAMBIENTE VERGOGNATI!

Quanto poi al fatto che i motivi dello sciopero sarebbero “del tutto avulsi da questioni inerenti in maniera specifica il settore ambientale e dei rifiuti” qui un po' di ragione ce l’ha. In questo settore infatti non si verificano mai morti sul lavoro, tutte le norme di sicurezza sono perfettamente rispettate, come durante i primi mesi della pandemia in cui tutti i DPI venivano ogni giorno verificati, dove non esistono bassi salari, né part time involontari né precariato, le lavoratrici non subiscono discriminazioni, dove i provvedimenti disciplinari, gli aumenti dei carichi di lavoro e i licenziamenti in occasione dei cambi d’appalto appartengono alla preistoria, dove la democrazia sindacale è pienamente rispettata e dove i rinnovi contrattuali arrivano puntuali ad ogni scadenza di contratto e  il servizio reso ai cittadini, la raccolta dei  rifiuti, è quanto di più perfetto si possa umanamente effettuare. Ma ci faccia il piacere!

I lavoratori dipendenti delle imprese associate a FISE Assoambiente e i cittadini veramente non meritano di avere di fronte una tale cosiddetta classe dirigente, che certo non sarà l’unica a esprimersi in modi tanto cafoni nei confronti di uno sciopero e di chi lo ha indetto, ma l’offesa verso le parole d’ordine che l’8 marzo saranno portate in tutte le città del mondo non può essere ignorata.

Le compagne dell’Unione Sindacale di Base

Roma 17.02.2022