ABBIAMO GIA' DATO!
In allegato il volantino
La lettera, che prevede misure aggiuntive a quelle già in essere, inviata dal Commissario Olli Rehn a Tremonti il 5 novembre 2011, è la conferma della fine della sovranità italiana, così come USB da mesi denunciamo.
L'Europa della politica delle banche e dei poteri finanziari vuole imporre, anche al nostro Paese, un modello sociale che mette al primo posto le compatibilità di bilancio dell’area dell’Euro, con la totale negazione del sistema di spesa orientato al Welfare.
Le ulteriori misure "anti-crisi" alle quali tutti i lavoratori italiani sono costretti prevedono:
· l’abolizione della pensione di anzianità;
· la privatizzazione dei servizi;
· la vendita delle aziende strategiche;
· la mobilità, la cassa integrazione ed il licenziamento per i pubblici dipendenti;
· il pareggio di bilancio in costituzione;
· applicazione della riforma Brunetta.
La fine del Governo Berlusconi non garantisce ai lavoratori pubblici un destino diverso da quello già disegnato a livello europeo con il summit del G20 tenutosi nei giorni scorsi e che ha ribadito la fine dello stato sociale, la forte contrazione dei diritti e la riduzione dei salari e delle garanzie, la crescita delle tariffe dei servizi pubblici e una crescita pesante della pressione fiscale e contributiva sui redditi da lavoro.
Per questo è necessario Iniziare a costruire l’opposizione sindacale e sociale ai governi futuri, che provocheranno danni se possibile anche maggiori.
Il licenziamento facile dei dipendenti pubblici è la necessaria premessa per recidere altri rami della Pubblica Amministrazione e mettere nelle mani dei "mercati" quel poco di servizio pubblico sopravvissuto.
I lavoratori pubblici hanno il compito di rappresentare il disagio dei ceti sociali meno tutelati che non hanno voce perché non hanno diritti. Spetta quindi a loro provare ad uscire da questa condizione, costruendo momenti di mobilitazione e di conflittualità sindacale e sociale per costruire una vera alternativa allo stato di cose presente.
Il 15 novembre USB darà vita in tutto il Paese ad una grande giornata di mobilitazione a un mese da quel 15 ottobre che ha segnato, con la grande manifestazione nazionale contro il debito - al di là dei fatti di cronaca - un momento di risveglio della coscienza collettiva per una risposta alternativa alla crisi. La giornata del 15 novembre 2011 si articolerà con una grande iniziativa nazionale e con forti iniziative regionali e sarà l'occasione per rimette al centro la questione della sopravvivenza dei servizi pubblici a partire dal rinnovo dei contratti nazionali di lavoro dei pubblici dipendenti.
USB invita le lavoratrici e i lavoratori pubblici a sostenere con la propria partecipazione alla giornata di mobilitazione del 15 novembre, per difendere i diritti, il lavoro, le retribuzioni al di là del governo che c'é o che ci sarà.