2 GIUGNO: AD UN ANNO DAI REFERENDUM L'USB E' IN PIAZZA

Nazionale -

L'USB aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale promossa, ad un anno dai referendum popolari, dal Forum dei Movimenti per l'Acqua.

La brutale volontà, del governo Berlusconi, prima, e del Governo Monti, poi, di negare quanto deciso il 12 e 13 giugno 2011 da un popolo che dovrebbe essere sovrano, chiarisce, se ce ne fosse ancora bisogno, come le ricette liberiste per uscire dalla crisi divengano ogni giorno di più incompatibili con le forme, per quanto formali, della democrazia.

Continuare ancora oggi a garantire al capitale i profitti che giudica adeguati può significare solo allargare ancora di più la forbice tra la massa sempre più larga dei vecchi e nuovi poveri (lavoratori,  pensionati, precari, disoccupati, inoccupati, studenti, migranti) e l'elite parassitaria che ingrassa con la rendita e la speculazione finanziaria.

Non si illudono d poter proseguire su questa strada continuando a catturare il consenso dei cittadini e, come la Grecia ci può insegnare, sperimentano strade lungo le quali fare a meno di questo consenso.  

Ieri ci dicevano che “privato è meglio”.

Di fronte all'inappellabile e contraria sentenza che 27 milioni di italiani hanno pronunciato il 12 e 13 giungo 2011, ora, la BCE, il Fondo Monetario Internazionale ed i poteri forti, con il loro  sicario Mario Monti, ci dicono che “privato è obbligatorio”, come sono obbligatori il massacro pensionistico e la liquidazione degli ultimi residui di diritto del lavoro (a partire dall'articolo 18, ma non solo), come è possibile lo smantellamento dei servizi pubblici e di quel che resta dello stato sociale.

Il 2 giugno, festa della Repubblica nata dalla Resistenza, è il momento in cui dire No a tutto ciò, è il momento di chiamare lavoratori,  pensionati, precari, disoccupati, inoccupati, studenti, migranti a riappropriarsi di quella Repubblica.

Tutte le Federazioni tutte le strutture dell'U.S.B. sono mobilitate per promuovere, organizzare e partecipare alla manifestazione del 2 giungo.
Di seguito l'appello della manifestazione.

Esecutivo Nazionale USB

 

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Roma, sabato 2 Giugno 2012
ore 15.00 P.zza della Repubblica

LA REPUBBLICA SIAMO NOI
manifestazione nazionale



per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa

Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.

Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell'istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall'altra le politiche d'austerità ridimensionano il ruolo dell'intervento pubblico per poi alimentare l'idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.

E' in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle "esigenze dei mercati" sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.

Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.

Ma la Repubblica siamo noi!

Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.

Le donne e gli uomini che, come nel resto d'Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.

Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.
 

Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.

Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.

Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.