20.000 IMMIGRATI A ROMA
Successo della manifestazione di immigrati a Roma, nonostante il boicottaggio delle Ferrovie, che hanno impedito l’arrivo di 2.000 manifestanti da Napoli.
Le parole d’ordine del corteo hanno ribadito le necessità di una sanatoria generalizzata, la revoca della convenzione con le poste, l’abolizione della Bossi-Fini e i diritti di cittadinanza per tutti gli stranieri.
Molti gli slogan contro il Governo Prodi ed i suoi alleati, che non hanno mantenuto le promesse, ma anzi, attraverso i “patti di sicurezza”, tendono alla criminalizzazione del fenomeno migratorio.
Dagli interventi conclusivi, che oltre a ribadire le motivazioni della manifestazione e la ricerca di unità con i lavoratori autoctoni, è scaturita la necessità di impegnarsi nei prossimi mesi per arrivare ad uno sciopero generale di tutti i lavoratori immigrati.
• Per una regolarizzazione generalizzata e permanente per tutti i migranti presenti in Italia
• La rottura della “vergognosa” convenzione di 72 euro sui Permessi/Carta di Soggiorno, tra Ministero degli Interni, Poste Italiane, Patronati e ANCI
• Il passaggio delle competenze sui Permessi/carta di soggiorno dalle questure ai comuni.
• Per l’abolizione integrale della Bossi-Fini e il “No” alla Turco– Napoletano o eventuale Revisione.
• Per la rottura completa del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro
• Per la cittadinanza italiana a tutti i figli degli immigrati nati o che hanno studiato in Italia
• la chiusura definitiva dei CPT, senza la creazione di nuovi lager
• una legge in materia d’asilo politico che tuteli realmente i richiedenti e i rifugiati
immigratiromardbcub
29 ottobre 2007 - Il Napoli
La protesta. Fermati alla Stazione, si chiudono in chiesa
Santa Chiara invasa da cento immigrati
di Alessandro Migliaccio
Napoli - Partenza negata per Roma: e gli immigrati occupano la chiesa di Santa Chiara. È accaduto ieri, quando, duecento immigrati, nel corso della mattinata si sono riuniti alla Stazione Centrale di Napoli per dirigersi alla manifestazione a Roma contro la Legge Bossi-Fini. In sostanza una protesta organizzata nella capitale per la sanatoria, i diritti di cittadinanza e cambiamenti nella legislazione sull'immigrazione. Giunti nella stazione alle 12, i duecento immigrati sono stati prima perquisiti e controllati, poi a venti di loro è stata negata la partenza in quanto sprovvisti del biglietto. "La rigidità delle Ferrovie dello Stato ha impedito la nostra partenza", spiegano gli immigrati. Dopo aver perso ore tra controlli e polemiche per i venti tagliandi mancanti, gli immigrati hanno deciso di attuare una protesta nella chiesa di Santa Chiara, occupando l'edificio religioso francescano, simbolo della fratellanza. Per tutto il pomeriggio, circa cento immigrati hanno manifestato il loro dissenso nella chiesa di piazza del Gesù chiedendo "ascolto e rispetto". "Stamattina ci hanno fatto perdere il treno regionale delle 12.30 - spiega Abousidick Soumahoro, responsabile del Comitato Immigrati - . Eravamo in duecento, abbiamo pagato tutti i biglietti tranne venti ragazzi che non hanno la possibilità di pagarli. Ringraziamo l'assessore Giulio Riccio per il suo appoggio: ci ha messo a disposizione otto pullman speciali, ma alla fine sono rimasti tutti qui. Le Ferrovie dello Stato non ci hanno fatto partire per venti biglietti mancanti: un vero boicottaggio". Diversa la versione di Ferrovie: metà gli immigrati avrebbe cercato di salire sul treno senza biglietto. "Il treno è partito con due ore di ritardo e i manifestanti hanno rinunciato alla partenza: avranno il rimborso, ma pagheranno i danni".