14 maggio, Assemblea 'Ripubblicizzare tutti i servizi pubblici, per non essere più privati del nostro reddito e dei nostri diritti'
In allegato il volantino/locandina
Nel 2011 USB insieme ai movimenti per la difesa dei beni comuni ha condotto una grande battaglia contro la privatizzazione dei servizi pubblici di Roma Capitale, fino alla proclamazione del primo sciopero metropolitano della storia della città, contribuendo fortemente alla vittoria del referendum, che ha visto oltre 1.200.000 romani esprimere il loro NO alla privatizzazione non solo dell’acqua, ma di tutti gli altri servizi.
A meno di un anno di distanza la Giunta Alemanno ci riprova, per fare cassa mettendo in vendita un ulteriore 21% delle azioni possedute in ACEA e rilanciando il progetto di Holding in cui far confluire tutte le aziende di Roma Capitale per poi offrirle alla speculazione dei “soliti privati”, magari gli stessi che finanzieranno la prossima campagna elettorale.
I lavoratori, i pensionati, i cittadini romani, già messi in ginocchio dalle politiche di macelleria sociale del governo Monti sostenuto da PD, PDL e UDC, verranno privati di servizi pubblici fondamentali e necessari a sostenere il loro reddito: trasporto pubblico, acqua ed energia, raccolta rifiuti e igiene ambientale, cultura, gestione delle reti si andranno ad aggiungere ai servizi tagliati nel bilancio comunale (asilli nido, sociosanitari, patrimonio immobiliare) per essere offerti alla rendita e alla speculazione.
Con i piani industriali è già iniziato nelle aziende l’attacco ai diritti, al salario e alle condizioni di lavoro dei dipendenti delle aziende comunali, per ridurre il costo del lavoro, per favorire la vendita.
L’esito di questa operazione è scontato: meno occupazione e più precarietà; meno servizi e aumento delle tariffe; più profitti per qualcuno e meno welfare per tutti.
L’unica soluzione per impedire le privatizzazioni è la ripubblicizzazione dei servizi, per strappare definitivamente i beni comuni dagli appetiti degli speculatori e degli amministratori corrotti e rimetterli stabilmente in mano alla collettività.
USB si batte per un servizio pubblico diverso da quello dei “carrozzoni” dei partiti e dei sindacati concertativi, AMA ATAC ACEA in testa, aziende distrutte dal clientelismo, piene di dirigenti inutili e costosi mentre manca il personale operativo, in deficit a causa di appalti ed esternalizzazioni, che erogano servizi scadenti a tariffe in costante aumento.
Vanno ricostruite Aziende di diritto pubblico, operative, funzionali, con un vero controllo dei cittadini e dei lavoratori sulla qualità del servizio, con assunzioni pubbliche e personale riqualificato.
Su questa idea di nuovo servizio pubblico USB e i lavoratori delle aziende vogliono aprire il confronto con i cittadini e gli amministratori, per impedire nuove privatizzazioni come quella dell’ACEA durante la Giunta di centro sinistra dell’ex Sindaco Rutelli.