AFFONDA LA RICERCA: SCIOPERO!

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“MA QUALI CAPITANI DI VENTURA! I PRECARI DELLA RICERCA MERITANO RISPETTO ED UN POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO”


“Il Ministro Brunetta finalmente ha fatto chiarezza dicendo che vuole mandare a casa la stragrande maggioranza dei precari della ricerca” Così Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB/CUB Pubblico Impiego commenta le recenti dichiarazioni  del Ministro della Funzione Pubblica. “Il Ministro dovrebbe evitare di fare dell’ironia sul dramma di persone che rischiano il posto di lavoro. Ma quali Capitani di ventura!” Continua il dirigente RdB stigmatizzando il Ministro che così ha definito i ricercatori precari aggiungendo che stabilizzarli è come farli morire. “I precari della ricerca e le loro famiglie vivono del magro e saltuario stipendio che percepiscono e sono essenziali per gli Enti nei quali operano, non meritano di essere presi in giro”.

Relativamente ai numeri dati dal Ministro il dirigente sindacale ne contesta qualità e quantità “Innanzitutto i precari sono ben oltre i numeri dati da Brunetta arrivando a rappresentare circa il 40% della forza lavoro in seno agli enti pubblici di ricerca, lavorano in questi enti in media da dieci anni e spesso con contratti atipici che nascondono un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti. Noi abbiamo criticato aspramente le norme parziali del Ministro Nicolais, dietro alle quali si nasconde oggi il nuovo Ministro, proprio perché lasciavano fuori la stragrande maggioranza dei precari, quindi o si ragiona su un piano di stabilizzazione dei precari come investimento nella ricerca pubblica o continueremo a dare battaglia negli Enti e nelle piazze”

Comunque sia chiaro che” conclude Fiorentini “i precari non intendono farsi cacciare senza opporre resistenza, lo hanno già dimostrato e lo ribadiranno il 17 ottobre partecipando massicciamente allo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base”.

 

 

 

LA CANCELLAZIONE DELL'ENEA

UN MOTIVO IN PIU' PER ADERIRE ALLO SCIOPERO GENERALE


L'ENEA va verso lo spacchettamento ai soli fini di velocizzare una politica del nucleare ad ogni costo che azzerra la volonta' popolare manifestata dal referendum e anche la razionale progettualita' su un tema delicato come quello energetico. La creazione di un certo numero di agenzie ad oggi indefinito nonche' la contemporanea partecipazione del Presidente dell'Enea come candidato alle elezioni per il rettore all'Universita' di Tor Vergata lasciano l'Ente alla deriva.

"L'Enea aveva un compito chiaro che l'eccessiva burocratizzazione, la co-gestione politico-sindacale e l'emarginazione rispetto agli altri enti di ricerca hanno via via diluito e quasi annullato. Ma una gran parte del personale ha forte il sensodell'istituzione e del proprio ruolo nella ricerca pubblica del nostro paese.
Quella parte sana del personale che da vent'anni attende di rientrare nel sistema di regole del comparto ricerca, passaggio sempre promesso da tutti, e sempre eluso per opera di una sinergia fra carrieristi, direzione e partiti, sotto la regia di Cgil-Cisl-Uil. Se il governo pensa di risolvere i problemi dell'Enea cancellandola dal panorama della ricerca, sbaglia di grosso" dichiara Claudio Argentini dell'USI RdB Ricerca "il tentativo del Ministro Scajola si inserisce proprio in un momento di grave attacco alla ricerca pubblica, seguendo lo schema di altri riordini quali quelli dell'ISPRA e dell'ISFOL". "Le prime vittime di questa ristrutturazione rischiano di essere i precari dell'Enea, circa 600 lavoratori dall'altissima professionalita', gia' sotto l'attacco del Ministro Brunetta (emendamento ammazzaprecari) e del Direttore del Personale (che ha dichiarato di voler licenziare 50 assegnisti di ricerca). ENEA dara' una forte partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre" conclude il dirigente sindacale.