A CHI LO SCUDO FISCALE E A CHI IL TAGLIO SALARIALE! -materiali-
In allegato il volantino e gli stampati Raccolta firme contro lo scudo fiscale
Pochi giorni fa il Parlamento ha approvato lo scudo fiscale. L’operazione consentirà a tutti coloro che hanno occultato al Fisco capitali mobiliari ed immobiliari, di rimetterli in circolazione nel Paese, avendo assicurato l’anonimato e pagando un’aliquota dell’1% per 5 anni. Siamo davanti al peggior condono fiscale mai visto, che crea un buco di bilancio di oltre 100 miliardi di Euro rispetto al gettito che sarebbe arrivato ad aliquota ordinaria. Un buco di risorse indirettamente sottratte a tutti quei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che pagano regolarmente le tasse!
Lo scudo è anche un’amnistia per reati gravi, per i quali i nostri codici prevedono la reclusione fino a sei anni: falso in bilancio, distruzione di scritture contabili, uso di false comunicazioni sociali, sono solo alcuni dei comportamenti illeciti connessi all’evasione fiscale sui quali calerà definitivamente il silenzio, grazie all’anonimato che la legge ha imposto per gli intermediari che invieranno le dichiarazioni di adesione allo scudo. Garanzia all’anonimato per chi evade, mentre i lavoratori dipendenti ed i pensionati, che hanno sulle loro spalle quasi l’intero gettito fiscale del nostro Paese, hanno nomi e cognomi conosciuti da tutti!
L’ennesima legge che premia i grandi evasori, quelli che si sono arricchiti con le speculazioni finanziarie, quelli che hanno sottratto grandi risorse allo stato sociale, quelli che hanno impoverito il Paese sottoponendo i ceti sociali più deboli ad una pressione fiscale, diretta ed indiretta, enorme.
E intanto, per uscire dalla crisi economica, il Governo non stanzia le risorse per il rinnovo dei contratti e opera tagli draconiani ai bilanci della pubblica amministrazione per utilizzare questo “tesoretto” a sostegno degli imprenditori e delle banche (gli stessi soggetti responsabili dell’esportazione dei capitali all’estero).
Nel frattempo avanza la “controriforma” di Brunetta che, attraverso una falsa meritocrazia, introduce per legge l’esclusione dal salario accessorio per una fascia vastissima di lavoratori pubblici.
E Confindustria, senza vergogna, invoca azioni punitive contro i dipendenti pubblici.
Nessuno fermerà questo scempio e nessuno dirà basta a questo stato di cose, se all’indignazione non facciamo seguire concrete azioni di lotta.
La RdB rivolge a tutti i lavoratori un invito a firmare contro lo scudo fiscale, un motivo in più per aderire allo